WineBlogRoll si alternano recensioni gratuite ed indipendenti su
vini, cantine ed eventi enoici ad articoli di carattere divulgativo
in merito a temi inerenti alla viticoltura, all’agronomia, alla
degustazione ed alla comunicazione del vino. Nel massimo della
trasparenza, come descritto nella pagina dedicata all’etica del wine blog, pochissime volte l’anno decido di dedicarmi ad alcune
selezionate aziende, a patto che non siano legate direttamente alla
produzione di vino, delle quali io reputo opportuno condividere la filosofia, la storia e l’operato.
Oggi è la volta di un’azienda che non ha di certo bisogno di me per avere visibilità, ma che tramite Zaltify, ho avuto modo ospitare in questo WineBlog: Zalto.
Fatta
questa doverosa premessa, vorrei parlarvi dei calici che ho avuto modo di testare e più in generale dei criteri di valutazione di un calice da vino.
riferimento per quanto riguardi l’eleganza, la finezza e la capacità di rendere l’atto del bere un’esperienza ancor più unica, grazie ai propri calici da vino.
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Zalto Glasses |
Zalto
bicchieri esclusivi soffiati a bocca da sei generazioni. Zalto ha
sempre cercato la perfezione impiegando i più abili soffiatori di
vetro e le migliori materie prime.
all’Italia, sia per quanto concerne l’esperienza nell’arte del vetro
soffiato, sia per quanto riguarda il DNA, infatti gli Zalto hanno
origini veneziane.
particolare sull’Isola di Murano l’arte del vetro soffiato a bocca si
sviluppa in un’evoluzione tecnica e creativa che non ha eguali al
mondo. Inoltre, è qui che il vetro cristallino ha le sue origini.
Sapere quanto questa, ormai, famosissima famiglia ci tenga a ribadire le
proprie origini veneziane non può che essere un vanto anche per noi
italiani, nonostante la sede produttiva dell’azienda sia locata in
Austria.
la Zalto arriva sotto le luci della ribalta solo recentemente, ovvero
nel 2006 con la presentazione della collezione attuale Denk’Art, oggi
apprezzata e ricercata da ristoratori, sommelier e winelovers di
tutto il mondo. All’inizio del nuovo millennio, Zalto ha voluto
inventare qualcosa di straordinario, qualcosa di nuovo, qualcosa che
il mondo non aveva mai visto prima. Zalto ha sviluppato la collezione
negli anni dal 2001 al 2004 in stretta collaborazione con il
sacerdote ed esperto di vini austriaco Hans Denk.
sarebbe riduttivo, quella del sacerdote Denk, che nonostante
continuasse a portare avanti i suoi voti, per oltre 30 anni si è
occupato di studio e di degustazione del vino, diventando uno dei
wine connoisseur più seguiti e apprezzati del globo. Insieme ai
migliori viticoltori in Austria, Denk ha lavorato al design dei nuovi
calici Zalto, per poi istruire a dovere i maestri vetrai nella
creazione di ogni calice, al fine di raggiungere il livello di
performance degustativa e di eleganza più alto mai raggiunto prima.
mentale di questo sacerdote-designer-genio e per rendersi conto della
creatività a monte dei calici Zalto basta pensare al
fatto che Denk. per molti anni, si è ispirato agli effetti degli
angoli di inclinazione della Terra. L’obiettivo era quello di
inventare un bicchiere con una forma mai vista, che permettesse agli
aromi e al gusto del vino di esprimersi con pienezza ed eleganza.
Dapprima si è valutata l’estetica ed in particolare la trasparenza,
in quanto il primo approccio al vino è sempre quello visivo, quindi
si è voluto realizzare un calice di vetro sottile, delicato e
leggero come una piuma, tanto da poter affermare che degustando con
un calice Zalto si ha la sensazione di avere in mano solo il vino,
perché è solo il suo peso a “gravare” sulla nostra mano.
L’architettura unica dei bicchieri ha l’effetto benefico di mantenere
l’alcool sul fondo del calice, permettendo agli aromi di prevalere
come elemento dominante.
alla qualità raggiunta dai mestri vetrai della Zalto, i bicchieri
della collezione Denk’Art sono risultati i migliori per la
degustazione di diverse tipologie di vino, come Pinot Noir e
Riesling, per panel formati da alcuni dei più qualificati
degustatori al mondo.
e le peculiarità che rendono questi calici unici, vi riporto alcune
informazioni tecniche riguardo l’architettura del calice da vino:
fondamentalmente suddiviso in quattro parti: il piede, lo stelo,
il calice e il bordo.
del bicchiere da vino e per quanto possa sembrare scontato il suo
ruolo di basamento è ciò che permette al calice di non ribaltarsi.
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Innanzitutto, lo stelo permette di
impugnare il bicchiere evitando il contatto con il calice. E’
veramente importante, in modo da evitare il riscaldamento del vino
con la temperatura della mano. Questo è il motivo principale per
cui si dovrebbero evitare i bicchieri senza stelo per bere vino. -
La seconda funzione dello stelo è
quello di tenere le mani lontane dal bordo. La ragione di questo è
che le nostre mani volente o nolente hanno odori, profumi, aromi che
potrebbero disturbare anche se involontariamente la degustazione e
deviare la percezione degli aromi reali del vino.
bicchiere da vino perfetto è
ovviamente una valutazione
soggettiva
ma, ancora una volta, proprio come nella valutazione di un vino,
anche per definire le qualità di un calice si possono prendere in
considerazioni criteri e parametri oggettivi.
Come già detto, anche l’occhio vuole la sua parte ed il vino vuole essere osservato attraverso la massima trasparenza. Quindi il bicchiere deve essere completamente trasparente e il più chiaro possibile e mantenere queste qualità nel tempo, resistendo ad opacizzazione e usura.
Come portare a casa uva di qualità rappresenta già buona parte del lavoro per la produzione di un buon vino, il materiale di cui è fatto un calice risulta fondamentale ai fini di una degustazione ottimale.
Tra cristallo e vetro, secondo la maggior parte dei degustatori ed ovviamente secondo l’esperienza della Zalto, il vincitore sembra essere il cristallo. Questo perché il cristallo, pur avendo costi decisamente più importanti, può essere filato in maniera estremamente sottile, mantenendo due peculiarità importantissime per definirne la qualità ovvero forza ed elasticità. Inoltre il cristallo, per quanto non lo si possa scorgere ad occhio nudo, vanta una texture più ruvida del vetro normale, capace di creare un attrito maggiore quando il vino viene roteato, garantendo quindi una performance maggiore stressando meno il vino stesso.
importante ricordare che il calici di cristallo possono essere con o
senza piombo. Tradizionalmente, tutti i bicchieri di cristallo
contenevano piombo, ma da quando l’attenzione verso la salute è
aumentata, è nata un’alternativa: il bicchiere in cristallo senza
piombo. Ad essere onesti, dato il breve lasso di tempo in cui il vino
rimane nel bicchiere, la presenza di piombo non dovrebbe recare alcun
danno. Solo quando si tratta di decanter è importante che il
materiale sia senza piombo, come nel caso dei decanter Zalto.
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