L’enoteca online è ormai un must per i winelovers 2.0

Come accennato la settimana scorsa, a pochi giorni dal Vinitaly, in questo periodo ho avuto modo di selezionare alcune enoteche online e di confrontarmi con realtà diverse, ma tutte con il comun denominatore di una gestione giovane e dinamica. Credo sia fondamentale, oggi, approfondire la conoscenza di questi e-commerce del Vino che fungono sempre più da punto di riferimento per i winelovers 2.0 e che piano piano stanno offrendo una sempre più valida ed affidabile alternativa alle enoteche fisiche. 

E’ proprio tra gli stand del Vinitaly che ho incontrato Luca Bergamin, titolare di winemust.com, un wine-shop che nasce all’interno della
struttura Astor, quindi coniugando la realtà fisica al servizio online, andando a creare una soluzione parallela in grado di accontentare e coinvolgere sia i clienti di Astor che nuovi potenziali fruitori dell’e-shop.
L’intento è quello di
orientare un pubblico sempre più vasto alla scelta e al consumo
consapevole del vino di qualità. La mission è quella di proporre
un’accurata selezione e di diffondere tramite il web la cultura della
qualità e Luca sembra avere le idee molto chiare!
Ho molto apprezzato il sito semplice ed
intuitivo, capace di coinvolgere ed invogliare l’utente, con
un’ottima selezione dei filtri, capaci di agevolare la scelta del
vino adatto ad ogni occasione alla portata di tutti, anche dei
fruitori meno esperti.
Come sempre ho testato per voi la spedizione di alcuni Vini e posso confermare puntualità, professionalità e
semplicità negli imballaggi e nelle spedizioni.
Considerando inoltre che si tratta di
un progetto giovane e sempre in divenire, in futuro sarà disponibile
un’ampia parte di catalogo riservata esclusivamente ai piccoli
produttori e a vini di vecchie annate.
Se è vero che per ora la selezione sia focalizzata
sulle cantine italiane, con predilezione per i nomi più conosciuti, Luca mi ha confidato di essere già a lavoro per integrare tutte
quelle eccellenze internazionali che meritano un occhio di riguardo,
oltre che, come già accennato, le realtà di nicchia del panorama
nazionale e questo è ciò che io e, immagino, molti di voi auspichiamo.

Ho avuto modo di assaggiare 3 Vini sui quali Luca desiderava un mio parere ed io, come di consueto, vado a condividere con voi le mie impressioni:

Altemasi Riserva Graal 2007: come ho già avuto modo di dire postando le foto dell’assaggio di questo Vino sui social, io sono sempre molto colpito da questo tipo di referenze, in quanto manifestano quelle eccezioni da prendere come esempio. Parlo della volontà e la capacità di aziende dai grandi numeri come in questo caso la Cavit di prodigarsi nella produzione di Vini d’eccellenza, capaci di durare nel tempo e di rappresentare un punto di riferimento nella propria fascia. Un Metodo Classico, Trento Doc, di struttura e di grande portamento, con la complessità che ti aspetti dopo tutti questi mesi sui lieviti (sboccatura 2015) al naso: note di torta sbrisolona, che partono dalla frolla per finire alla mandorla tostata. In bocca è avvolgente, ma deciso, tagliente e lungo. Non cede un solo passo al tempo e ti fa un po’ pentire di averlo già stappato! Tenetene qualche bottiglia in cantina.

Chardonnay Cabreo La pietra 2013Folonari: tenendo presente che probabilmente si tratti di uno dei migliori bianchi barricati italiani, sarebbe semplice descriverlo con ode ed enfasi, ma ci tengo a sottolineare quanto, nonostante l’influenza del legno piccolo e della malolattica a livello olfattivo, in bocca si percepisca ancora una buona freschezza che unita al finale sapido, rende la beva più agevole, in maniera determinante. Se c’è un bianco al quale il termine “intenso” calzi a pennello, questo è sicuramente il Cabreo.

Lagrein Rivus Pfitscher 2014: avete mai giocato a Jenga? Si quel gioco in cui dovevate mettere dei tasselli di legno uno sull’altro mantenendoli in equilibrio? Beh… se quei tasselli fossero tannini la Cantina Pfitscher sarebbe difficilmente battibile in questo gioco! Grande equilibrio, frutto ben integrato e vena acida pulita e fresca come l’aria dell’Alto Adige dal quale proviene. Un Lagrein come ce ne sono davvero pochi, in quanto ad armonia generale.

Ovviamente questo è uno dei rari sponsor post che pubblico su WineBlogRoll, ma piace dedicare qualche parola e mettere a mio modo alla prova le attività che decidono di sostenere il mio blog attraverso i banners (che concorrono alla copertura delle sole spese di gestione del blog e non sono mai dedicati alle cantine, per ovvi motivi) ed oltre alla facilità di navigazione ed
all’assistenza dedicata grazie al numero verde ed alla chat sempre
attivi, ciò che fa la differenza in winemust.com è sicuramente la conservazione
dei vini, che avviene in celle a temperatura e umidità controllate, ed in più se il Vino “non va”, c’è sempre il reso!

F.S.R.
#WineIsSharing

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