L’Only Wine Festival si tinge di Orange con l’area dedicata ai vini bianchi macerati

Da un paio d’anni collaboro con
l’organizzazione di uno degli eventi che ho avuto modo di apprezzare
di più da avventore assaggiatore-comunicatore, ovvero l’Only WineFestival di Città di Castello.
Si tratta del salone nazionale dei
giovani produttori e delle piccole cantine che si riuniscono il 28-29
aprile 2018 sotto l’egida dell’Ais, che ha manifestato sin
da subito grande apertura mentale e rispetto nei confronti del mio
operato coinvolgendomi attivamente in parte della selezione.
orange wine onlywinefestival
La
differenza fra l’Only Wine Festival e la maggior parte degli eventi
enoici italiani
 è la reale selezione delle realtà
coinvolte, a tal punto che nessuna di esse è tenuta a pagare un
costo di iscrizione. Inoltre, all’Only Wine Festival questi giovani
produttori di piccole cantine possono vendere i propri vini
direttamente dopo averli fatti degustare a winelovers, media e buyers
sempre più presenti a Città di Castello in occasione del festival.
Molte
saranno le occasioni di confronto e di formazione, ovvero le
degustazioni guidate dai migliori sommelier italiani capitanati
dal miglior
Sommelier del Mondo Luca Martini
 che si è occupato, anche,
della selezione delle aziende straniere presenti nell’area
“International”.
E’
proprio accanto agli International che troverete la novità di
quest’anno che mi coinvolge direttamente: Only Orange Wine.
Una
piccola grande sfida che ho accolto e raccolto con piacere ed
impegno, cercando di portare una piccola selezione di vini bianchi
macerati nel contesto dell’Only Wine Festival per la prima volta.

Riporto
qui di seguito il comunicato relativo all’area Orange Wines dell’OWF:

Ultimamente
si sente sempre più parlare di Orange Wines, ma non tutti i
winelovers ne conoscono davvero la natura, anche se non c’è poi
nulla di così complesso nel descriverli.
Parliamo
di vini prodotti con uve bianche frutto di più o meno lunghe
macerazioni sulle bucce.
In Italia c’è molta confusione
riguardo questa tipologia di vino e lo scopo dell‘area Only Orange Wine presente quest’anno all’OWF è proprio quello di
fare un po’ di chiarezza dentro ed intorno ai “vini arancioni”.
Si tende, infatti, ad abbinare gli
Orange Wine alla vinificazione in anfora, ai vini cosìdetti
“naturali” e ad una netta omologazione olfattiva, che spesso
può scadere in problematiche analitiche compatibili con veri e
proprio difetti. Questo perché, come sempre, è la critica a fare
più rumore e negli ultimi anni le varie diatribe enoiche hanno
fagocitato anche una categoria di vini che merita ben più di una
chance, in quanto nulla più che un ritorno alle origini dei vini
bianchi ma con una rinnovata consapevolezza tecnica.

Il fatto che si siano avvicinate a
questa tipologia di vino realtà che fanno da sempre del rispetto in
vigna e in cantina il proprio mantra può solo rappresentare un
valore aggiunto, ma non per questo si può ricondurre in maniera
sistematica uno stile di vinificazione a concetti più ampi e spesso
astrusi di conduzione in vigna e in cantina.

Cenni
storici e tecnici sugli Orange Wines
I
vini prodotti da lunghe fermentazioni e macerazioni, sia bianchi che
rossi, fanno parte della storia del vino pre-enologia moderna. La
viticoltura e le tecniche di cantina erano meno sofisticate di oggi,
tanto che i vasi vinari atti alla produzione di questi vini
venivano interrati. E’ proprio da questo tipo di tecnica che sembrano
discendere i primi Orange Wine contemporanei, ovvero quelli prodotti
in Georgia nei Qvevri, grandi anfore di terracotta interrate (in
Georgia vengono da sempre chiamati “Amber Wines”).
Per
quanto concerne il nome, la paternità sembra da attribuirsi al Regno
Unito, dove questa categoria di vini ha avuto negli ultimi anni un
vero e proprio boom a tal punto da ritagliarsi spazi importanti nelle
carte dei locali e dei ristoranti più importanti di Londra.
Oggi
gli Orange Wine o bianchi macerati si producono anche in Italia con
una notevole attenzione da parte degli enoappassionati. Per quanto
riguarda i vasi vinari esistono orange wine italiani prodotti con
macerazioni in tini di legno, anfore interrate e fuori terra (in
terracotta, cocciopesto e gres), vasche di cemento e acciaio.
Oggi
gli Orange Wines sono sicuramente prodotti di
nicchia per numeri e per peculiarità organolettiche e i paesi
produttori di riferimento sono attualmente: Georgia, Slovenia,
Croazia, Serbia, Austria, Germania, America del Nord e Nuova Zelanda,
oltre al nostro paese ovviamente.

Vinificazione
L'”originalità”
di questi vini è data proprio dalla macerazione sostenuta delle uve
sulle proprie bucce, prassi consueta per i vini rossi, ma meno usuale
per i bianchi, specie se parliamo di macerazioni spinte fino a ben
oltre 3 mesi.
Questo
procedimento permette al vino di caricarsi, non solo di colore, ma
anche di tannini e di componenti aromatiche (nella buccia sono
presenti molti dei principali precursori aromatici) capaci di farci
percepire questi vini da uve bianche come qualcosa di molto più
vicino ai vini rossi (tanto che alla cieca, se serviti a temperature
più consone ai rossi, è spesso difficile pensare di avere nel
calice un vino bianco).
La
difficoltà più grande è stata riuscire a produrre vini bianchi
macerati capaci di non incappare in ossidazioni premature (premox) e
di durare, quindi, più a lungo nel tempo. La consapevolezza tecnica
odierna ha sicuramente agevolato una vinificazione più attenta, in
grado di preservare le peculiarità organolettiche del vino e la sua
integrità nel tempo, tanto da aver permesso ad alcuni produttori di
uscire sul mercato ben più tardi di gran parte dei vini rossi
italiani.
Ciò
che rende interessante la produzione di questo tipo di vino è
l’assoluta necessità di
portare in cantina uve sane, in quanto le
bucce rappresentano una componente imprescindibile a livello
produttivo.
In cantina la fermentazione può durare
molti mesi e avviene spontaneamente, spesso senza necessità del
controllo della temperatura né dell’aggiunta di solforosa in
quanto prodotta naturalmente dalla fermentazione stessa.
Altra similitudine con la vinificazione
in rosso è la follatura, che permette una maggior estrazione dalle
bucce.
Dalle bucce e, in parte, dai vinaccioli
vengono estratti anche le seguenti sostanze:
Flavonoidi: tra i più
potenti antiossidanti i natura, responsabili del colore della buccia.
Tannini: composti fenolici
presenti nella buccia e nei vinaccioli dell’uva, sia bianca che
rossa. Anche i tannini contribuiscono a preservare la longevità del
vino;
Precursori Aromatici:
composti che permettono agli aromi di svilupparsi (Terpeni, Tioli,
Norisoprenoidi ecc…). Tra essi ne esistono anche alcuni
responsabili di aromi potenzialmente sgradevoli e qui risiede la
bravura del produttore nel mantenere un profilo aromatico pulito e
gradevole del vino.

Only
Orange Wine
Nell’area Only
Orange Wine dell’Only Wine Festival 2018
 troverete una
piccola ma attenta selezione di vini bianchi macerati
italiani e non solo
, in rappresentanza di una categoria capace di
stupire e di divertire grazie alla sua naturale vocazione a
destabilizzare i sensi e a dividere l’opinione enoica. La selezione è
stata curata da me, primo critico degli Orange Wine, che sin troppo
spesso hanno manifestato una netta omologazione organolettica, poco
coerente con lo scopo primario di questi vini, che si presume debba
essere la valorizzazione estrema dell’identità varietale e
territoriale. E’ per questo che ho accolto la “sfida” cercando di
portare all’OWF realtà rispettose in vigna e in cantina, capaci di
dimostrare che attraverso la ricerca si possono scoprire grandi vini,
anche in questa particolare categoria. Negli ultimi anni ho
assaggiato molto, partendo dai territori in cui la macerazione è
divenuta prassi tradizionale come il Carso e l’Istria, testando
diverse tecniche, permanenze più o meno lunghe sulle bucce e vasi
vinari differenti (acciaio, cemento e anfore in terracotta, gres,
cocciopesto ecc…). Il confronto con i vignaioli e l’assaggio delle
loro interpretazioni delle macerazione con varietali diversi in
territori diversi, mi ha spinto ad accettare la proposta
dell’organizzazione del festival, con la mia consueta positività e
con grande impegno e coerenza.
orange wine blog
In
realtà gli Orange Wines, per quanto complessi, non sono affatto vini
difficili, ma è difficile inquadrarli in maniera convenzionale o
cercare di valutarli attraverso schede tecniche di degustazione,
perché è nella loro natura contraddire dei luoghi comuni come
quello che vede il loro colore come un sinonimo di ossidazione o che
non prevede una netta sensazione tannica in un calice di vino bianco.
Eppure,
questi vini hanno il carattere dei rossi, senza rinunciare alla
freschezza, alla sapidità e alla dinamica di beva dei bianchi e
divertono tanto in degustazione quanto a tavola, dove mostrano una
duttilità negli abbinamenti a dir poco disarmante e fuori dagli
schemi.
only wine festival orange
Per quanto riguarda orari della
manifestazione, degustazioni e ogni informazione utile alla vostra
partecipazione potrete trovare tutto nel
sito: www.onlywinefestival.it.

Ci vediamo a Città di Castello!


F.S.R.
#WineIsSharing

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