Un vero e proprio ritorno alla “nuova normalità” quello verificatosi alla Leopolda di Firenze in occasione delle Chianti Classico Collection 2022, in cui media e operatori del settore hanno potuto assaggiare ben 650 referenze delle 180 le aziende del Gallo Nero presenti così suddivise: 325 Chianti Classico, 161 Chianti Classico Riserva e 125 Gran Selezione, più i 39 campioni in anteprima della vendemmia 2021. Lo hanno o, per meglio dire, lo abbiamo fatto potendo contare sul servizio sommelier e sul ritorno dei banchi d’assaggio, mancati lo scorso anno e fondamentali per tornare a confrontarsi con chi il vino lo fa.

Un’edizione particolare che ha ufficializzato il progetto legato alle UGA, che da più di 30 anni si cercava di concretizzazione. La zonazione del Chianti Classico era, infatti, già stata evidenziata da tempo, ma solo lo scorso anno si è arrivati alla definizione delle 11 Unità Geografiche Aggiuntive dell’areale del Gallo Nero: Castellina, Castelnuovo Berardenga, Gaiole, Greve, Lamole, Montefioralle, Panzano, Radda, San Casciano, San Donato in Poggio (comprensivo dei territori di Barberino Tavarnelle e Poggibonsi), Vagliagli.

Dovremo attendere ancora un po’ per vederle per vederle tutte in etichetta, ma il passo più importante è stato fatto e sono moltissime le realtà che hanno già manifestato l’adesione alle UGA con le proprie referenze. Tutte le unità geografiche aggiuntive saranno, per ora, rivendicabili solo dalla tipologia Gran Selezione alla quale è stato apportato un cambiamento in termini di disciplinare di produzione: almeno 90% Sangiovese (prima 80%) e 10% di soli vitigni autoctoni (prima aperta anche agli internazionali, “storicamente” presenti nell’areale). Ecco quindi che la tanto discussa Gran Selezione acquisirà ancor più senso attraverso un concreto lavoro di studio, di cernita e di valorizzazione di quelle che sono le peculiarità delle singole sottozone

Riguardo alle annate, dopo aver già descritto nelle scorse edizioni molte di quelle “salite di categoria” come la 2016, la 2017 e la 2018, 2019 e con la 2020 a rappresentare la vera anteprima di questa edizione della Chianti Classico Collection, con qualche assaggio di 2021 ancora troppo prematuro da valutare.
Annata 2020
L’annata 2020 si presenta con una primavera abbastanza fresca seguita un’estate calda e lunga ma con buone escursioni termiche fra il giorno e la notte (le temperature minime sono state sempre contenute sia a luglio che ad agosto) consentendo di protrarre in maniera ottimale le maturazioni. Da evidenziare anche l’assenza di stress idrico grazie alle piogge di giugno e di settembre. Sicuramente un’annata di struttura e profondità, con tannini ben maturi per quanto sia sempre più complesso portare la maturazione fenolica a ridurre il gap con quella tecnologica (sempre più anticipata).
Annata 2019
La 2019 si è dimostrata un’annata vicina alla concezione più classica dell’andamento stagionale. Il germogliamento è regolare, la primavera ha concesso ai terreni riserve idriche importanti per affrontare un’estate calda e abbastanza parca di precipitazioni, come sempre più spesso accade. Il ciclo vegetativo è stato abbastanza lento ma regolare. Il resto lo ha fatto la fase in cui ci si gioca molta della qualità e della sanità delle uve, ovvero quella a ridosso della vendemmia, con un settembre caratterizzato da bel tempo e grandi escursioni termiche, fra giorno e notte, che hanno permesso la perfetta maturazione fenolica delle uve e il generale innalzamento del profilo aromatico. La vendemmia del Sangiovese è iniziata, a seconda delle diverse zone, verso il 20 settembre e si è conclusa nella seconda decade di ottobre. Uve in generale sane e di ottima qualità. Qualità e resa ottimale, per un’annata più propensa all’equilibrio e all’eleganza che alla struttura e alla potenza, con vini tendenzialmente meno alcolici, acidità più alte e tannini più fini.
Chianti Classico “Annata”
Vini che hanno spiccato per armonia e freschezza, senza risultare esili e con una dinamica di beva agile ma non per questo facile. Di buona prontezza senza lederne il potenziale di longevità. L’annata 2020 si dimostra più sul frutto e sull’equilibrio fra struttura e acidità, con tessiture tanniche tendenzialmente ben delineate e buona profondità di sorso. Mentre la 2019 conferma la sua grande classe, con frutto, fiore e spezia in grande armonia a fare da preludio a sorsi tesi, slanciati ma non privi di materia e sapore. I tannini sono fini. Interessante ritrovare anche qualche 2018 che, al netto dell’andamento stagionale dell’annata (molto piovoso fino a giugno e generalmente caldo in estate) ha portato nel calice vini eleganti e dotati di ottimo allungo tannico ed ematico.
Castellina in Chianti
Chianti Classico Docg 2020 – Bibbiano
Chianti Classico Docg 2020 “La Doghessa” – Nittardi
Chianti Classico Docg 2019 – Pomona
Castelnuovo Berardenga
Chianti Classico Docg 2020 “Berardenga” – Felsina
Chianti Classico Docg 2020 “Vallenuova” – Tolaini
Chianti Classico Docg 2019 – Podere Lecci e Brocchi
Chianti Classico Docg 2018 – Castell’in Villa
Gagliole in Chianti
Chianti Classico Docg 2020 – Castello di Ama
Chianti Classico Docg 2020 – Fattoria San Giusto a Rentennano
Chianti Classico Docg 2020 – Le Miccine
Chianti Classico Docg 2020 – Riecine
Chianti Classico Docg 2019 “La Porta di Vertine” – Bertinga
Chianti Classico Docg 2019 “Baruffo” – Cantalici
Chianti Classico Docg 2019 “Vigna Vaggiolata” – Monterotondo
Greve in Chianti
Chianti Classico Docg 2020 – Podere Poggio Scalette
Chianti Classico Docg 2020 – Terreno
Chianti Classico Docg 2019 – Le Muricce
Chianti Classico Docg 2019 – Querciabella
Chianti Classico Docg 2018 “Casa di Colombo” – Tenuta La Novella
Lamole
Chianti Classico Docg 2019 – I Fabbri
Chianti Classico Docg 2018 – Castellinuzza
Chianti Classico Docg 2015 “Castello di Lamole” – Fattoria di Lamole di Paolo Socci
Radda in Chianti
Chianti Classico Docg 2020 – Monteraponi
Chianti Classico Docg 2020 – Poggerino
Chianti Classico Docg 2019 – Tenuta di Carleone
Chianti Classico Docg 2020 – Istine
San Casciano
Chianti Classico Docg 2020 – Luiano
Chianti Classico Docg 2019 – Cigliano di Sopra
Chianti Classico Docg 2016 – Solatione
San Donato in Poggio
Chianti Classico Docg 2020 – Casa Emma
Chianti Classico Docg 2020 – Castello di Monsanto
Chianti Classico Docg 2020 – Isole e Olena
Chianti Classico Docg 2020 – Quercia al Poggio
Panzano
Chianti Classico Docg 2020 “Retromarcia” – Monte Bernardi
Chianti Classico Docg 2019 “Rubiolo” – Gagliole
Chianti Classico Docg 2019 – Fontodi
Montefioralle
Chianti Classico Docg 2019 – Castello di Verrazzano
Vagliagli
Chianti Classico Docg 2019 “La Ghirlanda” – Bindi Sergardi
Chianti Classico Docg 2019 “Petrignano” – Dievole
Chianti Classico Docg Riserva
Vini che si sono distinti per equilibrio fra struttura e acidità, con trame tanniche fitte, percettibili ma non sgarbate. Ottimo potenziale evolutivo, come si confà ad una Riserva. Rari i casi in cui il legno non sia ancora ben integrato ma nulla che non possa risolvere un buon affinamento in bottiglia. La 2019 si conferma un’annata adatta anche alla Riserva, seppur sia doveroso aspettarne ulteriori evoluzioni in bottiglia. Buon equilibrio per le 2018, mentre sorprendono per tensione e tenuta le 2017 assaggiate.
Castellina in Chianti
Chianti Classico Riserva Docg 2018 – Pomona
Chianti Classico Riserva Docg 2017 “Le Bandite” – Lornano
Castelnuovo Berardenga
Chianti Classico Riserva Docg 2019 “Rancia” – Felsina
Gaiole in Chianti
Chianti Classico Riserva Docg 2019 “Le Baròncole” – Fattoria San Giusto a Rentennano
Chianti Classico Riserva Docg 2019 “Brolio” – Ricasoli
Chianti Classico Riserva Docg 2019 – Riecine
Chianti Classico Riserva Docg 2017 “I Sodi” – I Sodi
Chianti Classico Riserva Docg 2017 “Seretina” – Monterotondo
Greve in Chianti
Chianti Classico Riserva Docg 2018 “Drugo” – Santo Stefano
Chianti Classico Riserva Docg 2018 “La Forra” – Nozzole
Lamole
Chianti Classico Riserva Docg 2018 “Lareale” – Lamole di Lamole
Chianti Classico Riserva Docg 2014 “Castello di Lamole” – Fattoria di Lamole di Paolo Socci
Radda in Chianti
Chianti Classico Riserva Docg 2019 “Caparsino” – Caparsa
Chianti Classico Riserva Docg 2018 “Levigne” – Istine
San Casciano Val di Pesa
Chianti Classico Riserva Docg 2019 – Luiano
Chianti Classico Docg 2016 – Solatione
San Donato in Poggio
Chianti Classico Riserva Docg 2019 – Castello di Monsanto
Chianti Classico Riserva Docg 2019 “Maria Vittoria” – Le Filigare
Chianti Classico Riserva Docg 2018 “Vignalparco” – Casa Emma
Chianti Classico Riserva Docg 2018 – Cinciano
Panzano
Chianti Classico Riserva Docg 2018 – Casaloste
Chianti Classico Riserva Docg 2016 – Tenuta Carobbio
Montefioralle
Chianti Classico Riserva Docg 2018 – Montefioralle
Vagliagli
Chianti Classico Riserva Docg 2018 – Vallepicciola
Chianti Classico Gran Selezione
Vini che hanno manifestato una più marcata identità territoriale al netto delle differenti cifre stilistiche e delle annate presentate. Indubbia la prospettiva in termini di longevità anche se, a differenza di molte versioni “Riserva”, la Gran Selezione si dimostra, spesso, più agile e affabile già in prima battuta andando ad allinearsi in maniera spontanea e senza forzatura alcuna con le esigenze più contemporanee di vini che prediligano la freschezza, lo slancio e la finezza a vini più muscolari e opulenti.
Castellina in Chianti
Chianti Classico Gran Selezione Docg 2019 “Badiola” – Castello di Fonterutoli dei Marchesi Mazzei
Chianti Classico Gran Selezione Docg 2019 “Castello di Fonterutoli” – Marchesi Mazzei
Castelnuovo Berardenga
Chianti Classico Gran Selezione Docg 2015 “Celarium” – Lecci e Brocchi
Chianti Classico Gran Selezione Docg 2018 “Vigna Montebello Sette” – Tolaini
Gaiole in Chianti
Chianti Classico Gran Selezione Docg 2019 – Riecine
Chianti Classico Gran Selezione Docg 2018 “Vigna Trebbio” – Castello di Meleto
Greve in Chianti
Chianti Classico Gran Selezione Docg 2018 “Sillano” – Terreno
Chianti Classico Gran Selezione Docg 2016 – Le Muricce
Lamole
Chianti Classico Gran Selezione Docg 2018 – I Fabbri
Radda in Chianti
Chianti Classico Gran Selezione Docg 2018 “Coltassala” – Castello di Volpaia
San Casciano Val di Pesa
Chianti Classico Gran Selezione Docg 2015 – La Querce Seconda
Chianti Classico Gran Selezione Docg 2012 “Le Capitozze” – Casa di Monte
San Donato in Poggio
Chianti Classico Gran Selezione Docg 2017 “Vigna il Poggio” – Castello di Monsanto
Chianti Classico Gran Selezione Docg 2016 “Etichetta Storica” – Ormanni
Chianti Classico Gran Selezione Docg 2016 “Vigna le Cataste” – Quercia al Poggio
Panzano
Chianti Classico Gran Selezione Docg 2019 “Vigna del Sorbo” – Fontodi
Chianti Classico Gran Selezione Docg 2016 “Aluigi” – Le Cinciole
Montefioralle
Chianti Classico Gran Selezione Docg 2016 “Sassello” – Castello di Verrazzano
Vagliagli
Mocenni 89 Chianti Classico Gran Selezione Docg 2017 – Bindi Sergardi
Chianti Classico Gran Selezione Docg 2016 – Borgo Scopeto
Il Chianti Classico si conferma una denominazione variegata, in cui le singole identità zonali emergono mantenendo, però, alto il livello della qualità media dei vini in degustazione. Evidente l’attitudine dei vigneti di alta collina a far fronte alle annate calde, sempre più frequenti, in maniera ottimale. Gli equilibri e le armonie olfattive e gustative (struttura, acidità e trama tannica) nei Sangiovese in purezza confermano questo areale come uno dei due riferimenti assoluti per il principe dei vitigni toscani e italiani. Vini, a volte, penalizzati da un’uscita sul mercato “prematura”, ma che sanno comunque rispondere alle esigenze di beva contemporanee con i Chianti Classico “annata”, per poi alzare l’asticella in maniera graduale con la Riserba e le Gran Selezioni (anche se, in alcuni casi, le Riserve sembrano – giustamente – necessitare di maggior affinamento in vetro, mentre le Gran Selezione manifestano maggior “godibilità” sin dall’anteprima).
*Per chi non lo sapesse, per le menzioni Chianti Classico “annata”, Chianti Classico Riserva e Chianti Classico Gran Selezione le principali distinzioni riguardano il tempo di invecchiamento: 12 mesi per il Chianti Classico annata, 24 mesi per il Chianti Classico Riserva e 30 mesi per il Chianti Classico Gran Selezione. Differente anche il grado alcolico minimo: 12% vol. per l’annata, 12,5% vol. per la Riserva e 13% vol. per la Gran Selezione. Nella Gran Selezione, inoltre, è stata aumentata la percentuale minima di Sangiovese (da 80% a 90%) e, nell’uvaggio o nel vinaggio, sono stati ammessi i soli vitigni (a bacca rossa) autoctoni e “banditi” gli internazionali.

Concludo con un doveroso plauso all’organizzazione che ha visto innovazioni tecnologiche già testate nell’edizione ristretta dello scorso anno. L’APP messa a disposizione dei degustatori da parte del Consorzio del Chianti Classico in occasione di questa edizione della Chianti Classico Collection ha permesso, a chi ha preso subito dimestichezza con le modalità di utilizzo, di gestire gli ordini dei flight in maniera semplice, rapida e sicura. Una App che ha messo in luce anche la qualità del personale di servizio coinvolto che ha gestito le richieste che arrivavano direttamente ad un “server” centrale che a sua volta le smistava ai singoli smartphone degli stessi sommelier in maniera istantanea. Da par mio, dopo aver preso le misure e compreso come utilizzare al meglio la App (preparando due ordini alla volta), posso asserire di non aver mai ricevuto i vini con tale rapidità. Ovviamente, qualche intoppo tecnico c’è stato ma i Sommelier hanno saputo sopperire alle mancanze della tecnologia alla vecchia maniera, ovvero segnando gli ordini sul proprio taccuino e risolvendo rapidamente il problema . A prescindere dalla situazione estrema di quest’anno questa APP andrà ulteriormente affinata e, sono certo, al fine di semplificare il lavoro dei Sommelier eliminando i tempi morti dovuti alla ricerca da parte del media di un Sommelier libero da chiamare al desk per poi dover dettare i vini da assaggiare che verranno a loro volta appuntati su un taccuino a mano con tutte le problematiche del caso. Quindi un plauso alla App ma soprattutto ai Sommelier che hanno saputo interagire al meglio con questa nuova tecnologia. Interessante anche la possibilità di connettersi con le singole aziende per avere maggiori informazioni sulla loro realtà e sui vini presentati. Utile anche post degustazione per avere un riferimento della lista dei vini assaggiati e per disporre di tutti i contatti delle realtà coinvolte.
F.S.R.
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