Concludo la mia rassegna di ricordi liquidi dell’anno appena trascorso in dolcezza, ma con equilibrio e cercando di tenere alla larga la stucchevolezza!
E’ proprio l’equilibrio la dote peculiare di ogni passito o vino da dessert o vino da
meditazione – che dir si voglia – selezionato tra quelli assaggiati negli ultimi 12 mesi in giro per l’Italia.
meditazione – che dir si voglia – selezionato tra quelli assaggiati negli ultimi 12 mesi in giro per l’Italia.
Quante volte vi sarà capitato di sentire (o persino di
dire!) la fatidica frase “a me i vini dolci non piacciono”,
beh… la dolcezza, se ben ben dosata e se sorretta da una buona e
mai noiosa complessità aromatica, da una struttura importante, ma
non imponente e da una suadenza che sfoci nell’eleganza e non
nell’eccesso di ruffiana morbidezza, magari con un inerziale finale
sapido, non è da demonizzare, anzi! Io, che da sempre, sono attratto
da grandi, seppur ben bilanciate, acidità, e da profonda mineralità,
non disdegno di terminare una cena, una chiacchierata con un po’ di
dolce armonia.
dire!) la fatidica frase “a me i vini dolci non piacciono”,
beh… la dolcezza, se ben ben dosata e se sorretta da una buona e
mai noiosa complessità aromatica, da una struttura importante, ma
non imponente e da una suadenza che sfoci nell’eleganza e non
nell’eccesso di ruffiana morbidezza, magari con un inerziale finale
sapido, non è da demonizzare, anzi! Io, che da sempre, sono attratto
da grandi, seppur ben bilanciate, acidità, e da profonda mineralità,
non disdegno di terminare una cena, una chiacchierata con un po’ di
dolce armonia.
Il vino dolce è e è stato per
secoli in Italia, il vino della festa, quello riservato alle
occasioni importanti e, quindi, un pezzo importante delle tradizioni
locali e della storia del vino italica.
secoli in Italia, il vino della festa, quello riservato alle
occasioni importanti e, quindi, un pezzo importante delle tradizioni
locali e della storia del vino italica.
Dai caratelli di Vin Santo tramandati
di generazione in generazione, all’interessantissima storia del Marsala,
passando per la Muffa Nobile del lago di Corbara e le radici
territoriali del Moscato di Scanzo, senza dimenticare l’eccellenza
del Dolce Naturale pugliese e dei grandi passiti friulani per finire con i solari passiti siciliani e le mille e più
interpretazioni dell’uva Moscato dal Nord al Sud della penisola.
di generazione in generazione, all’interessantissima storia del Marsala,
passando per la Muffa Nobile del lago di Corbara e le radici
territoriali del Moscato di Scanzo, senza dimenticare l’eccellenza
del Dolce Naturale pugliese e dei grandi passiti friulani per finire con i solari passiti siciliani e le mille e più
interpretazioni dell’uva Moscato dal Nord al Sud della penisola.
Insomma, dietro a vini dolci ma anche a quelli che Veronelli chiamava “vini da meditazione” c’è
tanta tradizione e, quindi, ci sono racconti e momenti di vita
vissuta intrisi di familiarità e di territorialità, un’identità
che spesso non scorgiamo dietro a questa vera e propria nicchia
d’eccellenza dell’Italia enoica.
Tra questi vini, si tratti di uve passite (in pianta, in cassette, sui graticci e appese), di vino da uve surmature/stramature, vendemmie tardive, di “muffato”, di vin santo o di vino liquoroso e/o fortificato, troverete quelli che tra gli assaggi di questo 2017 mi hanno colpito di più.
tanta tradizione e, quindi, ci sono racconti e momenti di vita
vissuta intrisi di familiarità e di territorialità, un’identità
che spesso non scorgiamo dietro a questa vera e propria nicchia
d’eccellenza dell’Italia enoica.
Tra questi vini, si tratti di uve passite (in pianta, in cassette, sui graticci e appese), di vino da uve surmature/stramature, vendemmie tardive, di “muffato”, di vin santo o di vino liquoroso e/o fortificato, troverete quelli che tra gli assaggi di questo 2017 mi hanno colpito di più.
I miei vini dolci e da “meditazione” del 2017
Moscato Rosa – Alto Adige Moscato Rosa Vendemmia
Tardiva 2014 – Castel Sallegg;
Tardiva 2014 – Castel Sallegg;
Erbaluce di Caluso Passito 1967 – Gnavi;
Sulé – Caluso Passito Doc 2010 – Orsolani;
Ramandolo – Ramandolo Docg 2015 –
Micossi;
Micossi;
Picolit – Colli Orientali del Friuli Docg
2011 – Giovanni DRI il Roncat;
2011 – Giovanni DRI il Roncat;
Picolit – Colli Orientali del Friuli
Docg 2012 – Specogna;
Docg 2012 – Specogna;
Verlit – Colli Orientali del Friuli
Doc 2008 – Marco Cecchini;
Verduzzo Passito – Igt Venezia Giulia 2013 – Simon de Brazzan;
Torcolato – Breganze Doc 2008 – Firmino Miotti;
Doc 2008 – Marco Cecchini;
Verduzzo Passito – Igt Venezia Giulia 2013 – Simon de Brazzan;
Torcolato – Breganze Doc 2008 – Firmino Miotti;
Ad Nonam – Passito Igt Veneto Orientale
dolce 2015 – Tenuta Mosole;
Capitel – Recioto di Gambellara Docg 2015 – Az. Agr. Cavazza;
La Sengia – Recioto della Valpolicella Classico 2011 – Carlo Boscaini;
Moscato di Scanzo Docg 2009 – La
Brugherata;
Nove Rossopassione – Moscato di Scanzo Passito –
Sassi della Luna;
Dlica’ Malvasia Vendemmia – Vino Rosso
da uve stramature – Cascina Gilli;
Siloso – Elba Aleatico Passito 2013 – Arrighi;
Sassi della Luna;
Dlica’ Malvasia Vendemmia – Vino Rosso
da uve stramature – Cascina Gilli;
Siloso – Elba Aleatico Passito 2013 – Arrighi;
Sciacchetrà – Cinque Terre Sciacchetrà 2012 – Possa;
Il Cacciato – Vino da Tavola 2008 –
Croce di Febo;
Croce di Febo;
Armida – Vin Santo del Chianti Riserva
2012 – Castelvecchio;
2012 – Castelvecchio;
Recinaio – Vin Santo Doc 2004 –
Sangervasio;
Sangervasio;
Aria – Vin Santo del Chianti Occhio
di Pernice 2007 – Pietro Beconcini;
Vincenzino – Fiano Passito 2013 –
Fornacelle
Calcaia – Orvieto Classico Superiore Passito 2015 – Barberani;
Moscato – Igt Umbria 2014 – Barberani;
Passum – Marche Rosso Passito 2008 –
Il Conventino di Monteciccardo;
di Pernice 2007 – Pietro Beconcini;
Vincenzino – Fiano Passito 2013 –
Fornacelle
Calcaia – Orvieto Classico Superiore Passito 2015 – Barberani;
Moscato – Igt Umbria 2014 – Barberani;
Passum – Marche Rosso Passito 2008 –
Il Conventino di Monteciccardo;
Vino Cotto – Stravecchio di Loro Piceno
Riserva 2004 – Tiberi;
Riserva 2004 – Tiberi;
Visciola – bevanda aromatizzata a base
di vino e visciole – Terracruda;
di vino e visciole – Terracruda;
Rambela Passito – Tenuta Uccelina;
Anforgettabol – Vino da uve stramature 2015 – Cantina San Biagio Vecchio;
Es più sole – Primitivo di Manduria
Dolce Naturale DOC – Gianfranco Fino – 2012;
Dolce Naturale DOC – Gianfranco Fino – 2012;
Genius – Primitivo del Salento IGT Cru
2007 – Milleuna;
2007 – Milleuna;
Heglios – Moscato Dolce Puglia IGP 2014
– Az. Agr. Toto;
Egò – Moscato (Reale) Passito Igt Molise 2009 – Angelo d’Uva;
Passito di Aglianico 2008 – Luigi Tecce;
Peppina – Moscato di Saracena 2016 –
Giuseppe Calabrese;
Calabria Moscato Passito Al Governo Di
Saracena 2010 – Feudo di Sanseverino;
– Az. Agr. Toto;
Egò – Moscato (Reale) Passito Igt Molise 2009 – Angelo d’Uva;
Passito di Aglianico 2008 – Luigi Tecce;
Peppina – Moscato di Saracena 2016 –
Giuseppe Calabrese;
Calabria Moscato Passito Al Governo Di
Saracena 2010 – Feudo di Sanseverino;
Greco di Bianco DOC Passito 2013 – Lucà
Santino;
Santino;
Moscato di Sorso e di Sennori –
Confraternita del Moscato di Sorso e di Sennori;
Confraternita del Moscato di Sorso e di Sennori;
Malvasia di Bosa Riserva 2013 –
Columbu;
Columbu;
Vernaccia di Oristano Riserva 2003 –
Silvio Carta 1929;
Silvio Carta 1929;
Alcova – Passito di Pantelleria DOC –
Coste Ghirlanda – 2012;
Coste Ghirlanda – 2012;
Grillo d’Oro – Terre Siciliane
Passito 2012 – Tenuta Gorghi Tondi;
Passito 2012 – Tenuta Gorghi Tondi;
El Aziz – Grillo Sicilia Igt Vendemmia Tardiva – Fina;
Zibibbo – Terre Siciliane Igp – Terre del Sole;
Zibibbo – Terre Siciliane Igp – Terre del Sole;
Malvasia delle Lipari Passito Doc 2014 – Fenech;
Marsala Superiore Garibaldi Dolce Doc –
Martinez;
Martinez;
Marsala Vergine Riserva Doc 1980 (Secco) – Intorcia;
Baio Baiata – Marsala Vergine Doc (Secco) – Alagna.
Baio Baiata – Marsala Vergine Doc (Secco) – Alagna.
Come per i precedenti elenchi, anche in questo caso l’ordine è puramente casuale e non di gradimento e la lista non rappresenta in alcun modo una classifica. La selezione dei vini in questione è frutto del connubio fra considerazioni oggettive riguardanti correttezza e pulizia del vino e sensazioni individuali correlate al gusto e all’emozionalità di assaggi spesso fortemente radicati nell’identità di un territorio e nella storia personale di ciascuno dei produttori.
Fare vini dolci, passito e “derivati” oggi non è semplice data la poca richiesta e le difficoltà produttive e proprio per questo ho reputato opportuno dare ampio spazio anche a questi, sin troppo spesso dimenticati, assaggi così intrisi di “sole, di luce e di aria”.
F.S.R.
#WineIsSharing
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