La Val di Cembra: Viticoltura eroica, ospitalità e grandissima sinergia

DestinazioneVino è sempre di più un’esperienza di vita fra le viti delle regioni e dei contesti più belli e, spesso, meno valorizzati d’Italia. E’ un viaggio verso mete rappresentate, ancor prima che dal Vino, da persone e realtà intrise di passione, voglia di raccontarsi e di accogliere tutti voi in un loro calice o ancor meglio nella loro cantina.
E’ proprio quello che ho sentito in questa tappa, partita dal Trentino, nella Val di Cembra, un luogo incantato, tra montagne e vigneti eroici, fra giovani vignaioli ed aziende storiche.

Ad accogliere la VinoMobile e ad accogliere me ed i miei compagni di viaggio, è stato il consorzio Cembrani D.O.C., l’unica associazione accettata dall’interno di DestinazioneVino.
Innanzi tutto, dei Cembrani D.O.C. fanno parte 5 cantine e 2 distillerie: Opera Vitivinicola in Valdicembra, Azienda Agricola Simoni, Azienda Agricola Zanotelli, Azienda Vitivinicola Nicolodi Alfio, Azienda Vitivinicola Villa Corniole, Distilleria Paolazzi e Distilleria Pilzer.
Ciò che mi ha stupito di più dei Cembrani D.O.C. è stata la grande sinergia e la sintonia manifestata da ogni produttore coinvolto nel nostro incontro conoscitivo, nonché da un’identità forte espressa nei Vini portati in degustazione. Qualcuno avrebbe potuto portare riserve particolari, vecchie annate, o Vini di punta al fine di emergere sull’altro, mentre la mia scelta di assaggiare 2 Vini e due grappe per ogni singola Cantina ha evidenziato il grande attaccamento al territorio e la volontà di dare la priorità ad uno sviluppo congiunto sia comunicativo che economico della Val di Cembra.
Avete l’opportunità di parlare prima nella bellissima Villa Corniole e poi tra i suggestivi vigneti dell’Az. Agr. Zanotelli, con tutti i produttori è stata una nuova esperienza per DestinazioneVino e per me, che ci ha dato modo di avere uno spettro molto più ampio ed un racconto a 360° di ciò che la Val di Cembra e le sue eccellenze rappresentano sia a livello storico che nell’attualità di un territorio così bello, ma terra di mezzo , spesso bistrattata, preferendo, i turisti, le vicine mete turistiche ad essa.
Dalle storie legate alla distillazione di frodo, ora divertenti, ma così sentite e radicate nella memoria dei cembrani ed ancora tramandate con l’orgoglio di chi sa di essere la culla di un prodotto rappresentativo dell’Italia intera, come la grappa, fino alle storie legate al Vino ed ai vitigni tipici di queste zone, come la Schiava ed il Müller-Thurgau che ha trovato la casa ideale in Val di Cembra ed in Trentino.

Racconti, come quelli della “Rachele” nome in codice della grappa di contrabbando o del ritrovamento in loco di vasi vinari antichissimi che attestano la produzione vitivinicola cembrana sin dalla notte dei tempi, che approfondiremo con i video e nell’ebook dedicati al progetto che pubblicheremo prossimamente, ma intanto passiamo al mio bicchiere, nel quale ho avuto modo di accogliere 10 diversi Vini e 4 grappe, di aziende dalla produzione piccola o molto piccola, con vigneti che dire impervi sarebbe un eufemismo, capaci di trarre il meglio dal clima continentale, l’esposizione sud/est, dai terreni porfirici e calcarei, la forte escursione termica in periodo pre-vendemmiale. Caratteristiche in grado di dar vita a Vini bianchi dalla componente olfattiva di grande impatto ed armonia, ma anche dalla freschezza e dalla mineralità uniche; a Vini rossi dalla forte tipicità, con un occhio di riguardo al Pinot Nero che probabilmente qui trova il tuo territorio più vocato; a bollicine, metodo classico, di una finezza disarmante, taglienti come lame di aurea freschezza, che non temono il tempo e fanno “ciao ciao” con la mano mentre sorpassano in eleganza, piacevolezza e persistenza gran parte degli Champagne.

Ad ulteriore prova della grande sinergia che i Cembrani D.O.C. Sono stati in grado di instaurare e portare avanti negli ultimi anni, ci sono due Vini davvero speciali, simboli di un territorio, di un modo di viverlo, ma anche di umiltà e voglia di emergere unitamente, con qualità e forza di volontà: il 708km Cembrani Bianco e il 708Km Cembrani Rosso.
Il primo nasce da un cuvée tra Müller Thurgau e Riesling Renano e il secondo da Schiava e Lagrein.
La particolarità è, però, che le uve di questo blend oltre a far parte dei più vigneti di proprietà dei consorziati dei Cembrani DOC, vengono selezionate ogni anno, dopo una degustazione alla cieca dei mosti in purezza, in base alla qualità ed all’espressività territoriale. Questo porterà in bottiglia il blend del prodotto di due soli vignaioli per ognuno dei due Vini, che non verranno citati in bottiglia, ma rappresenteranno in modo equo tutti i cembrani. Questo per me è un esempio davvero raro di umiltà e visione univoca di un percorso irto, come i vigneti della stessa Val di Cembra, ma che questi giovani produttori, con il supporto dell’attivissima Mara Lona, stanno percorrendo nel migliore dei modi.
Per concludere, non posso che ribadire ciò che ho già detto tramite i miei profili social, ovvero che il freddo, le camminate fra i vigneti più ripidi ed impervi d’Italia diventano qualcosa di speciale da affrontare con il calore nel cuore e la meraviglia negli occhi, di fronte a paesaggi unici nel loro genere ed all’ospitalità di persone di grandi umanità e verità, privi di sovrastrutture o costrutti commerciali, bensì impazienti di raccontare la Val di Cembra ed accogliervi tutti coloro amino il buon Vino, l’ottimo cibo e la natura.
Non vedo l’ora di tornarci, questi posti ti rubano il cuore… e poi non puoi far altro che andare a riprendertelo, soprattutto se il posto è quello che vedete nelle foto di repertorio qui sotto!
F.S.R.
#WineIsSharing

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