Durante il mio ultimo viaggio in Mosella, c’è una visita che mi ha colpito particolarmente, per intensità, suggestione ed espressività territoriale. Parlo della visita presso la residenza storica,
con annessa cantina, di Joh. Jos. Prüm.
con annessa cantina, di Joh. Jos. Prüm.
Un stato un vero e proprio tuffo
nella storia del Riesling di Mosella.
nella storia del Riesling di Mosella.
Qui si fa vino da oltre
quattrocento anni si fa vino, con parte dei vigneti a piede franco,
posti nelle migliori esposizioni e radicati nei più vocati terreni
dell’intero areale. Spicca fra tutti cru Wehlener Sonnenuhr, che
prende il nome dalla Meridiana che un fratello del trisnonno
dell’attuale proprietario collocò in questo terreno nel 1842. Ad
accoglierci Katharina, la figlia di Manfred Prüm, impeccabile
padrona di casa, che ama palesemente l’Italia e non ha lesinato
sorrisi, che hanno illuminato un ambiente di grande pathos teatrale,
tanta è la suggestione che si prova nel degustare un sala come
quella. Tra i “segreti” di J.J. Prum la conduzione
sostenibile delle vigne, l’attesa della giusta surmaturazione (qui si
inizia a vendemmiare quando molti degli altri produttori hanno ormai
terminato la raccolta), rese molto contenute, fermentazioni spontanee
in acciaio a bassissime temperature, che si protraggono anche fino a
gennaio. Niente legno!
quattrocento anni si fa vino, con parte dei vigneti a piede franco,
posti nelle migliori esposizioni e radicati nei più vocati terreni
dell’intero areale. Spicca fra tutti cru Wehlener Sonnenuhr, che
prende il nome dalla Meridiana che un fratello del trisnonno
dell’attuale proprietario collocò in questo terreno nel 1842. Ad
accoglierci Katharina, la figlia di Manfred Prüm, impeccabile
padrona di casa, che ama palesemente l’Italia e non ha lesinato
sorrisi, che hanno illuminato un ambiente di grande pathos teatrale,
tanta è la suggestione che si prova nel degustare un sala come
quella. Tra i “segreti” di J.J. Prum la conduzione
sostenibile delle vigne, l’attesa della giusta surmaturazione (qui si
inizia a vendemmiare quando molti degli altri produttori hanno ormai
terminato la raccolta), rese molto contenute, fermentazioni spontanee
in acciaio a bassissime temperature, che si protraggono anche fino a
gennaio. Niente legno!
Ad arricchire, ulteriormente, di fascino questa realtà è l’alone di mistero legato alla cantina, ovvero ai locali di vinificazione che si trovano sotto alla residenza, nei quali ad oggi, sembra, solo pochissime persone al mondo siano entrate e purtroppo io non sono tra quelle, ma non si può avere tutto dalla vita e direi che gli assaggi hanno ampiamente sopperito a questa mancanza.
Gli assaggi sono stati tanti, ma ciò che
meraviglia è la grande costanza nel tempo coerentemente ad
un’identità espressiva di ciascun “cru”. Ogni vigneto
porta con se delle lineari e percettibili peculiarità, mai confuse,
mai distorte, sempre nitide e pure, tanto nei vini giovani quanto
nelle annate vecchie. Ineccepibile armonia e persistenza ai limiti del plausibile per alcuni assaggi.
meraviglia è la grande costanza nel tempo coerentemente ad
un’identità espressiva di ciascun “cru”. Ogni vigneto
porta con se delle lineari e percettibili peculiarità, mai confuse,
mai distorte, sempre nitide e pure, tanto nei vini giovani quanto
nelle annate vecchie. Ineccepibile armonia e persistenza ai limiti del plausibile per alcuni assaggi.
Una degustazione, quella fatta da J. J. Prüm, che ha evidenziato come nessun’altra, le diverse espressioni dei diversi cru in annate parallele, spicca l’ultimo assaggio, un
Un grande step nella conoscenza del Riesling di
Mosella.
Mosella.
F.S.R.
#WineIsSharing
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