Vignaioli Montepulciano – Qualità e rispetto dalla vigna al bicchiere

Ci si incontra
casualmente lungo le salite di Montepulciano, a vari eventi, nelle
riunioni del Consorzio e così via… si scopre di avere idee comuni,
obiettivi analoghi, un’idea produttiva e culturale che coincide.
Qualcuno propone di incontrarsi e confrontarsi sui temi che tutti
quotidianamente affrontiamo. Ci si accorge che il confronto è il
miglior metodo per crescere, che si possono scambiare preziose
informazioni e si ha una visione del Nobile di Montepulciano molto
simile. Allora si comincia ad ipotizzare di poter condividere un
percorso organico verso obiettivi comuni.

Nasce così
“Vignaioli Montepulciano”

(Già TerraNobile)

Così inizia il
comunicato stampa che annuncia la nascita di una nuova associazione
di produttori a Montepulciano: Vignaioli Montepulciano.

associazione vignaioli montepulciano
Un’associazione che mi
sta particolarmente a cuore, dato che in tempi non sospetti alcuni
dei produttori coinvolti mi interpellarono al fine di avere un
confronto costruttivo circa alcuni aspetti fondanti di quella che, allora, sembrava essere solo una chimera.

In un momento di
fermento e di impeto positivo e propositivo, a Montepulciano qualcosa
sta cambiando e non posso che accodarmi alla positività dei 10
produttori riuniti sotto l’egida di Vignaioli Montepucliano vedendo in tutto
questo un primo, importantissimo, step verso un futuro con ancor più
rispetto e qualità per il Nobile di Montepulciano.

Ciò che mi ha fatto credere sin da subito in questa iniziativa è stata la palese volontà di ricercare i modi più concreti e meno aleatori di ottenere un ulteriore slancio in termini di qualità del Vino Nobile di Montepulciano rendendo manifesto uno statuto votato alla sostenibilità e al rispetto del territorio e del consumatore, senza aver paura di porre vincoli tanto severi quanto ammirevoli.

I produttori che attualmente aderiscono sono i seguenti: Il Molinaccio, Massimo Romeo , Metinella, Croce di Febo, Montemercurio, Talosa, Tiberini, Fassati, Casale Daviddi, Podere Casanova.
Sono questi i produttori con i quali ho avuto modo di confrontarmi, gli stessi che si sono dati una serie di regole e di discipline tecnico-produttive che si impegnano a rispettare e lo stesso varrà per qualsiasi altra realtà entrerà a far parte dell’associazione in futuro.

Per capire meglio i principi e gli obiettivi dell’associazione condivido con voi la mia intervista al presidente di Vignaioli Montepulciano Luca Tiberini, che ha coinvolto tutti i produttori associati nel rispondere alle mie domande.



Cos’è e perché nasce Vignaioli Montepulciano?

Vignaioli Montepulciano nasce dalla necessità di rispondere alla crisi di identità, che il mercato del Vino Nobile ha recepito negli ultimi anni, in modo ancora più acceso ed evidente dopo la modifica al disciplinare di produzione avvenuta nel 2010. In particolare questo ultimo aspetto, ha portato il Nobile di Montepulciano a essere confuso con tantissimi altri vini toscani, che fanno dell’uvaggio di Sangiovese con vitigni internazionali, il loro modo di operare. Inoltre l’internazionalizzazione del gusto, ove si era affacciato il Vino Nobile con la possibilità di utilizzare questa modifica al disciplinare, ha contribuito ad aumentare la già confusa situazione sull’identità di un vino che a livello di nomenclatura aveva le problematiche con il Montepulciano d’Abruzzo che tutti conosciamo. Secondo noi invece, il Vino Nobile avrebbe dovuto indirizzarsi verso la produzione di vini da inserire in una nicchia qualitativa ed unica a livello mondiale, trattandosi di solo 9/10 milioni annui di bottiglie commercializzate tra tutti i produttori, che a parere nostro avevano l’obbligo di identificare ancora di più ed in modo assolutamente specifico questo prodotto con il territorio variegato e per questo unico di Montepulciano. Queste convinzioni sono diventate comuni, quando da chiacchierate fatte tra di noi alla fine del 2016, ci siamo resi conto che nelle nostre aziende stavamo già lavorando in questa direzione, e rendendoci conto che da soli la strada sarebbe stata molto lunga e difficile, abbiamo voluto parlarne ancora più approfonditamente tra di noi. Così da inizio 2017, il nostro essere cittadini di Montepulciano prima ancora che produttori, la nostra voglia di mettere a disposizione le nostre singole esperienze, la necessità di salvaguardare un patrimonio costruito nel tempo con investimenti e passione, la ferma volontà di poter qualificare ulteriormente la qualità di ogni nostro singolo vino prodotto a beneficio di tutto il territorio di Montepulciano, ci hanno portato a convincerci che dovevamo unirci assieme per veicolare tra i produttori di questa zona, un movimento di pensiero, e quindi di risultato di produzione enologica, che andasse in questa direzione, con l’unico scopo finale di riappropriarci a Montepulciano di un innalzamento qualitativo del territorio, che deve avvenire a beneficio di tutte le parti economiche e sociali che vi risiedono e che vi operano.

Qual è la mission di questa associazione?
Scopo primario di questa associazione, è quello di riportare l’indirizzo produttivo del Vino Nobile, alla sua condizione di origine storica, valorizzando il terroir nelle le sue molteplici sfaccettature pedoclimatiche che Montepulciano ha, e rendendole un nuovo messaggio enologico tra la sua caratterialità qualitativa ed il variegato terroir specifico, che possono essere ottenuti con l’uvaggio tradizionale in tante zone, ma anche da sangiovese in purezza in zone particolari. Il percorso, sarà in partenza creando questa associazione che promuova nel mercato le qualità uniche di questo nuovo concetto di vino per Montepulciano; un periodo mediano dove si dovranno sensibilizzare le coscienze di tutti a questa problematicità di identità che il Vino Nobile ha, mostrandone i risultati ottenuti e le eventuali correzioni che potrebbero presentarsi; ed in arrivo la modifica del disciplinare di produzione da parte del Consorzio del Vino Nobile e la sua presa in essere della comunicazione globale di questo nuovo indirizzo qualitativo. Dicendo questo, vogliamo anche dire che il nostro legame col territorio e la viticoltura che auspichiamo, non deve assolutamente essere interpretato come una difesa del localismo identitario frutto dell’attaccamento conservatore alle radici, ma al contrario è per noi un percorso per costruire una viticoltura moderna, che leghi insieme la produzione e la cultura della nostra zona nella diversità dell’origine che ogni vino prodotto a Montepulciano deve avere. Il mezzo per espletare la nostra mission associativa sarà la produzione di una o entrambe le menzioni particolari individuate in aggiunta al Nobile di Montepulciano rosso e rosso Riserva. Tali menzioni sono “Nobile di Montepulciano Tradizione” e “Nobile di Montepulciano Vigne vecchie”.

Cosa si impegnano a fare i produttori associati in vigna e cantina? (conduzione agronomica e pratiche enologiche)
• Drastica riduzione del ricorso alle molecole di sintesi chimica e quindi al perseguimento dell’obiettivo dell’eco-sostenibilità. Pertanto nei vigneti adibiti alla produzione delle menzioni sotto esplicitate, i soci si impegnano a non utilizzare diserbanti chimici e a procedere gradualmente, ma rapidamente, verso una conduzione priva di antiparassitari sistemici e concimi chimici. In questo senso le aziende aderenti a Vignaioli Montepulciano si impegnano da subito, se non sono già impegnate nel protocollo di Agricoltura Biologica, a rispettare gli indirizzi del protocollo di agricoltura integrata necessario all’ottenimento del Marchio collettivo geografico di qualità pubblico della Regione Toscana denominato Agriqualità.
• I soci non utilizzano le seguenti pratiche enologiche: dealcolizzazione, trattamenti termici shock, concentrazione ad osmosi, acidificazione e disacidificazione, elettrodialisi, scambiatori di cationi e l’eliminazione della solforosa attraverso procedimenti fisici.

Quale sarà il valore aggiunto dei vini prodotti secondo il disciplinare di Vignaioli Montepulciano?
Stare uniti assieme deve portarci a qualificare un nuovo rapporto fra produttori e consumatori, il quale oltre che prioritario deve essere anche trasparente, e per questo vogliamo autocertificare direttamente come lavoriamo il vigneto, come operiamo nelle nostre cantine, quali sono i nostri rapporti con il lavoro del territorio e le aziende che conduciamo, come trasformiamo i prodotti della vigna in un bene commerciale, e come rapportiamo questa nuova produzione nel contesto storico, culturale, associativo, dell’arte e della sostenibilità, in cui le istituzioni di Montepulciano ne sono oggi promotrici. Per arrivare a tutto questo, abbiamo deciso, che il nostro “anno zero” sarà la vendemmia 2018. E’ nostra intenzione, con questa prima annata, immettere in commercio vini che abbiano qualità oggettive superiori alla nostra produzione base, e qualità specifiche particolari ed uniche che i nostri microterritori possono dare, sia con Sangiovese in purezza per alcuni, che con l’uvaggio tradizionale in altri vini. Il consumatore potrà quindi, attraverso il bollino che applicheremo, constatare e verificare la tracciabilità della bottiglia di vino Vignaioli Montepulciano acquistata, ed in questo apprezzare un vino Nobile in cui sia evidente e ben percepibile la nostra volontà assoluta di innalzare al massimo l’asticella qualitativa, attraverso la grande espressione del carattere territoriale, nella linearità di eleganza e finezza che il vino di Montepulciano deve avere.

Come riconosceremo i vini prodotti da queste aziende secondo i dettami di Vignaioli Montepulciano?
Nel lasso di tempo che intercorrerà tra la data di costituzione dell’Associazione, e la data di immissione in commercio della prima annata prodotta con i requisiti regolamentati, quindi per i prossimi 3 anni, i produttori aderenti applicheranno sulla bottiglia del proprio Vino Nobile di Montepulciano, sia esso base o riserva, un bollino recante il logo dell’associazione ed un QR code che rimanderà al sito ufficiale di Vignaioli Montepulciano, dove il consumatore potrà vedere che l’azienda aderisce al protocollo Vignaioli Montepulciano, oltre a tutte le informazioni pertinenti e ad esso collegate. Con l’entrata in commercio della vendemmia 2018, quindi nel Giugno 2021 per la menzione “Tradizione” e nell’Aprile 2022 per la menzione Vigne Vecchie, i vini delle aziende aderenti prodotti con il rispetto del protocollo Tradizione o Vigne Vecchie, avranno un bollino numerato recante il logo dell’associazione, con apposto il nome della menzione Tradizione o della menzione Vigne Vecchie (se questi rimarranno i nomi definitivi), con unito un QR code, che potrà essere utilizzato dal consumatore per constatare all’interno del sito ufficiale dell’associazione tutta la filiera produttiva di quel vino, di cui l’Associazione stessa se ne fa con essi garante. Il QR Code del bollino applicato, che rimanda al sito ufficiale dell’associazione, potrà dimostrare anche al consumatore, l’assoluta intransigenza che ci siamo dati nel rispetto delle regole stabilite, e l’esclusione immediata dall’associazione stessa già al primo caso di non ottemperanza.

Progetti per il futuro?
Ne abbiamo già molti, tutti da dover programmare bene, per essere certi di arrivare alla loro realizzazione. Nello specifico non possiamo parlare di qualcuno in particolare od in ordine temporale, già costituire l’associazione è stato un passo importante ed impegnativo anche nel tempo speso per discutere e decidere tra di noi il definire da subito le nostre regole del gioco. La presentazione in anteprima di questa associazione il prossimo 15 Febbraio, ci ha prelevato ulteriore tempo, in un periodo dove le nostre aziende già sono impegnate nell’organizzazione di appuntamenti istituzionali come l’Anteprima del Vino Nobile e fiere importanti come Prowein e Vinitaly, ma già dalla fine della settimana corrente, ci riuniremo per dare vita e corpo ai primi progetti comuni. Progetti comuni che possiamo da subito identificare, in ordine pera sparso:
A – volontà di impegnarsi al massimo per non far andare perse le varietà autoctone e iniziare una serie di studi e ricerche per selezionarle, e renderle riproducibili un domani per tutti, nei nuovi impianti del Vino Nobile. Se questo non fosse possibile da subito attraverso il Consorzio del Vino Nobile e gli altri enti locali, sicuramente inizieremo al nostro interno nel mettere a disposizione le piante madri dei vigneti storici di alcuni di noi, per poter iniziare la gemmazione riproduttiva per gli altri associati, che avverrà attraverso collaborazioni con vivai seri e di fiducia.
B – volontà di organizzarci per iniziare a comunicare al mondo questa nostra filosofia produttiva ed il modo di apprezzarla nella fase del consumo, attraverso l’individuazione di professionisti esterni e collaboratori, che condividano le nostre idee e ci possano aiutare in questo percorso.
C – iniziare ad organizzare i modi e mezzi di collaborazione tecnica tra le nostre aziende, che possano aiutare tutti noi a crescere ulteriormente in qualità, e nel percorso di avvicinamento agli obiettivi di sostenibilità che ci siamo prefissati, e che dovranno arrivare a compimento entro i prossimi 3 anni.
D – Stiamo organizzando, e non come ultima necessità, tutta una serie di rapporti che ci possa portare a riappropriarci di quel mondo di relazioni, di tradizioni e sentimenti, che hanno reso per secoli Montepulciano una comunità organizzata e diffusa nella sua terra di origine; poiché siamo certi dell’inadeguatezza della gestione di questa risorsa economica così come è adesso, che rischia di seguire in futuro solo logiche commerciali troppo lontane dal territorio e dalla sua cultura millenaria. Non vogliamo che Le prossime generazioni dei produttori di Montepulciano, si trovino costrette a produrre prevalentemente per riparare i danni precedenti, sia commerciali che ambientali e di rispetto del concetto di territorio. Per questo stiamo organizzandoci e ci adopereremo ad inoltrare le nostre proposte al Consorzio del Vino Nobile perché intraprenda il cammino di condivisione con tutti i soci necessario al fine della modifica dell’attuale Disciplinare di Produzione già modificato con DM 09-11-2010 e GU 280 del 30-09-2010, la quale vada nella direzione di prevedere la possibilità di inserire la produzione di vini dalle microzone mappali di Montepulciano, e con ulteriori due menzioni qualitative sulla falsariga di quelle da noi adottate. Questo perché siamo consapevoli anche, che l’uso dei vitigni internazionali può innalzare la qualità media di un territorio, anche se ne snatura secondo noi l’origine, ma soprattutto perché non ci sentiamo in condizione di poter dire a tutti gli altri produttori di Montepulciano, che i vitigni internazionali impiantati dopo il 2010 debbano essere estirpati. Vogliamo invece far nascere una sensibilità generale ed una coscienza di indirizzo comune, per far arrivare ogni produttore autonomamente a decidere, che con questi vitigni si possano fare anche altri vini diversi dal Vino Nobile di Montepulciano. In attesa di una presa di coscienza da parte dei produttori di Vino Nobile che porti alla auspicata modifica al disciplinare, noi attueremo le nostre idee come autolimitazione produttiva al disciplinare di produzione attualmente in vigore.
terra nobile

Ringrazio Luca Tiberini e tutti i produttori dell’associazione Vignaioli Montepulciano per avermi dato modo di seguire e di conoscere da vicino, sin dalle fasi di gestazione, questo progetto aggregativo che mira non solo a rilanciare il “brand” del Vino Nobile di Montepulciano, ma soprattutto ad aumentare il valore della qualità percepita del vino prodotto partendo dal rispetto per il territorio e per la tradizione e arrivando a un messaggio netto, consapevole e coraggioso di sostenibilità e sincerità in questo storico areale vitivinicolo.


In Italia tendiamo a vedere le associazioni tra produttori dello stesso territorio come qualcosa di improbabile e di, spesso, forzato, ma la realtà è che situazioni di difficoltà e rinnovata consapevolezza hanno portato a riconsiderare il vecchio adagio “l’unione fa la forza”. E’ per questo che attendo speranzoso la presentazione del 15 febbraio per poter condividere con voi ulteriori considerazioni e spunti di riflessione su quella che ho voluto definire, ancor più che “nobile rivoluzione”, una nobile evoluzione.


F.S.R.
#WineIsSharing

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