L’Aglianico del Vulture della Casa Vinicola D’Angelo

Torno a parlare di Aglianico, vitigno
straordinario, ma che solo in alcuni areali è capace di esprimersi
al meglio. Dopo aver parlato dell’Irpinia, vi porto nel Vulture,
altra zona d’elezione in quanto a vocazione per il principe dei
varietali del Sud.
Quando si parla di Aglianico del
Vulture
e di vitivinicoltura in Basilicata è impossibile non citare
una realtà storica di questo territorio come la Casa Vinicola
D’Angelo
.
cantina d'angelo
Parliamo di un’azienda nata intorno
agli anni ’20, grazie alla caparbietà ed alla lungimiranza di Rocco
D’Angelo nonno degli attuali titolari Erminia e Rocco D’Angelo,
figli di Lucio D’Angelo. Nel campo vitivinicolo la Casa Vinicola
D’Angelo
, com’è noto accadesse sovente fino a pochi anni fa,
iniziò la sua attività esportando al Nord Italia le uve fresche di
Aglianico che vinificate servivano per “tagliare” vini di poco
corpo e di scarso colore di alcune regioni italiane e non solo. Nel
1971 con l’attribuzione della D.O.C. (denominazione di origine
controllata) le cose sono un po’ cambiate in quanto si è
cominciato a commercializzare un vino con una propria identità e
storia. L’Azienda è situata nella zona più classica di
produzione dell’Aglianico del Vulture tra Rionero, Barile, Rapolla
e Ripacandida e dispone di 40 ettari circa di vigneto.
Vulture – Basilicata – Vigneti di Aglianico
Oggi l’azienda sta vivendo una fase di
rinnovamento grazie alla gestione dei giovani fratelli Rocco ed
Erminia D’Angelo
(30 anni il primo e 32 la seconda) che hanno
raccolto l’eredità del padre Lucio. Con la scomparsa del padre, i
due giovanissimi fratelli si sono ritrovati catapultati in una realtà
che conoscevano, ma che non erano ancora pronti a gestire da soli, di
punto in bianco. Eppure, nonostante la giovanissima età – Rocco a 23
anni, iscritto alla facoltà di enologia, ed Erminia, a 25 anni,
laureata in Economia e direzione delle imprese-finanza d’impresa
alla Luiss di Roma- dopo un normale periodo di assestamenteo, hanno
iniziato a vedere questa attività come un diretto prolungamento
della propria esistenza ed hanno compreso di avere l’arte di fare
vino ed ancor più di farlo lì, nel Vulture, nel proprio DNA.
Per quanto riguarda le uve, vengono
vinificate in azienda provengono proprio dal Monte Vulture, un
vulcano inattivo da oltre 300mila anni, situato nella parte
settentrionale della provincia di Potenza. Grazie alla presenza del
vulcano, il territorio del Vulture conserva delle caratteristiche
pedologiche e climatiche uniche, difatti il terreno è ricco in sali
minerali e soprattutto di potassio, un macroelemento fondamentale per
la crescita dei vegetali e naturalmente anche delle viti. Infatti,
nella vite, il potassio gioca un ruolo fondamentale nel metabolismo e
nella traslocazione degli zuccheri.


L’Aglianico del Vulture è
un vino prodotto con uve di un antico vitigno autoctono del
territorio, l’Aglianico appunto, coltivato in zone collinari a
quote comprese fra 200 e 700 metri s.l.m.


Nel nostro territorio
sono inoltre presenti numerose sorgenti naturali di acqua minerale,
il che rende questa zona della Basilicata il luogo ideale per le
attività agricole e vitivinicole di qualità.



La famiglia D’Angelo ha un legame
atavico con il territorio, poiché fa vino qui da sempre con rispetto
e forte identità.

Tra i vini che ho avuto modo di assaggiare eccovi quelli che mi hanno colpito maggiormente:
Aglianico del Vulture DOC 2014: un Aglianico con tutti i crismi, in grado di stupire per la complessità al naso, sin dalle prime battute, per poi aprirsi e sfumare elegantemente in un avvolgente abbraccio di frutto e spezia in grande armonia.
Armonia che ritrovo al sorso, seppur i tannini siano – giustamente – scalpitanti, l’equilibrio è palese e la sua spinta è notevole. Un vulcano attivo che mostra tutta la forza, la dinamica e la luminosità di una montagna di fuoco che, però, nasce da un vulcano sopito dalla notte dei tempi, che conferisce note minerali che trascendono ogni descrittore.

Canneto 2013 – Basilicata Aglianico IGT: un Aglianico forte, ma educato, ma scomposto, capace di esprimere tutte le sfumature varietali e di acquisire dal legno solo le sfumature speziate, più intriganti. Vino che ama respirare e che fa pensare ad un grande potenziale evolutivo, sia per il tannino che ha appena iniziato la sua lunga fase di ingentilimento sia per la buona freschezza presente nell’allungo del sorso. Distintiva la nota minerale che fa da scheletro ad ogni sorso.

Un’azienda storica la Casa Vinicola D’Angelo, ma che non smette di guardare avanti e di innovare, mantenendo sempre un forte legame col territorio ed un profondo rispetto in vigna ed in cantina, tanto da essere in via di sviluppo progetti indirizzati ad una viticoltura sempre più sostenibile.


F.S.R.


#WineIsSharing

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