avevo una mission… quella di dedicarmi il più possibile agli
areali vitivinicoli del Sud Italia, ai loro vigneti, ai varietali
tipici delle regioni del meridione, ma soprattutto alle storie di
vino e di vita che questi luoghi sanno raccontare.
vino mi ha portato nella bellissima e, sin troppo spesso,
sottovalutata Calabria. Siamo a Rovito (CS), dove nel 1993 nasce la
Tenuta del Travale, suggestiva proprietà, oggi gestita
da Raffaella Ciardullo e suo marito Nicola Piluso, che hanno dato
nuova vita a quello che era un appezzamento di terra ormai lasciato a sé stesso.
sorta di anfiteatro naturale dall’esposizione ottimale che garantisce
sole e ventilazione, quindi la possibilità di portare in cantina uve
mature e sane.
questa regione, in quanto, ormai, più consone alla regione al di là
dello stretto, ovvero il Nerello Mascalese ed il Nerello Cappuccio,
ma che in realtà hanno un profondo legame con questo territorio.
posto delle piante ormai stanche e prive di vigoria dell’antico,
purtroppo, maltrattato vigneto. La proprietà conta due soli ettari,
posizionati su due opposti versanti, di pari estensione, in parte
terrazzati come si conviene ad un nuovo impianto che miri a
rispettare il territorio e l’equilibrio idrogeologico della vigna.
le piante ormai mature di nerello mascalese (80%) e nerello cappuccio
(20%) e di essere circondato letteralmente da maestosi ulivi
secolari, in un contesto veramente pregevole e di grande e naturale
armonia.
oggi lo è, ma quel territorio con altitudini che superano in alcune
zone i 500s.l.m, baciato dal sole e accarezzato dai venti della Sila,
era da sempre conosciuto e riconosciuto per la sua grande
predisposizione alla viticoltura. Una vocazione che è stata appurata
da Nicola e Raffaella, che con l’aiuto dell’Enologo Emiliano Falsini,
portano avanti con grande premura, attenzione e passione la
produzione di un solo vino, l’Eleuteria, che mira a rappresentare
storia, presente e futuro della viticoltura di questo areale e ad
essere un riferimento per l’intera regione in termini di qualità.
Le
ridotte dimensioni della vigna (appena due ettari) hanno imposto
criteri produttivi di elevata qualità, peraltro coerenti con la
filosofia di vita dei suoi proprietari.
Esistono vini ben fatti che meritano valutazioni tecniche più che positive e vini ben fatti che emozionano, l’Eleuteria rientra in entrambe le categorie, per me, ma devo ammettere che preferisco la seconda, che non mi annoia mai e lascia poco spazio a qualsiasi forma di dubbio. Assaggiando ciò che c’è in botte e potendo mettere il naso nei tagli che probabilmente andranno a comporre il blend della nuova annata, la percezione è quella di essere capitato in un’azienda di cui si parlerà molto nei prossimi anni, ma… come sempre… lo scopriremo solo “bevendo”! I presupposti ci sono tutti: passione, volontà di crescere, idee chiare e costanza, il tutto in un territorio vocatissimo e con la giusta competenza tecnica.
La Calabria è una territorio capace di stupire e di regalare meraviglia a chiunque abbia l’acume di dedicarle l’attenzione che merita e questa realtà con il suo vino rappresenta solo uno dei fari da seguire per tornare a scoprire e riscoprire una terra di grande vocazione vitivinicola, di grandi paesaggi e di grandi persone.
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