Casa al Vento – A Gaiole in Chianti una cantina votata all’autenticità con passione e rispetto

Siamo a Gaiole in Chianti, uno dei comuni più noti e vocati del Chianti Classico. 
La realtà in cui vi porterò oggi è Casa al Vento, nata da una intuizione avuta verso la fine degli anni ’80 da Giuseppe Gioffreda. 
cantina casa al vento
Fra Giuseppe è questi ruderi immersi fra vigneti abbandonati fu subito amore… quel genere di amore che può e sa provare chi con il cuore e con la mente guarda oltre l’apparenza e coglie, in un istante, l’essenza di qualcosa o di qualcuno. Un’essenza che poteva e doveva fare da anima e da fondamenta a quella che sarebbe divenuta l’azienda Borgo Casa al Vento.
borgo casa al vento
Non è stato semplice ristrutturare l’intero borgo ed altrettanto complesso è stato recuperare il recuperabile in vigna oltre all’impianto di nuovi vigneti.
E’ per questo che dapprima nasce l’azienda agrituristica Borgo Casa al Vento, divenuta simbolo dell’ospitalità a sfondo enogastronomico di questa zona, e successivamente la Cantina Casa al Vento che vede nella 2005 la prima annata di produzione ufficiale.
La filosofia aziendale è semplice e si fonda su tre esaustive ed eloquenti parole che corrispondono a 3 profondi valori: autenticità, territorio e passione.
Parole e valori, però, che hanno bisogno di applicazioni pratiche e di controprove appurabili per chi assaggia i vini di questa realtà e, per quanto possa essere opinabile la certificazione bio, la volontà forte e netta di adottarne i principi è stato un primo step verso la condivisione con chiunque approcciasse un vino di Borgo Casa al Vento di una visione rispettosa dalla vigna alla cantina. Ad oggi la chimica di sintesi è bandita dall’azienda, ma a dare un’idea della fermezza di Giuseppe sono anche altre scelte: in primis di utilizzare Sangiovese in purezza per la propria Riserva e in secondo luogo di non produrre la Gran Selezione in segno di rispetto nei confronti della Riserva stessa che è a tutti gli effetti quello che dovrebbe essere la Gran Selezione.
vigneti gaiole in chianti classico
Dai ca. 7.5ha di vigneti di proprietà l’azienda produce una media di 30.000 bottiglie ad annata e non sembra aver intenzione di aumentare la propria tiratura, al contrario mira a migliorarsi e a ricercare continuamente la qualità più nitida in ogni vendemmia adottando basse rese e effettuando un’importante e minuziosa cernita di grappoli e acini.
sangiovese vendemmia chianti classico
Due sono i vini di Casa al Vento che ho avuto modo di assaggiare nelle ultime settimane e qui di seguito condivido con voi le mie impressioni a riguardo:
vini borgo casa al vento aRia e Foho chianti classico
aRia 2015 Chianti Classico Docg – Casa al Vento: correva l’annata 2006 quando questo Chianti Classico fu imbottigliato per la prima volta e proprio in quell’anno veniva a mancare prematuramente Ria Gioffreda moglie di Giuseppe e cofondatrice di Borgo Casa al Vento. Il nome di questo vino fu scelto per simboleggiare il ricordo eterno di una grandissima donna e fu per questo che questo vino ancora oggi si chiama “aRia”. Con un gioco grafico l’etichetta rappresenta il nome commerciale ARIA ma l’attentato osservatore noterà sullo sfondo la dedica “aRia”. Un vino evocativo in cui il legno si sta integrando molto bene al frutto e alla sfumatura balsamica, degno incipit di un sorso che entra con la dovuta morbidezza per poi distendersi in tutta la sua decisa linearità. Un vino profondo e lungo quanto basti per arrivare al secondo sorso senza che il palato si sia dimenticato del suo passaggio. La tensione e la dinamica sono le armi vincenti per rendere questo vino da bere anche oggi senza troppi convenevoli, anche se qualche annetto in cantina non può che fargli bene, armonizzandolo ulteriormente, lasciando così spazio all’incedere sicuro ed elegante di un Sangiovese dall’evidente classe.
Foho 2015 Chianti Classico Riserva Docg – Casa al Vento: il passaggio al Sangiovese in purezza è una scelta tanto importante e condivisibile quando difficile per chi fa poche bottiglie e ha dei mercati non sempre facili da accontentare, quindi un altro punto a favore di questa realtà che sa evolvere e maturare in maniera ponderata, indipendente e consapevole. Questa è una Riserva e come tale va percepita e valutata, quindi ciò che speravo di trovare era, sicuramente, un frutto ancora fresco e un accenno di terziarizzazione che non eccedesse in speziatura da legno e per fortuna così è andata! Il naso è nitido, pulito, ampio e intrigante nella sua espressione varietale con un legno soffuso, non eccessivamente incidente. Se al naso speravo in un avvio di integrazione del legno in bocca confidavo che il “lungo” affinamento avesse permesso alle piccole botti di lavorare sul tannino levigandone le asperità lasciando spazio allo slancio di un Sangiovese che trae la sua freschezza dall’altitudine e dai terreni dei vigneti dell’azienda.
Un vino da aspettare, ma che alla stregua dell’aRia si lascia bere sin da ora grazie alla buona vena acida e ad una struttura non eccessiva.
barricaia
Il Chianti Classico è uno degli areali più variegati e al contempo integri della viticoltura italiana dove, nonostante il numero ingente di aziende e di ettari vitati, non vige la monocoltura e l’alternanza fra bosco, vigna e altre produzioni agricole preserva una biodiversità fondamentale ai fini della produzione di vini rispettosi. A Borgo Casa al Vento questo lo sanno e, da anni, l’azienda viene condotta da veri e propri custodi del patrimonio vitivinicolo e, ancor più, naturale in cui l’azienda è immersa.
Temevo di ritrovarmi nel calice vini dal piglio troppo “internazionale” invece ciò che ho avuto modo di assaggiare vanta una notevole identità territoriale e varietale aiutata e non offuscata dalla mano dell’uomo.
F.S.R.
#WineIsSharing

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