Bianchello del Metauro, questo sconosciuto – Cantina Cignano

“Di mare o d’entroterra
l’importante e ‘ essere metaurensi . La genialità e l’umorismo
sono connaturati a chiunque attinge dalla propria terra. Per cui
resta radicato dove Dio t’ha messo e i tuoi frutti oltre che
genuini saranno sempre piu’ saporiti “

Inizio il mio post con questa citazione dello scrittore Fabio Tombari, che racchiude in poche parole il legame fra la cantina che in cui vi accompagnerò oggi ed il proprio territorio.
La realtà in questione è la Cantina Cignano, un’azienda agricola che si trova in quella parte delle Marche, forse meno nota dal punto di vista enoico, che fa dei propri paesaggi, degni dei più bei dipinti impressionisti, e della conservazione integrale dell’ambiente storico-rurale caratteristiche che riempono occhi, mente e cuore al solo passare attraverso quelle zone. Scusatemi per il campanilismo, ma chi ha visitato le Marche sa di cosa sto parlando.
cantina cignano marche
Tornando alla Cantina, ci troviamo in località Isola di Fano, vicino Fossombrone (PU), e quella di Cignano è un’azienda storica di quest’area, tanto da esser stata avviata negli anni ’60 da Antonio e Mario Bucchini. Oggi è gestita dalla terza generazione della famiglia, ovvero da Annibale e Fabio Bucchini, che mi hanno colpito e divertito autodefinendosi “contadini evoluti”, definizione che dice molto su quest’azienda che è parte integrante di un contesto importante per l’enografia marchigiana, tanto da essere la culla della Doc Bianchello del Metauro.
Una denominazione che non tutti conoscerete, ma che deve il suo nome al vitigno biancame, tipico di queste zone ed ovviamente al fiume Metauro ed alla sua vallata. Vallata che nel 207 a.c. è stata teatro di una delle battaglie più importanti
della storia antica, nella quale i Romani ebbero la meglio sui Cartaginesi
grazie anche al Bianchello che già all’epoca era molto apprezzato e che in quel caso ubriacò a tal punto i soldati nemici da renderli inabili alla lotta.
L’approccio in vigna è sempre stata a basso impatto
ambientale, limitando l’uso della chimica pesante, coadiuvati dal contesto pedoclimatico dei vigneti, ma da quest’anno si sta andando ancora più verso un rispetto totale delle uve, del Vino e quindi di chi quel Vino lo berrà, adoperandosi per portare in cantina uve sane atte a produrre vini a “Residuo Zero”.
Oggi a Cignano si continua a coltivare ciò che è radicato sul territorio, quindi Bianchello e Sangiovese.
Io personalmente ho avuto modo di assaggiare solo i due Bianchello del Metauro Bianco Assoluto e Sanleone.
bianchello del metauro vino

Bianco Assoluto 2015 Bianchello del Metauro Doc: terreni più vocati che portano il bianchello alla sua espressione più tesa e luminosa. Un gioco di ammalianti contrasti fra maturità del frutto e freschezza, fra struttura e mineralità, che rendono questo Vino un assaggio piacevole ed a suo modo intrigante, grazie ad un finale che sembra ricordare il té che amo prepararmi quando ho bisogno di tirarmi sù con miele e zenzero. Un Vino che sa coniugare al meglio territorio, varietale e filosofia aziendale, grazie alla sua pulizia ed alla spontanea e mai scontata eleganza.

Sanleone 2015 Bianchello del Metauro Doc: un Bianchello più mediterraneo, nel quale si fondono note fruttate fresche ed agrumate, ma che trova la quadratura del cerchio nella sua naturale predisposizione alla tavola, agevolata da sfumature di quella macchia mediterranea nella quale raccogliere rametti di origano, timo, rosmarino ed un pizzico di mirto, come a voler sottolineare un legame indissolubile fra Vino e cucina. Anche il mare si fa sentire e bilancia in maniera ottimale la fisicità di un Bianchello davvero prestante e sicuro di sé.

In entrambi i Vini ho trovato grande integrità e pulizia, stile non invasivo che lascia il vitigno libero di esprimersi e di dare ciò che sa, senza condizionamenti o storpiature e, tanto più in una doc così piccola, questo è fondamentale. 

Concludo con rinnovando l’invito a tutti i winelovers ad incontrare e conoscere meglio queste piccole, ma interessantissime denominazioni ed in particolare quella del Bianchello del Metauro, così legata alla storia e ad un territorio meraviglioso da visitare, da vivere e da assaggiare con tutti i vostri sensi.
L’azienda Cignano sta facendo molto, insieme ad altre realtà delle quali vi ho già parlato in passato e con le quali c’è una stretta e sincera sinergia, ma il mio augurio più grande, unitamente ai più sentiti complimenti per ciò che ha fatto fino a quel maledetto giorno, va alla bravissima Sara Bracci, Sommelier e comunicatrice che negli ultimi anni tanto si è spesa e prodigata nella promozione di questa doc e del territorio che la ospita con la sua Staffetta del Bianchello.
Sara ti aspettiamo tutti di nuovo col calice in mano!

F.S.R.
#WineIsSharing

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