I Vignaioli Indipendenti FIVI e il CoronaVirus – Il punto di vista della Presidente Matilde Poggi e non solo…

Nell’ambito delle mie interviste a vari esponenti del mondo del vino riguardo l’impatto e gli esiti del coronavirus nei loro comparti di riferimento, non potevo non contemplare anche uno scambio di battute con la rappresentante della più importante associazione di vignaioli in Italia.
Eccovi, quindi la mia intervista a Matilde Poggi Presidente della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti:
In
che modo la crisi dovuta all’emergenza sanitaria “Codiv-19” ha
colpito i vignaioli FIVI?
I
vignaioli FIVI hanno come principali mercato di sbocco l’horeca
italiana ed estera e il canale dei privati tramite l’enoturismo.
Ambedue i canali si sono chiusi ai primi di marzo, quindi l’impatto
su queste aziende, che solo in pochi rari casi arrivano alla GDO, è
molto pesante. I mercati che ritirano in questo momento, per quanto
ci riguarda, sono i monopoli del Nord Europa e quelli importatori,
europei e del Nord America che lavorano con le enoteche. In Nord
America in particolare il negozio con consegna a domicilio di vini è
molto diffuso.

I
vignaioli FIVI possono essere considerati maggiormente colpiti dagli
esiti economici del corona virus?
Sì,
prima di tutto perché coltivando la vigna, che continua il suo ciclo
vegetativo, abbiamo continuato ad occupare personale nelle nostre
aziende, a fronte di incassi azzerati. In seconda battuta perché non
possono usufruire dei loro principali mercati, enoturismo,
agriturismo ed horeca.

Cos’ha
chiesto e cosa chiederà alle istituzioni la Federazione Italiana dei
Vignaioli Indipendenti?
Abbiamo
presentato varie istanze, tutte volte a semplificare la vita dei
vignaioli in questo momento. In primis aiuti per la mancanza di
liquidità, quindi mutui garantiti dallo Stato a tasso zero e
rimborso a medio lungo termine, poi l’avvio della misura dello
stoccaggio privato per aiutare le aziende che devono affrontare un
fermo di magazzino per un periodo lungo fino alla riapertura dei
mercati. Per i vini ad alto valore aggiunto anche un taglio d’annata
in percentuale maggiore del 15% potrebbe essere un aiuto. Siamo
consapevoli che non ci siano fondi a disposizione perché molto è
stato giustamente assorbito dalla sanità. Chiediamo anche l’avvio
dei voucher semplificati per poter offrire la possibilità di
lavorare nelle nostre vigne ai giovani studenti e alle persone che
hanno perso il lavoro.

Come
stanno reagendo i vignaioli indipendenti italiani a questa
situazione?
Molti
di noi si sono attivati per fare le consegne dirette, limitatamente a
questo periodo e limitatamente ai Comuni vicini all’azienda. Sono
stati poi contattati i clienti che abitualmente passavano in azienda
per assaggiare le nuove annate. Abbiamo inoltre cercato di dare
evidenza ai Punti d’Affezione FIVI che avevano attivato le consegne
a domicilio ed abbiamo sostenuto per quanto possibile le esigenze dei
nostri clienti che si sono trovati in difficoltà con la chiusura
repentina delle loro attività. Credo che la ripartenza vedrà
modelli distributivi diversi in cui il servizio al cliente sarà
vincente

Riusciremo
a rivederci al Mercato dei Vignaioli a Piacenza a novembre? Avete già
qualche idea su come renderlo più idoneo ad eventuali restrizioni?
Il
Mercato 2020, decima edizione, è a calendario. Speriamo di poterlo
fare anche perché questo significherebbe che l’emergenza sarà
superata. Stiamo anche valutando eventuali alternative via web, ma su
questo non abbiamo ancora le idee chiare.

Sono
nate iniziative solidali che fanno capo alla FIVI in questo periodo?
In
capo a FIVI no, ma ci sono alcuni gruppi di vignaioli, ad esempio
alcuni vignaioli toscani, che si sono attivati per progetti di
solidarietà locale.

Qual
è il messaggio che la FIVI vuole lanciare a tutti i vignaioli in
questo momento?
Occorre
pensare al futuro perché ne usciremo. Facciamo anche attenzione alle
politiche commerciali dettate dall’emergenza; quando si ripartirà
sarà poi difficile ritornare al posizionamento ante crisi. L’invito
è poi a lavorare, se mai possibile, ancora più severamente in vigna
perché da una crisi così eccezionale usciremo con una qualità
spaventosa. La vendemmia 2020 è vicina…




vignaioli fivi presidente
Ringraziando
Matilde Poggi per la sua consueta disponibilità condivido con voi
anche delle considerazioni di alcuni Vignaioli del consiglio FIVI
sparsi per il nostro Bel Paese:

GAETANO
MORELLA- Vignaiolo in Puglia (Morella Vini) – Vice presidente FIVI
Putroppo
l’emergenza sanitaria ha messo in ginocchio tutto il comparto
Ho.re.ca che costituisce il bacino di clientela più importante per
il Vignaiolo Fivi. Il Vignaiolo Fivi ha fatto della qualità e
territorialità la sua bandiera e per assurdo ad oggi questo lo
penalizza fortemente rispetto ad aziende “industriali” che hanno
come mercato di riferimento la GDO.
Il
vignaiolo Fivi ha la peculiarità di essere legato a doppio filo al
ciclo della natura; questo comporta il fatto che non puoi permetterti
di fermarti (le vigne non aspettano!) e quindi bisogna continuare a
sostenere tutte le spese di conduzione senza aver la contropartita di
un mercato vendite che ti sostiene economicamente.
Il
Vignaiolo Indipendente non si arrende! E’ resiliente e abituato a
doversi confrontare con le avversità che la terra (non sempre madre
affettuosa!) gli sottopone ad ogni stagione. Abbiamo cominciato a
sensibilizzare i nostri clienti più affezionati cercando di
trasmettere il valore intrinseco che ha una bottiglia di un vignaiolo
Fivi. Non è facile perché c’è molta confusione ed incertezza nel
futuro, ma abbiamo la fiducia che solo insieme alla ristorazione e a
tutto il settore a noi legato riusciremo ad uscire dal pantano.
Nervi
saldi e sopratutto cercare di interpretare al meglio le nuove
opportunità che il mercato ci potrà offrire con la nuova
situazione. Ed infine, non perdere mai la propria individualità che
è il presupposto fondamentale per la nostra INDIPENDENZA.

RITA
BABINI – Vignaiola in Emilia Romagna (Ancarani)
La
vigna non si ferma e il nostro lavoro prevede una costanza ed una
programmazione a lungo termine prima di poter immettere una bottiglia
nel mercato, quindi ci siamo ritrovati improvvisamente a fronteggiare
spese improrogabili (prodotti per la vigna, manodopera,
imbottigliamento, rinnovo vigneti e altro ancora) senza incassare
nulla.
Per
noi vignaioli che ci occupiamo di tutti i passaggi, vendita inclusa,
è diventato indispensabile trovare un equilibrio che permetta alla
nostra azienda di sopravvivere. Alcuni hanno puntato sul proprio
e-commerce, altri hanno cercato di mantenere attive le vendite ai
privati dirottandoli su enoteche o ristoranti che svolgono servizio
di consegna a domicilio, sostenendo la filiera per quanto possibile.
Il tutto continuando a lavorare in vigna, non dimentichiamolo.
L’accreditamento
di FIVI ai tavoli di filiera ci ha permesso di interloquire col
Ministero attraverso la presentazione di istanze, alcune andate a
buon fine altre ancora senza risposta..
Unitamente
a queste richieste ci siamo rivolti a Bruxelles attraverso la CEVI
per chiedere la proroga della scadenza delle autorizzazioni per nuovi
impianti e reimpianti per il 2020 e la possibilità di vendere
direttamente a privati in Europa senza transitare da deposito fiscale
(One stop shop ). La prima richiesta è stata ottenuta con posticipo
di 12 mesi, mentre per la seconda siamo ancora in fiduciosa attesa.
Siamo
consapevoli delle scarse risorse economiche a disposizione per il
settore vino e per questo abbiamo chiesto al Ministero Italiano che
fosse applicata la misura dello stoccaggio privato, che troviamo
molto più indicata come supporto alla qualità del vino prodotto dai
Vignaioli FIVI rispetto alla distillazione proposta. Resta comunque
indispensabile prevedere una semplificazione burocratica di numerose
procedure, quali ad esempio l’assunzione per l’utilizzo di
manodopera, senza dimenticare che la ripresa passa attraverso il
canale Horeca. Occorre attuare misure in prospettiva che non si
fermino al fronteggiare l’emergenza.
E’
fondamentale mantenere la visione completa del quadro. La
collaborazione all’interno della filiera sarà sempre più
importante ed i metodi di vendita utilizzati per fronteggiare la
crisi dovranno diventare complementari al lavoro svolto in
precedenza, ma non potranno sostituirlo tout court. Dal concetto di
semplice delivery si dovrà passare a quello di customer care. Resta
inoltre indispensabile trovare ascolto ai tavoli di filiera regionali
e nei consorzi di tutela, perché molti problemi nazionali avranno
necessità di passare attraverso soluzioni locali che riconoscano il
nostro costante lavoro a preservare territorio, identità della
filiera e dignità del vignaiolo. Il mercato non è saturo di buon
vino!

SAVERIO
PETRILLI – Vignaiolo in Toscana (Tenuta di Valgiano)
Non
ci date niente? Perlomeno non chiedete!
Dal
momento che non riceveremo un reale sostegno finanziario, che
eventuali operazioni di sostegno al mercato si concentreranno su
pratiche che non ci riguardano come la distillazione e la vendemmia
verde totale, vorremmo che ci si lasci lavorare. Azzeramento della
burocrazia come durante il lock down, niente controlli, niente
domande, niente ingerenza nella gestione dell’azienda. Azzeramento
di qualsiasi tassa o imposta per due anni. Contributi dei lavoratori
ridotti senza penalizzare il lavoratore.
Da
parte nostra ci rimboccheremo le mani e, come hanno fatto i nostri
padri, manterremo a galla le aziende, sani i vigneti, meraviglioso il
paesaggio, contenti i clienti, allegri i consumatori.


Parole forti e considerazioni davvero sentite quelle dei vignaioli indipendenti italiani che danno solo un’idea parziale della difficoltà in cui versano le medie e piccole imprese del vino nel nostro paese. Eppure, sono certo che anche questa volta saranno proprio loro a mostrare e dimostrare che si può affrontare qualsiasi crisi con la qualità e la coerenza, con il rispetto e la propensione al fare tipica di questi grandi lavoratori.
Speriamo, davvero, di vederci tutti al Mercato dei Vignaioli Indipendenti di Piacenza a Novembre per un’edizione che sarà di certo speciale!


F.S.R.
#WineIsSharing


Lascia un commento

Blog at WordPress.com.

Up ↑

%d