Ieri ho postato su facebook uno dei
miei nuovi acquisti, che si va ad aggiungere alla folta schiera di
“attrezzi” da Vino che ho accumulato nel corso degli anni, da
winelover accanito quale sono!
miei nuovi acquisti, che si va ad aggiungere alla folta schiera di
“attrezzi” da Vino che ho accumulato nel corso degli anni, da
winelover accanito quale sono!
Si tratta di un cavatappi,
particolare, che, a giudicare dai commenti che ho ricevuto, in molti
non conoscono, quindi ho pensato potesse essere interessante e
divertente buttar giù due righe proprio in riferimento ai cavatappi
più utili, almeno per il sottoscritto, cercando di evitarvi la
solita premessa storica che, comunque, vi invito a cercare in
qualsiasi sito e blog più razionale e logico del mio, perché
sapere che forse il cavatappi è stato inventato nel ‘400 potrebbe
esservi utile durante una cena, per rompere il ghiaccio… ma
togliete il forse, mi raccomando!
particolare, che, a giudicare dai commenti che ho ricevuto, in molti
non conoscono, quindi ho pensato potesse essere interessante e
divertente buttar giù due righe proprio in riferimento ai cavatappi
più utili, almeno per il sottoscritto, cercando di evitarvi la
solita premessa storica che, comunque, vi invito a cercare in
qualsiasi sito e blog più razionale e logico del mio, perché
sapere che forse il cavatappi è stato inventato nel ‘400 potrebbe
esservi utile durante una cena, per rompere il ghiaccio… ma
togliete il forse, mi raccomando!
Scherzi a parte, quello che farò sarà
elencarvi le tipologie di cavatappi o anche “tirabusciò” o
“tirabusciòn”, dal termine francese tire bouc (in inglese
corkscrew ed in spagnolo sacacorchos) che potrebbero tornarvi utili
durante le vostre stappate più o meno memorabili!
elencarvi le tipologie di cavatappi o anche “tirabusciò” o
“tirabusciòn”, dal termine francese tire bouc (in inglese
corkscrew ed in spagnolo sacacorchos) che potrebbero tornarvi utili
durante le vostre stappate più o meno memorabili!
Cavatappi a leva ed a doppia leva:
probabilmente i più comuni (dopo il classico cavatappi a T
spauracchio dei winelovers, ma presente per anni in ogni cassetto di
ogni singola cucina italiana e non solo) ed i più democratici, in
quanto vantano una buona affidabilità e duttilità ed anche se
necessitano di un minimo di destrezza ed esperienza, non sono affatto
difficili da utilizzare. Sicuramente quello a doppia leva, che riduce
ancor più lo sforzo, è ad oggi il più apprezzato dai Sommelier e
dai camerieri (tanto che gli inglesi e gli americani lo chiamano
“l’amico del cameriere -> “the waiter’s friend). Unica pecca,
non risulta essere il massimo per bottiglie invecchiate (ovviamente
tappate a sughero), in quanto l’azione del verme, essendo molto
invasiva, rischierebbe di rompere il tappo.
probabilmente i più comuni (dopo il classico cavatappi a T
spauracchio dei winelovers, ma presente per anni in ogni cassetto di
ogni singola cucina italiana e non solo) ed i più democratici, in
quanto vantano una buona affidabilità e duttilità ed anche se
necessitano di un minimo di destrezza ed esperienza, non sono affatto
difficili da utilizzare. Sicuramente quello a doppia leva, che riduce
ancor più lo sforzo, è ad oggi il più apprezzato dai Sommelier e
dai camerieri (tanto che gli inglesi e gli americani lo chiamano
“l’amico del cameriere -> “the waiter’s friend). Unica pecca,
non risulta essere il massimo per bottiglie invecchiate (ovviamente
tappate a sughero), in quanto l’azione del verme, essendo molto
invasiva, rischierebbe di rompere il tappo.
Esiste una variante moderna e davvero
comodissima per i neofiti, ovvero lo Screwpull, un cavatappi a leva
molto più ingombrante, ma capace di ridurre al minimo lo sforzo e di
adattarsi a qualsiasi bottiglia. Io personalmente, non lo uso, in
quanto priva il rito dell’apertura di gran parte dell’emozionalità
data invece dagli altri, senza dare un risultati così
particolarmente unici da renderlo indispensabile.
comodissima per i neofiti, ovvero lo Screwpull, un cavatappi a leva
molto più ingombrante, ma capace di ridurre al minimo lo sforzo e di
adattarsi a qualsiasi bottiglia. Io personalmente, non lo uso, in
quanto priva il rito dell’apertura di gran parte dell’emozionalità
data invece dagli altri, senza dare un risultati così
particolarmente unici da renderlo indispensabile.
Levatappi Campagnolo: cito un vero e proprio pezzo di storia del Vino e del Design made in Italy che io ho acquistato sullo store online nandida.com, ovvero un levatappi che riprende fedelmente le forme dello strumento che ha stappato in assoluto più bottiglie nelle case italiane.
Un oggetto artigianale di grande valore intrinseco, che vede ogni fase della sua lavorazione svolgersi in Italia, nello specifico a Vicenza, ma la cosa più importante è che, per quanto i sommelier non siano soliti usare questo modello, nel suo design è racchiusa una tecnologia atta alla miglior performance: una campana telescopica autocentrante
posiziona il vermiglione esattamente nella parte centrale del tappo:
una volta avvitato il vermiglione, le due leve fanno uscire il tappo
con facilità e delicatezza.
posiziona il vermiglione esattamente nella parte centrale del tappo:
una volta avvitato il vermiglione, le due leve fanno uscire il tappo
con facilità e delicatezza.
Si evita così di dare scossoni alla
bottiglia e di sollevare i sedimenti tipici dei vini invecchiati.
Inoltre, il cavatappi campagnolo è concepito in modo da non forare mai la parte
inferiore del tappo, evitando la caduta di pezzi di sughero nel vino.
bottiglia e di sollevare i sedimenti tipici dei vini invecchiati.
Inoltre, il cavatappi campagnolo è concepito in modo da non forare mai la parte
inferiore del tappo, evitando la caduta di pezzi di sughero nel vino.
Cavatappi a
lame o bilame: questo è il cavatappi che io chiamo “salvavita”,
in quanto si tratta dell’ultima chance quando non riuscite a stappare
una bottiglia particolarmente invecchiata con il cavatappi a leva
(anche se io consiglio di non provare neanche ad entrare con il
verme, quando avete anche soltanto l’impressione che il tappo possa
richiedere il bilame). Il cavatappi a lame entra tra il vetro ed il
sughero con due lame di diversa lunghezza ed è in grado, con un
movimento rotatorio, si estrarre dolcemente anche il tappo più
logoro. Sicuramente il meno invasivo, ma attenti a non spingere il
tappo in giù mentre inserirete le lame (che vanno inserite in
rigorosa sequenza e senza movimenti bruschi).
lame o bilame: questo è il cavatappi che io chiamo “salvavita”,
in quanto si tratta dell’ultima chance quando non riuscite a stappare
una bottiglia particolarmente invecchiata con il cavatappi a leva
(anche se io consiglio di non provare neanche ad entrare con il
verme, quando avete anche soltanto l’impressione che il tappo possa
richiedere il bilame). Il cavatappi a lame entra tra il vetro ed il
sughero con due lame di diversa lunghezza ed è in grado, con un
movimento rotatorio, si estrarre dolcemente anche il tappo più
logoro. Sicuramente il meno invasivo, ma attenti a non spingere il
tappo in giù mentre inserirete le lame (che vanno inserite in
rigorosa sequenza e senza movimenti bruschi).
In USA è possibile reperire una
variante del bilame che comprende anche la vita o verme e si chiama
Durand Ah-So Wine Opener o Corkscrew. Sono certo che prima o poi
qualche lungimirante rivenditore lo importerà anche in Italia ed io
sarò il primo ad acquistarne uno!
variante del bilame che comprende anche la vita o verme e si chiama
Durand Ah-So Wine Opener o Corkscrew. Sono certo che prima o poi
qualche lungimirante rivenditore lo importerà anche in Italia ed io
sarò il primo ad acquistarne uno!
Cavatappi ad ago o a pressione (anche a pompa d’aria o stantuffo): questo è il cavatappi che ha ispirato il mio articolo e che ho appena acquistato nella sua versione for dummies, ma anche quella più affidabile, in quanto provvista di una struttura in plexiglass (vedi foto) che permette di centrare perfettamente il tappo con l’ago e di non compiere movimenti bruschi, tenendo fermo il collo della bottiglia durante l’azione. Il funzionamento è semplicissimo: l’ago affonda del tappo e con un’azione di pompaggio andrete ad immettere aria all’interno della bottiglia, nella quale aumenterà la pressione che farà delicatamente sollevare il tappo con la sola spinta del cuscinetto d’aria formatosi. Anche questo modello può salvarvi in casi di tappi ostici!
Cavatappi elettrico: io ce l’ho, mi è stato regalato, altrimenti … lo ammetto… non credo l’avrei mai acquistato, in quanto davvero povero di emozionalità e troppo “fighetto”, ma devo ammettere che in casi di cene informali tra amici durante le quali ci sono molte bottiglie da stappare, mi fido di più nel far stappare una bottiglia ad un amico, principiante, con questo modello che con il cavatappi a leva… non parliamo degli altri! Poi… dai… il mio si illumina anche! 😀 Scherzi a parte… se non ve lo regala qualcuno non vi affannate a cercarne uno, potete farne tranquillamente a meno!
Mi scuso con tutti i produttori di
produttori di questo Wine Toy, ma c’è addirittura qualcuno che l’ha
scambiato per un “Sex Toy”!
produttori di questo Wine Toy, ma c’è addirittura qualcuno che l’ha
scambiato per un “Sex Toy”!
Spero che questa ennesima condivisione vi sarà utile per stappare le vostre bottiglie, comprese quelle più ostinate e delicate e che vi divertirete quanto me a collezionare questi stupendi esempio di come l’acume e l’ingegno umano possano agevolare la vita di questa strana, ma meravigliosa razza di esseri umani, ovvero quella dei winelovers.
Ah… quasi dimenticavo… vi lascio con un extra bonus, ovvero alcune infografiche divertenti su come stappare una bottiglia di Vino senza cavatappi con metodi non convenzionali!
Fonte: http://www.wikihow.com/ |
#WineIsSharing
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