La Tintilia… molti di voi conosceranno già questo vitigno, ma, sono certo, che altri oltre a non averlo mai sentito dire, non avranno neanche avuto modo di assaggiare Vini prodotti con questa straordinaria uva autoctona del Molise. Ecco perché ho deciso di dedicare un articolo a un vitigno, prendendo come esempio una storia di rivalsa sia della Natura che dell’uomo, in una terra difficile, ma allo stesso tempo meravigliosa e perfetta per la coltivazione della vite.
La Tintilia è un vitigno che era quasi scomparso del tutto a causa la sua difficoltà di allevamento
e la sua bassa produttività, ma con l’avvento di nuove conoscenze enologiche e grazie alla volontà di aziende lungimiranti non solo la Tintilia è stata rivalutata, bensì ha iniziato ad essere utilizzata per la produzione di Vini in purezza di grande interesse.
Tintilia del Molise D.O.P.: Il nome Tintilia, probabilmente, deriva da “tinta”, in quanto grazie alla forte carica cromatica e quindi antocianica degli acini di quest’uva i mosti presentano “tinte” davvero intense che arrivano quasi ad un viola tendente al nero, Un Vino che nel calice dimostra di aver tirato fuori da questa carica cromatica l’eleganza di un prezioso rosso rubino.
La Tintilia è un vitigno che era quasi scomparso del tutto a causa la sua difficoltà di allevamento
e la sua bassa produttività, ma con l’avvento di nuove conoscenze enologiche e grazie alla volontà di aziende lungimiranti non solo la Tintilia è stata rivalutata, bensì ha iniziato ad essere utilizzata per la produzione di Vini in purezza di grande interesse.
Siamo a Montenero
di Bisaccia, un paese molisano, situato su un una collina a 300mslm, che si affaccia sulla costa adriatica. Quest’area pedoclimatica è caratterizzata da un clima mite in inverno e caldo durante la stagione estiva, la
vicinanza dal mare, rendono questo territorio ideale alla
coltivazione della vite da vino.
di Bisaccia, un paese molisano, situato su un una collina a 300mslm, che si affaccia sulla costa adriatica. Quest’area pedoclimatica è caratterizzata da un clima mite in inverno e caldo durante la stagione estiva, la
vicinanza dal mare, rendono questo territorio ideale alla
coltivazione della vite da vino.
La storia di cui vi voglio dare un accenno nasce proprio qui, a Montenero, dove 30 vignaioli del posto, che per primi avevano compreso la vocazione di questo terroir per la produzione di Vino, ma erano stati costretti, fino a quel momento, a conferire le uve in Cantine molto distanti dai proprio vigneti per la vinificazione, decidono di associarsi fondando la Cantina San Zenone.
Se dapprima l’iter stressante che le uve dovevano subire per arrivare ad essere vinificate provocava un notevole peggioramento del prodotto finale, ora tutto questo è stato superato, con la creazione di una Cantina più vicina ai vigneti, dove, grazie al supporto di tecnici
professionisti, vengono ormai prodotti con costanza Vini di qualità, continuando ad implementare le potenzialità di tutte le uve coltivate, ma in particolare della Tintilia.
professionisti, vengono ormai prodotti con costanza Vini di qualità, continuando ad implementare le potenzialità di tutte le uve coltivate, ma in particolare della Tintilia.
Io stesso avevo avuto modo di assaggiare la Tintilia solo sul posto, in un Ristorante locale e non ne ero rimasto molto colpito, lo ammetto… ma quando ho conosciuto la Cantina San Zenone, non vi nego che ho cambiato la mia posizione a riguardo. Spesso vi parlo di vere e proprie famiglie, di Cantine di piccole dimensioni, di realtà capaci di trasportare la propria personalità nei Vini che producono, ma stavolta ho dato spazio ad una Cooperativa, in quanto credo che, in questo specifico caso, si tratti davvero dell’amplificazione del concetto di famiglia. Cooperare per uno stesso fine, aggregarsi per la salvaguardia di un territorio e, soprattutto, riscoprire un valore storico e culturale, oltre che enologico, come quello rappresentato dalla Tintilia, sono azioni che solo chi ha una grande unità di intenti ed un reale rispetto reciproco può portare avanti.
Passiamo, dunque, al Vino:

Anche senza roteare troppo il calice, il naso è invaso da nette note note speziate, ma mai aggressive, che confermano la naturale speziatura di questo vitigno, nello specifico io ho chiaramente percepito pepe nero e chiodi di garofano, per finire con delicati, ma intrigante aromi di prugna e vaniglia. Il sorso è morbido, dall’acidità importante e lineare, come importante e lineare sono l’armonia e la beva nel complesso.
Un Vino di notevole struttura e di grande identità, che rappresenta una regione spesso denigrata, ma capace di offrire davvero molto a livello paesaggistico, enogastronomico e soprattutto umano.
La Tintilia è il Molise ed il Molise è la Tintilia.
F.S.R.
Wine is sharing!
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