Grazie a tutti per questo splendido Vinitaly!

Un altro Vinitaly si è concluso ed io, come al solito, mi ritrovo con tante emozioni da condividere ed altrettante da gestire, come quel velo di malinconia che permea le giornate successive a quella che che, con un neologismo, ho chiamato sui social “finitaly”.

Un’edizione davvero speciale ed inaspettatamente ingestibile per me che di solito riesco a seguire, con quei piccoli margini di tolleranza, una serrata tabella di marcia… un’edizione speciale perché siete stati in tanti, tra i winelovers, a fermarmi per un saluto, per mostrarmi la cartina stampata dal questo blog e fare due chiacchiere riguardo le cantine segnalate, ma ancor di più siete stati voi produttori che mi avete dimostrato grande voglia di confronto e, soprattutto, grande fiducia in ciò che sono e che scrivo, at-tirandomi letteralmente nei vostri stand ed accogliendomi con assaggi, spesso, degni di entrare nell’archivio mnemonico in cui conservo solo le più intense emozioni.
Vi dico solo che per salutare tutti (ed ovviamente non ci sono riuscito e me ne rammarico), non sarebbero bastati 10 giorni, ma la mia intenzione era davvero quella di passare almeno per un abbraccio da tutti coloro che fossero già stati capaci di suscitare impressioni positive in me grazie ai loro Vini ed alle loro personalità, ma è stato davvero bello trovarvi spessissimo indaffarati e togliere anche un solo minuto ad una trattativa importante piuttosto che una degustazione con un importatore non mi sembrava logico, quindi ci saranno altre occasioni, magari direttamente in cantina, come piace a me! Devo ammettere di non aver minimamente previsto l’ondata di “ti seguo sui social, finalmente ci conosciamo di persona!” che ha scombinato, piacevolissimamente, i miei piani.
Per quanto concerne la fiera in sè, devo ammetter di aver parlato con molti produttori e questo Vinitaly credo si sia dimostrato abbastanza diverso dagli quelli degli ultimi anni, per molti di essi, tanto da poter racchiudere in poche parole la disamina comune a quasi tutti:
“Meno curiosi, probabilmente grazie alla stretta di cinghia data con il prezzo del biglietto, i pass nominali ed il maggior controllo delle entrate <<free>>, ma soprattutto più concretezza da parte dei buyers e dei potenziali clienti in genere, che in alcuni casi hanno concretizzato direttamente in fiera, cosa che non accadeva da molti anni con questa frequenza”.
Come sempre, per alcuni non è stato così, per altri nulla è cambiato, per altri ancora questo è stato il vinitaly della vita, ma io posso confermare che il minor flusso di potenziali ubriaconi (sempre presenti, comunque… come facessero parte del folklore dell’evento) e la maggior organizzazione pre-vinitaly delle aziende abbia dato buoni frutti. Non voglio bacchettare nessuno, ma solo evidenziare ciò che potrebbe tornare utile a molti espositori per le prossime edizioni, ovvero che quei produttori che hanno riscontrato segnali positivi, sono quelli che avevano lavorato meglio nei periodo pre-vinitaly fissando appuntamenti, cercando di intercettare nuove possibilità e creando sinergie con altri produttori, nonché chi aveva avuto l’accortezza di contattare i media in maniera assennata.

Io, per la prima volta, non mi sento di essere critico con il Vinitaly, per quanto persistano problemi impossibili da risolvere se non spostando in tronco l’evento altrove (ma diciamolo… Verona è troppo bella e piacevole da vivere fuori-salone!), in quanto ho davvero avuto sensazioni positive dalla maggior parte dei produttori con i quali ho avuto modo di confrontarmi fino a pochi minuti dalla chiusura.

In conclusione, prima di dedicare un intero articolo a Cantine e Vini “vecchi e nuovi”, con gradevoli conferme ed inattese scoperte, ci terrei a ringraziare tutti, dal primo all’ultimo winelover per il seguito, la pazienza, la costanza ed il rispetto con i quali segua ciò che tento di fare con le mie spesso caotiche, ma mai confuse, parole ed ovviamente, ogni singolo produttore, partendo proprio da chi non sono riuscito a salutare come avrei voluto e che spero di rivedere prestissimo in contesti meno difficili da gestire in termini di tempo, passando poi a chi per l’ennesima volta mi ha dedicato del tempo, manifestando una stima che ricambio in toto.


Il tempo di riordinare le idee, gli assaggi e le foto e non mancherò di condividere con tutti voi gli assaggi e gli incontri che mi hanno colpito di più durante questa 50esima edizione del vinitaly. Intanto posso anticiparvi che ad ogni Vinitaly mi rendo sempre più conto di quanto il Vino italiano sia in grado di offrire espressioni notevoli di Vini dalla grande personalità e territorialità e ciò che apprezzo di più è la progressiva presa di coscienza, ormai trasversale, nei riguardi del rispetto in vigna ed in cantina.


Dimenticavo… un abbraccio alla FIVI che ha ricambiato in ogni modo la stima che continuo a manifestare nei confronti di questa splendida realtà sinergica italiana ed all’AGIVI che mi ha regalato una serata da “imbucato/ospite speciale” ad un evento che coinvolgeva il presente ed il futuro del Vino italiano.


F.S.R.
#WineIsSharing

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