La mia PrimAnteprima – Territori e cantine da tenere in grande considerazione

Quest’anno le mie anteprime toscane iniziano con PrimAnteprima, l’anteprima collettiva dei seguenti Consorzi: Carmignano, Colline Lucchesi, Maremma Toscana, Montecarlo di Lucca, Montecucco, Orcia, Pitigliano e Sovana, Terre di Pisa, Val di Cornia e Valdarno di Sopra.

Qualcuno l’ha definita con ironia come “l’anteprima degli areali minori del vino toscano”, mentre io la vedo come un’occasione davvero interessante per focalizzarsi su territori in grande crescita, per nulla parchi di eccellenze. 
anteprima consorzi toscani vino
E’ indubbio che esistano areali e denominazioni più note e più blasonate in Toscana, ma è altrettanto indiscutibile la storicità e la vocazione di molti di questi territori in cui esiste ancora un plus per scribacchini del vino curiosi e vogliosi di essere stupiti: la scoperta.



Se è vero, infatti, che nei miei viaggi enoici degli ultimi 13 anni ho toccato ognuno di questi areali è anche vero che non avevo avuto mai modo di comparare in maniera così “comoda” e “rapida” i vini delle varie aziende dei singoli areali, confrontandomi, in parte, con i produttori e/o i tecnici presenti a PrimAnteprima.
E’ proprio per poter avere un confronto diretto con gli esponenti dei vari territori che ho preferito dedicarmi maggiormente agli assaggi ai desk dei consorzi piuttosto che degustare i vini nell’area dedicata alla stampa con servizio sommelier, avulso dal contatto con i produttori.
Per correttezza, ammetto di non aver avuto il tempo materiale di dedicare a tutti i consorzi gli assaggi e le attenzioni che avrebbero meritato e per questo mi concentrerò su 6 areali in particolare che credo possano rappresentare terreno fertile per nuove scoperte e per grandi conferme per molti di voi:


– Maremma Toscana

– Orcia

– Valdarno di Sopra

– Carmignano


Proprio per la possibilità di confrontarmi direttamente con i referenti di molte delle aziende presenti in degustazione, vorrei segnalarvi zona per zona, le singole cantine piuttosto che gli assaggi che mi hanno colpito di più, in quanto credo che in questi territori, ancor più che in altri, l’interesse debba essere riferito ai grandi passi in avanti fatti in termini di conduzione agronomica e enologica da parte dei produttori. E’ grazie ad un approccio sempre più rispettoso e accorto, che il livello qualitativo, l’identità dei vini e la percezione degli interi areali si sta livellando verso l’alto.

Eccovi le cantine che mi hanno colpito di più attraverso gli assaggi fatti a PrimAnteprima:

Montecucco:
Salustri;
Poggio Stenti;
Basile;
Peteglia;
Podere Montale;
Montenero;
Poggio al Gello.

Maremma Toscana:
Ribusieri;
La Biagiola;
Le Sode di Sant’Angelo.

Orcia: 
Podere Albiano;
Poggio Grande;
Marco Capitoni;
Campotondo. 

Valdarno di Sopra:
Il Carnasciale;
La Salceta;
Petrolo;
Villa Le Vigne;
Podere La Madia;
Az. Agr. Vannucci Alessio;
Terra Etruria.

Terre di Pisa:
Tenuta di Ghizzano;
Podere la Chiesa;
Fattoria Fibbiano;
Castelvecchio;
Giusti & Zanza;
Badia di Morrona.

Carmignano:
Piaggia
Capezzana;

Per quanto riguarda gli altri consorzi, ovvero  Colline Lucchesi, Montecarlo di Lucca, Pitigliano e Sovana e Val di Cornia mi riprometto di organizzare delle sessioni d’assaggio con i singoli consorzi e di tornare presto in vigna e in cantina in questi areali che stanno, a loro volta, mostrando una rinnovata consapevolezza dei propri mezzi attraverso interpretazioni territoriali sempre più interessanti.
Per me è fondamentale poter dedicare il giusto tempo e la giusta attenzione a ogni assaggio e a ogni produttore o vignaiolo che ho modo di incontrare e credo di aver approcciato nella maniera più opportuna – per me – questa edizione di PrimAnteprima in quanto me ne torno a casa con, da un lato, conferme riguardo territori sui quali mi sono focalizzando molto negli ultimi anni e, dall’altro, con spunti di ricerca che non mancherò di seguire e approfondire da qui in avanti riguardo quei territori che meritano sicuramente maggiore attenzione.
Un plauso, in fine, a quei consorzi virtuosi che negli ultimi anni sono riusciti a fare fronte comune in termini di sostenibilità e rispetto dalla vigna al bicchiere. Credo fortemente che quello della sostenibilità a 360° non sia soltanto un messaggio importantissimo per il vino italiano odierno ma che possa anche risultare un percettibile e tangibile valore aggiunto per ogni aziende, specie in contesti in cui il “brand” territoriale non ha ancora una valenza adeguata.

F.S.R.
#WineIsSharing

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