Lugana – Dal successo internazionale all’evento “Armonie senza tempo” alla Milano Wine Week. Ne parlo con Edoardo Peduto direttore del Consorzio di Tutela del vino Lugana Doc

Numeri da capogiro per quanto concerne export ed enoturismo, ma cresce anche il mercato nazionale e proprio per questo il Consorzio di Tutela del Lugana Doc ha organizzato, anche quest’anno, un’interessante evento in occasione delle Milano Wine Week 2023

E’ una delle denominazioni italiane commercialmente più di successo ma anche quella, spesso, percepita con sin troppa superficialità. Parlo del Lugana, areale che ha come riferimento il Lago di Garda, e si divide fra le province di Brescia e Verona, ergo fra le regioni di Lombardia e Veneto. Una denominazione interregionale capace, però, di mostrare un’identità univoca e di raccontare una storia che parte da lontano e arriva ai giorni nostri con fierezza e prospettive ancora solo parzialmente esplorate.
Un territorio già noto ai Romani per la sua capacità di accogliere la vite e di farla sentire a casa ma che è solo grazie alla bonifica della Serenissima che è, questa piana di origine morenica a sud del Lago di Garda, è potuta letteralmente emergere dalla palude. Una bonifica, quella partita nel 1400, che ridefinì i connotati e i profili di un paesaggio oggi noto nel mondo per la sua bellezza disegnata dalle linee dei filari, dalle rilucenti foglie degli ulivi e dalla suggestione architettonica di ville e dimore storiche dal fascino senza tempo.

lago di garda vino enoturismo lugana

Per quanto concerne il pedoclima l’areale può essere diviso in due unità macrozonali:

– la prima (la più ampia) vanta terreni argillosi, più coriacei, principalmente pianeggianti, con estensione orizzontale lungo l’entroterra compreso tra Desenzano, Sirmione, una parte del comune di Pozzolengo e Peschiera. Questa zona può essere definita la zona storica e il fulcro della denominazione, in cui il Turbiana può esprimere la sua matrice “lacustre” e salina affondando le proprie radici in argille stratificate di origine sedimentaria, ricche di calcare e sali minerali. Spostandoci in Veneto, nel comune di Peschiera del Garda, abbiamo San Benedetto di Lugana, considerato da molti il “grand cru” dell’areale.

mappa lugana doc

– La seconda, più collinare, si biforca dalla celebre Torre Monumentale di San Martino della Battaglia da un lato verso Pozzolengo e dall’altro verso Lonato. La pedologia locale vanta argille più sabbiose. I rilievi sono dolci (max alt. 130 metri slm), con terreni più morenici (specie verso Lonato), con buona presenza di ghiaia. Ne risultano vini con maggior acidità e più volume, ma minor sapidità.

Una terra che può contare su una trazione enoturistica e su un export dai numeri entusiasmanti ma che vuole ribadire la sua identità anche a livello nazionale, grazie alla rinnovata consapevolezza nell’interpretazione di un vino che può e sa essere al passo coi tempi sia in termini di stile che di sostenibilità. Che sia Spumante, Superiore, Riserva o vendemmia tardiva è palese che il Lugana voglia scrollarsi di dosso l’immagine e il “sapore” del vino esterofilo, pur apprezzando con orgoglio e fierezza il proprio successo.

Per questo ho voluto coinvolgere chi rappresenta e dirige il consorzio di tutela del Lugana Doc, ovvero il direttore Edoardo Peduto. Di seguito il nostro scambio di battute riguardo il presente e il futuro della denominazione.

edoardo peduto consorzio lugana direttore

– Partiamo dalla vendemmia 2023. In tutta Italia è stata un’annata di complessa gestione a causa della pressione delle crittogamiche all’inizio dell’estate e della siccità nel proseguo della stagione. Quali sono gli esiti percepiti sul vostro territorio?
Sicuramente è stato un anno complesso che ci ha messo a dura prova sia per le avversità atmosferiche che fitosanitarie (ad es. Peronospora), ma dai primi dati analitici vediamo un interessante potenziale, sia in termini di freschezza e acidità, sia in un grado alcolico leggermente inferiore rispetto al 2022.
Ciò è stato possibile grazie alle piogge di fine agosto ed inizio settembre, dopo un periodo estivo molto caldo, che hanno garantito una buona escursione termica tra il giorno e la notte, permettendo una maturazione delle uve, migliorandone l’aspetto qualitativo.

– Il Lugana è uno dei vini con più appeal in Italia. Quali sono le peculiarità che rendono vino e territorio così simbioticamente apprezzabili da una vasta platea di consumatori?
Ha una lunga storia di vinificazione che risale all’Impero Romano, è un vino con struttura e longevità, ma allo stesso tempo può essere di facile beva, elegante e fragrante. Inoltre, questo vino proviene da un vitigno indigeno la Turbiana, che lo rende unico.
Il Lugana è un vino bianco di forte personalità, di alto livello qualitativo e di grande versatilità. I produttori hanno lavorato molto a livello qualitativo, puntando sulle caratteristiche identificative del vino: la sua freschezza e la sapidità che si traducono in ottima struttura, che dipende fortemente dal terroir. Le origini glaciali del nostro territorio, caratterizzato dalla presenza di argille e calcare, consentono una ricchezza minerale e strutturale del vino, esaltando le peculiarità dell’uva Turbiana.
Un altro aspetto fondamentale di questo incredibile vitigno è la sua versatilità: con una sola uva Lugana si possono produrre diverse tipologie, ognuna unica e diversa.

vitigno turbiana lugana

– Una denominazione che è sempre stata votata all’export, ma che negli ultimi anni (specie in periodo pandemico) ha saputo riaffermarsi in maniera importante sul mercato interno. Quali sono i numeri attuali del Lugana Doc in Italia e quali le prospettive di crescita nel nostro paese?
Il periodo pandemico ci ha permesso di rivalutare le nostre strategie e virare verso una spinta nazionalistica, uscendo dalle Regioni Lombardia e Veneto dove il Lugana ha già un’ottima reputazione. Per questo motivo nel 2023 abbiamo realizzato un vero e proprio tour enogastronomico in alcuni dei luoghi più belli dello Stivale (Venezia – Roma- Milano e Firenze). Gli eventi, rivolti ai giornalisti e winelover, ci hanno permesso di esaltare le caratteristiche e le peculiarità della Doc del Lago di Garda ed i suoi cinque stili abbinati anche a piatti di Chef Stellati. Ad oggi il mercato Italia conta circa il 30% ma prospettiamo una crescita di circa 2% nel prossimo triennio.

– Il vostro è uno dei consorzi, da sempre, più attenti alla comunicazione. Quali sono le prospettive e le novità che dobbiamo aspettarci per questa fine 2023 e, soprattutto, per il 2024?
Lo sviluppo dell’internazionalizzazione è per noi un argomento fondante che seguirà sia il consolidamento dei mercati di lingua tedesca, sia la penetrazione di alcuni mercati in cui stiamo credendo moltissimo negli ultimi anni – USA e UK. Nondimeno lavoreremo anche sulla promozione a livello domestico per perpetrare la strategia intrapresa nel 2023 ed uscire sempre di più dalla zona di produzione, valorizzando la denominazione nelle più importanti città italiane.
A livello comunicativo lo scopo principale è rivolto all’ aumentare il valore della denominazione puntando sulla versatilità, l’eleganza, la qualità e il carattere identitario dato dal territorio e il Lago di Garda, con un linguaggio anche in linea con le nuove generazioni; il tutto in ottica di mantenimento del prezzo, del percepito e del posizionamento che oggi ha il Lugana.

– Parteciperete alla Milano Wine Week con un focus molto interessante. Può dirmi di più riguardo questa degustazione?
Il 13 ottobre, nel prestigioso contesto di Palazzo Bovara, all’interno della Milano Wine Week, si terrà l’evento “Lugana Armonie Senza Tempo“, un appuntamento imperdibile per tutti gli enoappassionati. In questa edizione saranno protagoniste ben 56 cantine del territorio per presentare e far degustare le loro etichette più rappresentative.
Il programma prevede, dalle 16 alle 16.45, un momento dedicato a giornalisti e professionisti con una Masterclass di approfondimento condotta dal Direttore del Consorzio Edoardo Peduto. Si proseguirà poi al primo piano di Palazzo Bovara dove verrà allestito un importante banco di assaggio con 56 produttori e sino alle 18 riservato a operatori del settore, stampa e blogger.
A partire dalle 18.30, anche gli appassionati potranno accedere al wine tasting (con ingresso a pagamento) in due turni (18.30-21 e 21-23). Una novità introdotta per questa edizione sarà la possibilità, per i primi 35 di ogni turno che acquisteranno il biglietto, di trascorrere un momento speciale di immersione nel mondo Lugana, “1/2 con Lugana”, che precederà la degustazione stessa.
Inoltre, l’11 ottobre organizzeremo una Masterclass Internazionale rivolta al mercato USA:
In presenza a Milano e in collegamento da Dallas, verrà creata una degustazione per il Trade e la Somellerie, focalizzandoci sulle tre tipologie del Lugana: Lugana – Spumante e Riserva.

I biglietti sono disponibili al seguente link: https://feverup.com/lugana/

Ringrazio il Direttore Edoardo Peduto per la disponibilità e le esaustive risposte.

Ci vediamo a Milano!

F.S.R.

#WineIsSharing


Lascia un commento

Blog at WordPress.com.

Up ↑

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: