L’enoturismo, il commercio del vino online e le spedizioni all’estero secondo UPS

A disposizione anche
una guida completa per spedizioni internazionali di bevande alcoliche in tutto il mondo
.

In questo wine blog il focus è sempre stato il mio amore per il vino e per tutto ciò che ho avuto modo di incontrare e conoscere dentro e attorno ad esso. 

Nonostante le centinaia di pezzi pubblicati ci sono, però, alcuni temi che non avevo ancora avuto modo di trattare come, ad esempio, la spedizione del vino e le dinamiche ad essa correlate.
Per farlo, come mio solito, ho cercato di avvalermi dell’esperienza e della competenza tecnica di una realtà leader nel settore che potesse coadiuvarmi nel dipanare alcuni dubbi che ho avuto modo di riscontrare tra i produttori e consumatori.
Per approfondire la tematica della spedizione del vino e del trasporto di questo bene così prezioso e particolare sono volato sull’Etna, per un tour organizzato da UPS al fine di mostrare a me che comunico vino e, spesso, mi trovo a fare da tramite fra le varie entità coinvolte in questo comparto, l’importanza di conoscere alcune fondamentali dinamiche correlate al commercio del vino online e all’enoturismo.
Per approfondire alcune di queste dinamiche ho chiesto aiuto a Lotta Vikman Retail Segment Marketing Manager di UPS.
-Chi è UPS?
UPS® è un leader globale nella logistica e offre un’ampia gamma di soluzioni tra cui il trasporto pacchi e cargo, la semplificazione del commercio internazionale e l’utilizzo di tecnologia avanzata per gestire in maniera più efficiente il mondo del business. Con la sua ampia offerta di servizi, UPS consegna più di 20,7 milioni di pacchi al giorno in oltre 220 Paesi e territori in tutto il mondo. Il fatturato globale per il 2018 è di 72 miliardi di dollari per un volume totale di 5,2 miliardi di pacchi e documenti movimentati all’anno.
-Quali sono i servizi offerti in ambito “vino”?
Il produttore di vino rimane un cliente importante per UPS, ma i nuovi trend e le dinamiche di mercato vedono sempre di più il cliente finale nel ruolo di protagonista, il quale si rivolge a diversi canali per l’acquisto del vino: dal produttore, all’enoteca di fiducia, al negozio fino all’e-commerce. Inoltre, con l’espansione dell’enoturismo cresce da parte dei privati la domanda di servizi pratici ed affidabili per ricevere il vino degustato in vacanza direttamente a casa propria. Per non perdere questa importante opportunità UPS ha sviluppato appositamente per produttori, enoteche, agriturismi e negozi gourmet italiani una comoda soluzione di spedizione vino Business-to-Consumer.
Il nuovo servizio B2C offre ai clienti di UPS maggiori opportunità di cogliere i vantaggi di questo segmento chiave del mercato retail del vino offrendo ai consumatori scelta e comodità. Gli USA rappresentano il primo mercato di destinazione del vino italiano imbottigliato, assorbendo il 25% dell’export totale per un valore che nel 2018 ha toccato 1,32 miliardi di dollari. Grazie ai servizi di spedizione UPS Express gli amanti del vino di 27 stati americani e del distretto di Washington D.C. possono farsi spedire a casa direttamente dai viticoltori o dalle enoteche scoperte nel loro viaggio, le casse del loro vino preferito.
Il servizio, dedicato all’enoturismo, si aggiunge al servizio UPS Business-to-Consumer “classico”, che copre 53 paesi tra cui Cina, Corea del Sud, Giappone, Canada, Repubblica Domenicana, Hong Kong, India, Macau, Sudafrica, Svizzera e Regno Unito e a quello Business-to-Business, che ha una copertura globale in oltre 74 Paesi.
Per tutte le destinazioni, UPS garantisce un packaging certificato e sicuro, studiato appositamente per il trasporto delle bottiglie di vino (da 1, 2, 3, 6, 12 bottiglie per i vini fermi e da 1, 2, 3, 4, 6 bottiglie per vini frizzanti) ordinabile attraverso call center. Esiste inoltre la possibilità di far certificare il proprio packaging attraverso lo UPS Packaging Test Lab, o di utilizzare fornitori di packaging certificati da UPS. Gli imballaggi sono riciclabili e riutilizzabili, e sono stati soggetti a test rigorosi (certificati ISO 22248).
Inoltre, grazie al servizio “Valore dichiarato personalizzato per il vino” offerto da UPS Capital®, controllata di UPS che fornisce servizi finanziari, assicurativi e di pagamento nell’ambito della supply chain, chi utilizza un packaging pre-autorizzato potrà contare su un servizio combinato di spedizione e protezione fino a un valore di vendita di 5.000 Euro. I clienti possono così essere tranquilli che i propri prodotti giungeranno alla destinazione prevista in tutta sicurezza e che, se per qualunque motivo, il vino venisse danneggiato durante il trasporto, saranno rimborsati del valore del vino e delle spese di trasporto.

-Quali sono le peculiarità che rendono le spedizioni di vino diverse dalle altre?
Imballaggio, protezione assicurativa e prezzo vantaggioso della spedizione sono fondamentali per questo segmento di mercato. Proprio per questo e nell’ottica di semplificare le spedizioni, UPS ha sviluppato un pacchetto all-inclusive per le spedizioni di vino che combina imballaggio, prezzo e protezione più adeguati. Questa soluzione può essere utilizzata come offerta completa pronta all’uso o personalizzata per le singole esigenze. La creazione del pacchetto all-inclusive rende le spedizioni di vino compatibili con la maggior parte dei servizi di spedizione UPS.
Infine, a seconda del Paese di destinazione, la spedizione del vino si caratterizza per una diversa tipologia di dazi e norme fiscali differenti. UPS, grazie all’esperienza e alla professionalità dei suoi collaboratori, è in grado di districarsi con abilità nella complessità del settore.

-Come si è evoluto il mondo delle spedizioni del vino in Italia?
I mega-trend globali che caratterizzano il business del retail presentano grandi opportunità anche per il settore del vino italiano. La digitalizzazione dei canali di comunicazione e di vendita ha accorciato le distanze tra produttori e consumatori e ha creato l’aspettativa che tutto possa essere acquistato online senza preoccuparsi delle distanze. L’utilizzo dei canali digitali per promuovere e vendere il vino italiano in tutto il mondo è la chiave per raggiungere grandi mercati con un crescente consumo di beni di lusso, quali Cina, Giappone, Stati Uniti, ecc.
Con l’evoluzione dell’e-commerce la logistica, in passato quasi invisibile al consumatore finale, ha assunto un ruolo da protagonista. Le aziende si trovano spesso a passare da una logica B2B, in cui la merce viaggia dai magazzini ai punti vendita a una logica B2C in cui arriva direttamente al cliente finale. Questo comporta organizzare consegne in numero maggiore e con vari livelli di urgenza, in luoghi e momenti richiesti dall’acquirente e, con altrettanta flessibilità, gestire i resi.
Secondo l’esperienza di Francesco Raciti, proprietario della Cantina Gambino, situata sul versante orientale dell’Etna, la vendita online non è nata come un e-commerce puro: l’80% dei clienti che acquistano online sono stati in cantina e poi sono diventati clienti online. Inoltre molto bene funziona, per un prodotto di alta qualità, il passaparola tra i consumatori che, assaggiando un buon vino sulla tavola di un amico, hanno la possibilità di acquistare lo stesso prodotto pur trovandosi a migliaia di km dalla cantina grazie all’e-commerce.

-Quali consigli dareste alle aziende produttrici?
Alle aziende consigliamo di fare attenzione a questi mega-trend che aprono a grandi opportunità di crescita e alle esigenze in rapida evoluzione dei clienti finali. Una caratteristica del cliente B2C, ad esempio, è quella di ricevere gli ordini in un posto diverso rispetto al proprio domicilio. UPS mette a disposizione dei produttori, enoteche, agriturismi e negozi gourmet italiani che utilizzano i loro e-commerce, la rete di sedi UPS Access Point™: punti di accesso al consumatore che sono localizzati presso negozi di prossimità, come alimentari, stazioni di servizio ed edicole. Grazie a queste location, i clienti non devono più aspettare il corriere a casa, ma possono ritirare il loro vino nel luogo e nel momento più comodo per loro. Attualmente, in Italia esistono oltre 2.000 punti UPS Access Point (più di 17.000 gli Access Point di UPS in Europa e oltre 28.000 nel mondo).
Per i consumatori finali, oggi sempre più alla ricerca di flessibilità e comodità, UPS ha sviluppato l’app UPS My Choice® per gestire le consegne in totale autonomia. I principali vantaggi includono: notifiche relative alle consegne in arrivo, la possibilità di reindirizzare il pacco con le bottiglie di vino verso altro luogo di consegna, incluso un UPS Access Point, o riprogrammarla in una data futura, tutto prima che la consegna venga effettuata dall’autista UPS. Gli utenti possono anche attivare un’opzione per cui, in caso di assenza programmata, i pacchi vengono conservati e consegnati dopo il proprio rientro a casa.

-Perché scegliere UPS per spedire il proprio vino?
UPS fornisce un insieme di tecnologie e di opzioni di servizi che consentono all’industria del vino di espandersi verso nuovi mercati, aumentare i ricavi e contenere i costi, contribuendo al contempo a semplificare la conformità commerciale e a migliorare l’esperienza di consegna.
Secondo Francesco Raciti, la collaborazione con UPS ha accorciato le distanze con i consumatori e ha permesso ai consumatori, anche molto lontani e mai stati in cantina di gustare e acquistare i suoi prodotti.
Con i suoi oltre 100 anni di storia, UPS è in grado di supportare l’export di questo prodotto che rappresenta la ‘creatività italiana in bottiglia’ mettendo a disposizione delle aziende vinicole e dei consumatori finali l’expertise nel retail e nei trasporti e offrendo soluzioni specifiche per questo settore.
Il supporto logistico di UPS è fondamentale perché permette di ottimizzare i tempi: mentre l’azienda si occupa di garantire la complessa catena della supply chain, i produttori possono occuparsi del proprio core business, continuando a fare ottimo vino!

-Quali sono le novità in termini di esportazione che i produttori italiani dovrebbero conoscere?
I mercati esteri sono un punto di sbocco naturale del vino italiano, in particolare di fronte al calo strutturale del mercato domestico, e i produttori dovrebbero essere sempre aggiornati rispetto ai Paesi che apprezzano maggiormente il vino italiano e sulle tipologie specifiche di vino preferite dai consumatori del Paese. Gli Stati Uniti sono in testa alla lista dei Paesi che apprezzano i nostri prodotti con il 25% di vino italiano esportato verso questo mercato: seguono il Regno Unito con il 15% e la Germania con il 14%. I primi 10 Paesi nella classifica (Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Canada, Svizzera, Giappone, Svezia, Francia, Paesi Bassi, Danimarca) rappresentano il 79% del fatturato totale delle esportazioni di vino italiano imbottigliato. Per quanto riguarda la tipologia di vino, per fare un esempio, se produco vini frizzanti mi indirizzerò preferibilmente al Regno Unito e gli Stati Uniti, che detengono rispettivamente 29% e 22% di quota delle esportazioni, se produco vini fermi agli Stati Uniti (27%) e la Germania (17%).
Queste informazioni vanno combinate con una conoscenza aggiornata delle normative specifiche che regolano le importazioni del vino. Proprio per questo UPS mette a disposizione dei suoi clienti una guida completa, che si può scaricare sulla pagina dell’azienda dedicata al vino.
Ad esempio, non è possibile spedire vino direttamente ai consumatori negli Stati Uniti a meno che non si tratti di enoturisti. Proprio perché il fenomeno assume una particolare rilevanza in Italia e dato il numero dei visitatori statunitensi, UPS ha lanciato un servizio che permette di cogliere questa opportunità in piena conformità e spedire vino direttamente ai consumatori di 27 Stati e Washington DC.
Infine, ma è un punto importante, oltre alle normative occorre essere aggiornati sugli accordi commerciali esistenti fra i Paesi. La semplificazione del commercio attraverso accordi commerciali agevola infatti la crescita dell’export del vino, e una scelta dei paesi verso i quali esportare il vino non può prescinderne. È il caso, ad esempio, di Canada e Giappone, rispettivamente in quarta e sesta posizione con un peso rispettivamente di 6% e 3% sul totale fatturato export del vino.
Questi due Paesi sono stati oggetto di accordi commerciali bilaterali di libero scambio con l’Unione Europea. Canada e Giappone, infatti, sono particolarmente interessanti perché hanno un prezzo medio di importazione al litro elevato, sono caratterizzati da consumatori sofisticati e da appassionati propensi a scegliere un vino di qualità.
Il 21 settembre 2017 è entrato in vigore l’Accordo di Partenariato Economico tra l’Unione Europea e Canada, il CETA. Questo accordo consente di ottenere notevoli risparmi grazie all’eliminazione dei dazi sul 99% di tutte le linee tariffarie, di cui il 98% già al momento dell’entrata in vigore dell’accordo. Per quanto riguarda il vino, l’accordo è molto favorevole visto che i dazi sono stati portati da un range compreso tra 1,87-4,68 centesimi di dollaro canadese al litro, a seconda della gradazione alcolica, a zero.
Un’utile infografica può essere scaricata dalla pagina dedicata al vino di UPS.

L’Accordo di Partenariato Economico fra Unione Europea e Giappone, il JEFTA, è entrato in vigore il 1° febbraio del 2019. Consente agli operatori del settore importanti riduzioni di costo che si traducono in opportunità commerciali per i Paesi coinvolti. Anche il vino si avvantaggerà di questo accordo grazie a una forte riduzione dei dazi da una media del 15% a zero, con effetto immediato. Nel 2018 l’Italia ha esportato vino imbottigliato in Giappone per un valore di 145 milioni di euro, diventando così, il secondo importatore dopo la Francia.

Grazie agli accordi commerciali e al network globale di trasporto di un partner come UPS, le aziende vitivinicole italiane possono guardare a questi nuovi mercati e cogliere importanti opportunità di crescita. Ad esempio, l’utilizzo dei canali digitali per promuovere e vendere il vino italiano è la chiave per raggiungere quei paesi con una domanda crescente di beni di lusso. È qui che entra in campo UPS che è in grado di supportare le piccole aziende vinicole che potrebbero non avere internamente le risorse e le competenze per andare sulle piazze internazionali.