Arquata del Tronto non ci sarà più, o quanto meno non sarà più quella che conoscevamo, che noi marchigiani appassionati di Vino e non, apprezzavamo tanto per la sua storia legata al Vino Pecorino e che turisti di tutto il mondo stavano imparando ad amare, specie negli ultimi anni per la sua posizione meravigliosa fra due parchi.
Era tutto questo Arquata e molto di più… eppure non voglio credere che questa la fine di una storia e l’inizio di una leggenda. Parole che fanno gonfiare gli occhi di lacrime e venire un magone di quelli difficili da dissipare, ma che testimoniano la bellezza di un luogo che, purtroppo, molti italiani non hanno avuto modo di visitare, vivere e godere.
“Paesaggi alpestri e verdi vallate fanno
da cornice all’unico Comune d’Europa il cui territorio è conteso da
due Parchi Nazionali: dei Monti Sibillini a Nord e del Gran
Sasso-Monti della Laga a Sud.
La città fortezza di Arquata,
compatta ed austera, si erge col suo castello medievale nel bel mezzo
di una terra ricca e selvaggia, che da sempre ha destato fantasie,
sogni e speranze.
Ripercorrete con noi i sentieri che dal
Monte Vettore vi condurranno alla ricerca della grotta delle fate,
proseguendo poi per i folti boschi di faggio e castagno ancora
attraversati dall’ululato del lupo nelle lunghe notti
d’Inverno…
Oppure ascoltate il mormorio festoso del fiume
Tronto che si ingrossa a Primavera, allo sciogliersi delle nevi,
quando già i primi calori preannunciano la fresca Estate, ricca di
appuntamenti folkloristici: dalle tipiche feste paesane alle
rievocazioni medievali di antiche battaglie…
O se preferite
immergetevi nei caldi profumi autunnali delle nostre sagre,
lasciandovi inebriare dalle specialità offerte dalla montagna:
salumi, cacciagione e castagne sempre accompagnate dall’immancabile
vino cotto…
Ogni stagione dell’anno offre momenti speciali
per visitare Arquata del Tronto: una terra dove impossibile è
stabilire quando finisce la storia ed ha inizio la leggenda…“
da cornice all’unico Comune d’Europa il cui territorio è conteso da
due Parchi Nazionali: dei Monti Sibillini a Nord e del Gran
Sasso-Monti della Laga a Sud.
La città fortezza di Arquata,
compatta ed austera, si erge col suo castello medievale nel bel mezzo
di una terra ricca e selvaggia, che da sempre ha destato fantasie,
sogni e speranze.
Ripercorrete con noi i sentieri che dal
Monte Vettore vi condurranno alla ricerca della grotta delle fate,
proseguendo poi per i folti boschi di faggio e castagno ancora
attraversati dall’ululato del lupo nelle lunghe notti
d’Inverno…
Oppure ascoltate il mormorio festoso del fiume
Tronto che si ingrossa a Primavera, allo sciogliersi delle nevi,
quando già i primi calori preannunciano la fresca Estate, ricca di
appuntamenti folkloristici: dalle tipiche feste paesane alle
rievocazioni medievali di antiche battaglie…
O se preferite
immergetevi nei caldi profumi autunnali delle nostre sagre,
lasciandovi inebriare dalle specialità offerte dalla montagna:
salumi, cacciagione e castagne sempre accompagnate dall’immancabile
vino cotto…
Ogni stagione dell’anno offre momenti speciali
per visitare Arquata del Tronto: una terra dove impossibile è
stabilire quando finisce la storia ed ha inizio la leggenda…“
Era tutto questo Arquata e molto di più… eppure non voglio credere che questa la fine di una storia e l’inizio di una leggenda. Parole che fanno gonfiare gli occhi di lacrime e venire un magone di quelli difficili da dissipare, ma che testimoniano la bellezza di un luogo che, purtroppo, molti italiani non hanno avuto modo di visitare, vivere e godere.
Un posto così bello non potrà mai essere dimenticato e sono certo che la Natura, così nefasta in questi giorni, tornerà ad essere il cuore pulsante di quello che era davvero un borgo incantato, stupendo per le sue strutture, ma meraviglioso per il suo contesto paesaggistico, che per fortuna permane.
La Natura dei due parchi nazionali, quello dei Monti Sibillini e quello dei Monti del Gran Sasso – Monti delle Laga, ma anche quelle delle antiche viti di Pecorino, storicamente detta uva Pecorina o uva delle Pecore, per i suoi richiami alle
zone dove veniva praticata la pastorizia e dove questo vitigno era
diffuso, ma anche Pecorino d’Arquata, Pecorina arquatanella o
Arquitano, ad attestare quanto forte fosse il legame con questa città. E’ ad Arquata del Tronto, infatti, che il Pecorino fu “ritrovato”, in quei terreni collinari oltre 1000 metri sul livello del mare, dove questo vitigno ha dimostrato nei secoli la sua
resistenza alle intemperie. Una resistenza, una duttilità ed una forza intrinseca quella del Pecorino d’Arquata che sono certo rispecchi quella degli abitanti di una città che non sarà mai più la stessa, ma tornerà a splendere e di certo risplenderà in ogni calice del suo Vino.
Invito tutti i winelovers, ma anche chi è per caso capitato in questo blog e non dovesse amare il Vino, ad informarsi, a leggere storie e leggende su Arquata del Tronto e le sue frazioni, prima fra tutte Pescara del Tronto, tenendo vivo il ricordo, ma ancor più guardando ad un futuro nel quale Arquata ed i suoi abitanti avranno bisogno di tutti noi.
Potrei riportare informazioni e storie qui, ma vorrei vi riferiste ad alcuni siti nei quali troverete tanto:
http://www.vinopecorino.eu/ (sito creato dall’associazione dell’Alto Tronto con la mission di recuperare e promuovere il Pecorino di Arquata);
http://www.vinopecorino.com/ (qui si fa riferimento ad un’azienda, ma si tratta di un sito creato appositamente a scopo informativo e non meramente promozionale, ma liberi di nona accedervi, anche se credo ne valga la pena);
http://www.arquatadeltronto.com/it/ (qui per conoscere Arquata e donare).
Non dimentichiamola, parliamo della sua grandezza e torniamo a vivere la sua meraviglia non appena sarà possibile, dovessero passare mesi o più probabilmente anni. Arquata non c’è più? Non è vero… Arquata c’è e ci sarà sempre e non solo nel ricordo, negli scritti o nelle immagini di un servizio alla tv… Arquata del Tronto sarà ancora un posto magico da visitare, anche se ora regnano sovrane morte e distruzione.
Io l’ho conosciuta per il Vino, ma me ne sono innamorato per tutto il resto ed ancora faccio fatica a credere che il suo volto cambierà, ma sogno di tornarci presto e di rendermi conto che la sua essenza sia ancora intatta e sempre lo sarà.
Nei giorni scorsi ho manifestato i miei dubbi riguardo alcune iniziative relative a strumentalizzare l’Amatriciana, grande vanto di Amatrice e la Griscia (o Gricia) della frazione di Grisciano, per scopi spesso ibridi fra la beneficenza ed il marketing, ma è e sarà sempre importante parlare di Amatrice con le sue bellezze, la sua storia e le sue tipicità, come lo sarà parlare di Arquata del Tronto e degli altri comuni, per tener vivo il ricordo dell’accaduto ed essere continuamente e continuativamente spinti a fare qualcosa. Io non mi cucinerò un piatto di pasta alla maniera di Amatrice abbinandola ad un bicchiere di Pecorino di Arquata postandola sui social, ma so che che queste due città troveranno in queste due tipicità due armi in più per essere ricordate e spero che questi “remind” permettano a tutti winelovers, gourmet e non, in Italia e nel mondo di sentirsi legati in qualche modo alle persone che ora tutti corrono ad aiutare (GRAZIE!), ma che purtroppo avranno bisogno di ancor più aiuto tra settimane, mesi, anni!
Se il vino ed il cibo, con la loro storia e la loro lingua universale, possono aiutare ad aiutare ed a ricordare, ben venga, quindi! L’importante è non strumentalizzare e non cercare di trarre un deprecabile ritorno personale da tutto questo, perché l’importante è fare, ma non sfruttare e per quanto mi sembri impossibile che qualcuno lo faccia, mi affido al buonsenso di chi ami vino e cibo e quindi ami l’Italia tutta e le persone tutte, per comprendere cosa sia più giusto fare.
Aiutiamo in silenzio, ma non smettiamo di scriverne e di parlarne!
Ringrazio le persone che mi hanno segnalato il sito dell’associazione Alto Tronto.
CODICE IBAN del Comune di ACCUMOLI – EMERGENZA TERREMOTO
zone dove veniva praticata la pastorizia e dove questo vitigno era
diffuso, ma anche Pecorino d’Arquata, Pecorina arquatanella o
Arquitano, ad attestare quanto forte fosse il legame con questa città. E’ ad Arquata del Tronto, infatti, che il Pecorino fu “ritrovato”, in quei terreni collinari oltre 1000 metri sul livello del mare, dove questo vitigno ha dimostrato nei secoli la sua
resistenza alle intemperie. Una resistenza, una duttilità ed una forza intrinseca quella del Pecorino d’Arquata che sono certo rispecchi quella degli abitanti di una città che non sarà mai più la stessa, ma tornerà a splendere e di certo risplenderà in ogni calice del suo Vino.
Invito tutti i winelovers, ma anche chi è per caso capitato in questo blog e non dovesse amare il Vino, ad informarsi, a leggere storie e leggende su Arquata del Tronto e le sue frazioni, prima fra tutte Pescara del Tronto, tenendo vivo il ricordo, ma ancor più guardando ad un futuro nel quale Arquata ed i suoi abitanti avranno bisogno di tutti noi.
Potrei riportare informazioni e storie qui, ma vorrei vi riferiste ad alcuni siti nei quali troverete tanto:
http://www.vinopecorino.eu/ (sito creato dall’associazione dell’Alto Tronto con la mission di recuperare e promuovere il Pecorino di Arquata);
http://www.vinopecorino.com/ (qui si fa riferimento ad un’azienda, ma si tratta di un sito creato appositamente a scopo informativo e non meramente promozionale, ma liberi di nona accedervi, anche se credo ne valga la pena);
http://www.arquatadeltronto.com/it/ (qui per conoscere Arquata e donare).
Non dimentichiamola, parliamo della sua grandezza e torniamo a vivere la sua meraviglia non appena sarà possibile, dovessero passare mesi o più probabilmente anni. Arquata non c’è più? Non è vero… Arquata c’è e ci sarà sempre e non solo nel ricordo, negli scritti o nelle immagini di un servizio alla tv… Arquata del Tronto sarà ancora un posto magico da visitare, anche se ora regnano sovrane morte e distruzione.
Io l’ho conosciuta per il Vino, ma me ne sono innamorato per tutto il resto ed ancora faccio fatica a credere che il suo volto cambierà, ma sogno di tornarci presto e di rendermi conto che la sua essenza sia ancora intatta e sempre lo sarà.
Nei giorni scorsi ho manifestato i miei dubbi riguardo alcune iniziative relative a strumentalizzare l’Amatriciana, grande vanto di Amatrice e la Griscia (o Gricia) della frazione di Grisciano, per scopi spesso ibridi fra la beneficenza ed il marketing, ma è e sarà sempre importante parlare di Amatrice con le sue bellezze, la sua storia e le sue tipicità, come lo sarà parlare di Arquata del Tronto e degli altri comuni, per tener vivo il ricordo dell’accaduto ed essere continuamente e continuativamente spinti a fare qualcosa. Io non mi cucinerò un piatto di pasta alla maniera di Amatrice abbinandola ad un bicchiere di Pecorino di Arquata postandola sui social, ma so che che queste due città troveranno in queste due tipicità due armi in più per essere ricordate e spero che questi “remind” permettano a tutti winelovers, gourmet e non, in Italia e nel mondo di sentirsi legati in qualche modo alle persone che ora tutti corrono ad aiutare (GRAZIE!), ma che purtroppo avranno bisogno di ancor più aiuto tra settimane, mesi, anni!
Se il vino ed il cibo, con la loro storia e la loro lingua universale, possono aiutare ad aiutare ed a ricordare, ben venga, quindi! L’importante è non strumentalizzare e non cercare di trarre un deprecabile ritorno personale da tutto questo, perché l’importante è fare, ma non sfruttare e per quanto mi sembri impossibile che qualcuno lo faccia, mi affido al buonsenso di chi ami vino e cibo e quindi ami l’Italia tutta e le persone tutte, per comprendere cosa sia più giusto fare.
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Causale “CONTRIBUTO SISMA AGOSTO 2016”
Conto corrente postale n. 14979025
Intestato a: “Comune di Accumoli – Servizio Tesoreria”
Causale “CONTRIBUTO SISMA AGOSTO 2016”
Riferimento per l’estero:
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