Detto questo… la maggior parte dei consumatori di Vino è gabbata ogni giorno da lieviti selezionati (non tutti ovviamente) che danno aromi di legno, dove il Vino il legno non l’ha visto neanche di striscio… aromi varietali e correttori di ogni genere in simpatiche bustine (se non ancor più “simpatiche” bustone!) e “prodotto enologici” – è così che sono chiamati – che correggono, modificano ed omologano, in molti casi, gli aromi, le acidità, il gusto dei Vini… ma di quei Vini non si parla… perché per la maggior parte (non tutti e lo sappiamo…) sono in GDO e Noi winelovers… non beviamo mica quelle schifezze, giuto?! Quindi perché curarci di quel 99% dei comuni mortali che bevono “Vini non Vini” ogni santo giorno, convinti che una denominazione o una certificazione rappresentino la certezza della qualità di ciò che stanno bevendo.
Non lo so… sono perplesso e scosso… lungi da me giustificare l’utilizzo di sostanze chimiche e di qualsivoglia stratagemma volto a trasformare un prodotto che dovrebbe avere, soprattutto nelle buone annate, la pretesa e l’obbligo morale di essere il più “naturale” possibile, in qualcosa di più “apprezzabile”… poi… per chi non lo so?!?… Sta di fatto che presto verrà fuori che questa storia è stata gonfiata e che molti di quei produttori non c’entrino assolutamente nulla… ma il danno sarà fatto… no… quando vedo nomi spiattellati così… in un mondo in cui la gente non arriva mai alla fine di un articolo… e spesso legge solo le parole in grassetto, traendo conclusioni affrettate e poco attinenti alla realtà… mi dispiace… perché a prescindere da quello che sicuramente avrà fatto questo tizio… il lavoro delle Cantine resta duro e dispendioso… e va rispettato… l’articolo lo comprendo e lo apprezzo… non è rivolta a voi la mia critica… ma a chi ha tirato fuori lo scoop… che scoop… si vedrà… non è!
Vi faccio una domanda… la rivolgo a tutti, produttori che già danno dei truffatori a chi è stato indagato, senza neanche concedere la presunzione di innocenza (valore portante di una società civile e moderna) e trasformando il beneficio del dubbio in certezza, ma soprattutto la porgo a chi mi legge e ha un’attività qualsiasi, chi fa il ristoratore, chi fa il benzinaio, chi il fruttivendolo o il rigattiere… se vi ritrovaste con il vostro nome su tutti i giornali, in un’era in cui basta poco per far rimbalzare una notizia e vederla gonfiarsi a dismisura in puro stile “Big Fish” (se non avete guardato quel film fatelo, ne vale la pena!), quando ancora neanche avete capito bene cosa sta accadendo… e leggeste parole del tipo “truffa”, “frode”, “scandalo” rivolte alla vostra attività, come vi sentireste? Sia chiaro… io sono il primo a dire che se qualcosa o qualcuno prova a cambiare il MIO VINO io, produttore, DEVO saperlo, ma sono anche il primo a sapere che, purtroppo, fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio!
In conclusione, vorrei sintetizzare il mio pensiero dicendo che, là dove, se mai fosse vero ciò che si presume e se mai l’entità fosse davvero così importante, lo scandalo sarebbe che siano stati usati agenti chimici che rendono il Vino più “tecnicamente vicino alla perfezione”- cos’è la perfezione, poi… me lo direte Voi! – in un Europa che tollera livelli di solforosa addirittura dannosi per la salute, che permette, anche se non dichiaratamente, l’utilizzo di lieviti dai gusti più disparati e chips di legno che simulino l’affinamento in botte… bah… io penso che di scandali ce ne siano ben altri e che se il problema è che sono state “gabbate” le giurie di alcuni concorsi, vorrà dire che i concorsi e le guide saranno ancor più destinate a “cambiare”… io credo che se mai esistesse un produttore che si mettesse a tavolino a studiare il proprio Vino al fine di vincere un concorso, come il proprietario di un cane di razza lo prepara e lo agghinda per vincere una mostra, siamo davvero messi male… ma mi piace pensare che quei produttori, se esistano, siano davvero pochi e che, comunque vada, potranno ingannare il nostri sensi, ma non le nostre emozioni! Perché, per fortuna, fra i “prodotti enologici” ancora non esiste un esaltatore emozionale! Magari lo inventeranno… chissà… comunque io spero che questa storia rientri e si sgonfi e che tutti quanti Noi, che Amiamo il Vino e senza i produttori non avremmo nulla di cui parlare e grazie al quale emozionarci, evitiamo di trarre conclusioni affrettate. Il dovere di cronaca ci sta… le illazioni meno… poi sarà quel che sarà… io non ho risposte a riguardo, ma solo sensazioni, ma me le tengo per me! Io bevo i Vini di alcuni dei produttori in questione e continuerò a berli, perché semplicemente mi emozionano e non ho mai trovato dei tecnicismi così costruiti e delle similitudini così preponderanti (che sarebbero persino giustificabili da un varietale con una personalità così forte e da terroir e più in generale condizioni pedoclimatiche comuni a molti) da farmi pensare che ci sia stato un tentativo di “gabbarmi”… comunque che la giustizia faccia il suo corso e chi deve pagare paghi… qualcosa mi dice che per una volta la verità vincerà sull’ipocrisia e l’invidia… peccato solo si stia ledendo l’immagine di aziende valide ed oneste.
Se fosse per me eliminerei tutto… ma dai… su… non siamo ipocriti! Qui si tratta di un prodotto enologico che semplicemente sembra non rientrare ancora fra quelli permessi… beh… e quando sarà permesso? Siccome sarà utilizzabile non grideremo più allo scandalo? Leggete l’etichetta di qualsiasi cosa beviate o mangiate… metteteci anche che qualcosa sia stata omessa… il problema vero è a monte… viviamo in un mondo in cui i chimici studiano per far sapere di carne qualcosa che carne non è… per far durare anni qualcosa che non durerebbe che qualche settimana… beviamo Vini “naturali” e mangiamo da Mc Donald’s… sono davvero allibito da certi discorsi… e da quanto si lotti nel danneggiare o l’uno o l’altro! Fare Vino è un lavoro, come tutti, per me che lo Amo ha un valore superiore e di certo non lo vedrò mai solo come tale, ma per chi lo fa deve necessariamente esserlo… screditare a priori il lavoro di qualcuno senza prove certe è davvero riprovevole e non ha alcun senso. Io sceglierò sempre in base al mio gusto ed alla fiducia che ho nel produttore, ma ognuno è libro di fare ciò che vuole! Se io voglio bere un Vino il più “naturale” possibile ed il mio vicino vuole bere il Tavernello… lo rispetterò, anche e soprattutto perché l’azienda più criticata del Vino italiano è quella che da più lavoro e se non ci fosse molte famiglie non avrebbero di che sussistere… poi che io non lo beva e mai lo berrò… beh… su questo metteteci la mano sul fuoco, ma rispettiamoci cavolo! Perché siamo sempre pronti a saltare addosso a tutti senza alcuna prova? Aspettiamo! Informiamoci! Non vorremo mica dar via ad un’altra Brunellopoli… o meglio Sauvignonopoli?!?
N.B.: per tutti i salutisti ci tengo a sfatare la notizia ovviamente falsa, che questo additivo o qualsiasi cosa esso sia, se esiste (penso di sì), non sembri essere nocivo per la salute umana, in certi commenti ho letto che stimola la diuresi dei Draghi e può portare all’estinzione degli Spaturni! Detto questo abbasso la chimica… e prego per un mondo tutti i produttori vadano d’accordo, i consumatori sappiano tutto semplicemente leggendolo in etichetta e magari i lieviti selezionati, pian piano, vengano sostituiti da quelli autoctoni, là dove possibile! 😉
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