Il Vino italiano in Polonia e non solo – Intervista a Maria Rusina

Oggi, torno a presentarvi un’amica, una grande winelover conosciuta grazie alla comune passione per il Vino Italiano e per il nostro Bel Paese. Una giovane che, da anni, si impegna per la promozione e la commercializzazione del Vino Italiano all’estero ed in particolare in Polonia. Come sapete, io non mi occupo di vendita e non conosco bene le dinamiche di mercato legate al Vino, ma è sempre molto interessante rendersi conto di quanto l’Italia stia facendo e possa ancora fare con l’export del Vino, anche, in paesi che non ti aspetti. Ecco perché ho deciso di lasciare la parola a Maria Rusina, riportando una breve chiacchierata riguardo la sua passione enoica, il suo lavoro nel mondo del Vino Italiano ed altri piccoli spunti di riflessione, dati da un punto di vista differente.
  • Ciao Maria,
    ti presenteresti ai lettori di Wineblogroll.com?
Ciao!
Dzień dobry! Hello! Здравствуйте!
Iniziamo
dalle cose semplici: sono Maria e sono una Winelover!
Di
origine sono bielorussa, con riflessi polacchi e retrogusto italiano! 😊
Nel
2013 , dopo aver vissuto la realtà italiana, mi sono trasferita a
Wroclaw (in Italiano Breslavia), città polacca e capitale della
Silesia sud-occidentale. Ho avuto la possibilità di aderire ad un
progetto molto particolare, nel quale i produttori del vino italiano hanno
deciso di promuovere i loro prodotti sul territorio polacco,
fondando una società d’importazione e distribuzione di vini. Per
questa società, nata nel 2008 e ribattezzata “Wine&Food
Center”
, fu difficile imporsi nel mercato polacco, ma delle
particolarità di questo mercato parleremo dopo.
Ho
iniziato a lavorare in un locale di Breslavia chiamato Winoteka, una
show-room, poi diventata enoteca, con circa 400 etichette presenti,
dove avevano luogo degustazioni e incontri con ristoratori sotto la
guida del mio responsabile, sommelier per passione, Giacomo
Ciccarelli.
E’
facile comprendere come, vivendo questa realtà, fosse impossibile
restare indifferenti al mondo del Vino. Da qui è iniziata la mia
Wine Life. Ho avuto l’opportunità di incontrare tanti produttori
del Vino
, persone importanti nel settore dai quali ho potuto imparare
tanto.
Lo
scopo del nostro lavoro è incuriosire “gli addetti ai lavori”
e non, raccontare la storia racchiusa in ogni bottiglia e la personalità dei loro
produttori… insomma, cercare di suscitare emozioni attraverso il Vino.
Ancora
oggi portiamo avanti la nostra attività che ci da’ tante
soddisfazioni e ci stimola con sempre nuovi obbiettivi da raggiungere. Lavoriamo
con cantine piccole, aziende familiari,
molto spesso poco
conosciute
ma che esprimono al meglio le tradizioni locali e
l’unicità dei territori. Tutto questo nella costante ricerca di
un ottimo rapporto qualità – prezzo.
  • Cosa
    ne pensi del mercato del vino italiano nei paesi in cui hai lavorato
    e lavori?
Ci
sono tante statistiche e centinaia di indagini che dicono che il
nostro paese è un ottimo partner economico.
Negli
ultimi 5 anni l’export italiano verso la Polonia è raddoppiato,
incluso l’export dei prodotti vitivinicoli, e ciò non accenna a
diminuire!
E’
noto che il Made in Italy ha conquistato tutti i paesi d’Europa, e
non solo! La Polonia non è un’eccezione. Sono 4 anni che lavoro=vivo con il Vino e ho notato che il consumo è cresciuto
notevolmente. Molti dei nuovi ristoranti che aprono in Polonia sono
ristoranti italiani. Piano piano il Vino sta conquistando il mercato
del beverage, dando filo da torcere ai due principali concorrenti
come la birra e la vodka. Certo, tra i vini padroni del nostro
mercato ci sono sicuramente il Prosecco, il Pinot Grigio, il Chianti,
il Brunello, l’Amarone, ma potrei fare parecchi esempi dove i
clienti ci chiedono vini autoctoni. Questo è un fenomeno positivo
e non da sottovalutare. Parlando invece di categorie, il vino rosso è dominante forse perché qui fa più freddo rispetto all’Italia
ma quando arriva il caldo gli spumanti qui si bevono a litri! Secondo
la mia esperienza personale 7 clienti su 10 sono donne! Direi quindi
che il potenziale c’è!
  • Tu
    avrai di certo partecipato sia al Vinitaly che al ProWein. Quali
    pensi che siano le differenze fra le due più importanti fiere del vino in Europa?

(Ogni
anno arrivo a casa dal Vinitaly e dico a me stessa che non andrò mai più, ma poi… ci torno!)


Ormai
per me il Vinitaly e diventato il “Wine Party” più importante
dell’anno, dove si partecipa “per farsi vedere”, fare
networking
fra produttori, assaggiare le annate nuove ecc. E’, in
definitiva, un ottimo strumento di pubbliche relazioni.
Al
contrario, se voglio andare a chiudere qualche trattativa e parlare
con il Produttore tranquillamente preferisco il ProWein, fiera
riservata esclusivamente ai visitatori professionisti. Anche
la possibilità di assaggiare i vini da tutta l’Europa non è da
trascurare…
  • Quali
    sono i tuoi progetti enoici per il futuro?
Il
mio progetto principale è già  in fase di realizzazione. A
settembre 2016 ho fondato una nuova società chiamandola Wine
Collection
. A tale proposito ho personalmente scelto tutti i vini che
andranno a comporre la selezione di etichette che la società offrirà. L`obiettivo è sempre far conoscere alla gente la
realtà vitivinicola italiana. Il tutto all’insegna della
collaborazione con aziende medie e piccole che ancora non sono
presenti nel mercato polacco. E’ un progetto nel quale credo
tantissimo. Voglio continuare ogni giorno a trasmettere la mia
passione per il Vino.
Ma
c’e’ anche un nuovo progetto da realizzare: considerata la nostra
vicinanza alla Germania e l’interesse di alcuni produttori siamo in
fase di scrittura di un business plan per l’apertura di una enoteca
italiana a Berlino.
  • Cos’è
    il vino per te?
Per
me il vino è la vita di tutti i giorni. Il vino è l’unica
cosa che ho sempre avuto la pazienza di studiare e a cui ho sempre
avuto la voglia di interessarmi. Perché? Forse perché non
richiede precisione ma istinto, creatività. Non esiste una
risposta e una verità ma il vino acquista caratteristiche sempre
nuove a seconda degli occhi che lo osservano e le bocche che lo
gustano.
In questa intervista io stesso ho trovato molti spunti interessanti a partire dalla voglia di italianità verace che c’è in Polonia ed in generale nei paesi dell’Est Europa, per finire con il condivisibile punto di vista di Maria riguardo Vinitaly e ProWein, che è sempre più anche quello dei produttori italiani,
Ciò che penso, personalmente, è che non si possa vendere vino senza conoscere i luoghi dai quali esso provenga, senza aver mai camminato fra i vigneti di quell’azienda e, soprattutto, senza mai aver parlato con chi quel vino lo fa. Quindi, passatemi quest’endorsement nei confronti di Maria, che l’Italia l’ha vissuta, la conosce e, soprattutto, la ama. 

F.S.R.
#WineIsSharing

Lascia un commento