Giovanni Rosso e la celebre Vigna Rionda – L’identità liquida di un Barolo straordinario

Durante uno dei miei recenti viaggi in Langa ho avuto la fortuna di riuscire ad organizzare una visita ai vigneti e alla cantina di Giovanni Rosso, storico produttore delle Langhe tra i pionieri nella valorizzazione del Nebbiolo e del Barolo dalla vigna al bicchiere. Da oltre 100 anni la famiglia Rosso coltiva vigneti a compresi in una decina di cru prestigiosi di Serralunga d’Alba tra cui: Cerretta, Serra, Broglio, Meriame, Sorano, Costa Bella, Lirano e Damiano. A questi cru si è aggiunto recentemente una consistente parcella della celebre Vigna Rionda. Se negli anni ’80 l’azienda ha deciso di puntare dritta verso la qualità senza compromessi, è nel 2001 che si ha la vera e propria svolta, con l’arrivo di Davide, il figlio di Giovanni, ai tempi 27enne. Davide, che ho avuto modo di incontrare in azienda, aveva alle spalle importanti esperienze in Borgogna e una preparazione tecnica tale da poter elevare ancora di più quell’attinenza fra terroir e vino a lui tanto cara.

Giovanni Rosso Barolo

Questa ricerca minuziosa dell’espressività più nitida di ogni singola parcella è possibile grazie ad un approccio che attinge alla tradizione ma fa buon uso delle competenze odierne, togliendo il superfluo a partire dal diserbo chimico in vigna, utilizzando lieviti indigeni e avvalendosi di botti grandi di rovere francese per gli affinamenti. Perché solo la conoscenza e il saper cosa si può non fare può portare alla produzione di vini nitidi, puliti e rispondenti in maniera fedele e sincera alla propria identità varietale e territoriale. Il tutto con armonia ed eleganza, ovviamente!

botti grandi barolo giovanni rosso

Parlare con Davide Rosso di vino è un piacere in quanto rispetto per ciò che è stato e lungimiranza collimano e non collidono nel suo pensiero enoico. Una proiezione prospettiva del Barolo più tradizionale che viene espressa in maniera ancor più netta ed esaustiva da scelte drastiche ma tecnicamente ineccepibili come quella di reimpiantare (con materiale genetico isolato nella stessa vigna tramite selezione massale) parte della parcella di Vigna Rionda (0,80 sui 1,2ha totalie) lasciando intatti i filari centrali più vecchie (0,40ha) e ancora in buon equilibrio vegetativo/produttivo.  Per la precisione parliamo di quella che a detta di molti è la miglior parcella di Vigna Rionda, precedentemente di Tommaso Canale (la stessa da cui nasceva Collina Rionda per Giacosa), successivamente ereditate da Ester Canale, cugina di Tommaso.

vigna rionda ester canale

E’ proprio la storia di questo storico cru che mi ha spinto a passare a trovare Davide e passeggiando tra i filari di Vigna Rionda ma ancor più assaggiando i due vini che vi si ricavano è impossibile non comprendere quanto azzeccata sia stata questa soluzione sia in termini agronomici che in termini enologici.

davide rosso

Ecco quindi che due dei più grandi Nebbioli che abbia mai avuto modo di assaggiare sono figli di uno stesso terroir ma provengono da vigne di età differenti, interpretate di conseguenza:

Barolo Giovanni Rosso

Langhe Nebbiolo Ester Canale Rosso 2017: parliamo di quello che potrebbe essere considerato, senza tema di smentita, il più importante Nebbiolo in commercio per concezione, provenienza e posizionamento ma a prescindere da questi dettagli è la scelta oculata e rispettosa di dividere una massa che potrebbe tranquillamente confluire nel Barolo Vigna Rionda (aumentandone la produzione) per produrne un Nebbiolo che, in realtà, nasce come atto a divenire Barolo, ma viene successivamente declassato perché prodotto dalle vigne più giovani. Il concetto di Davide è semplice: produciamo Barolo dalle vigne più vecchie, sagge ed esperte capaci di attingere ancor più intensamente al territorio nel quale affondano le proprie radici, mentre accompagniamo le viti più giovani nelle loro crescita producendone il miglior Nebbiolo che se ne possa ricavare. Per far ciò questo Langhe Nebbiolo viene interpretato esattamente come il Barolo fino ai 12 mesi di affinamento in botti da 25hl di rovere (Fontainebleau). La vocazione del territorio si palesa in questa 2017 capace di non subire gli effetti di un’annata calda e particolarmente asciutta, manifestando una equilibrata maturità di frutto, con tratti rinfrescanti floreali e balsamici di rosa e menta. Il sorso si fa strada con il giusto bilanciamento fra materia e freschezza; una beva dinamica ed estremamente piacevole con un’ottima finezza tannica e un finale davvero saporito.

Barolo Vigna Rionda Ester Canale Rosso 2016: prodotto da un’accurata selezione delle uve delle viti più vecchie di Vigna Rionda (più di 70 anni), vinificato in cemento e affinamento per 36 mesi in grandi botti di rovere. Complice un’annata pressoché perfetta il frutto vanta un’integrità straordinaria, il profilo aromatico è fiero, sicuro di sé ma mai spavaldo. Un’armonia fra frutto, fiore, lieve spezia nera e fresca folata balsamica che ne fa apprezzare sin da ora una rara complessità dei profumi, destinata a raffinarsi ancor di più col tempo. Il sorso entra pieno per poi distendersi con la stessa fierezza del naso nell’incedere con passo lungo e ben cadenzato. Ciò che sorprende è la fitta finezza della trama tannica, cesellata!La chiusura ematica traccia una linea di confine che non sa di fine bensì di inizio, nell’attesa del prossimo sorso e del prossimo ancora. Sicuramente una delle migliori espressioni dell’annata di tutta la denominazione.

Coerente con l’ottima annata anche il filotto di 2016 dei: Barolo del Comune di Serralunga equilibrato, integro e garbato; Barolo Serra armonico, fine ed elegante; Barolo Cerretta capace di coniugare al meglio forza e classe, struttura e fittezza tannica.

Se questi sono i vini che mi hanno colpito di più durante la visita alla cantina Giovanni Rosso, devo ammettere che le prospettive degli assaggi da vasca e da botte sono ancor più entusiasmanti con la 2018 e la 2019 che scalpitano tanta è la voglia che hanno di esprimere la loro identità di territorio e d’annata.

nuove annate barolo giovanni rosso

Appena avrò modo di visitare i vigneti che Davide Rosso ha acquisito sull’Etna (a Solicchiata, in contrada Montedolce) qualche anno fa per la produzione dei suoi vini etnei vi racconterò di più anche su questo progetto. Intanto posso dirvi che i vini che ho avuto modo di assaggiare negli ultimi anni sono coerenti con la filosofia enoica di Davide, ovvero l’imprescindibile ricerca dell’identità territoriale in ciascun vino prodotto.

etna giovanni rosso

Una realtà quella della Cantina Giovanni Rosso che fa riflettere sul tempo perso a dibattere su temi poco utili alla crescita di un territorio, quando è e sarà sempre l’equilibrio il miglior viatico per esprimere in maniera sincera un territorio. In questa realtà ho trovato scelte oculate e ponderate secondo una rinnovata consapevolezza tecnica ma, al contempo, nulla che potesse snaturare quella che è la più tradizionale identità del Barolo. Se siete in Langa un salto a trovare Davide e il suo staff io lo farei!

andrea del piano enologo giovanni rosso

Concludo con un ringraziamento particolare anche al giovane enologo Andrea Del Piano, pupillo di Davide, che ha seguito il mio tour per vigne e cantina con grande attenzione e professionalità.


F.S.R.

#WineIsSharing


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