Torno a parlare di Marche
dopo un po’ di latitanza dalla mia terra natìa ma lo farò
portandovi in un areale meno conosciuto che negli ultimi anni è stato fonte di piccole grandi scoperte per me, sia per la qualità media raggiunta da gran parte
dei produttori locali sia per l’attenzione rivolta a vitigni che rischiavano di andare perduti. L’areale è quello della Doc del Bianchello del Metauro e la realtà di cui vi parlerò oggi è l’Azienda Agricola Giuseppe
Vitali, una piccola azienda a conduzione familiare adagiata sulle colline tra Fano e
Pesaro, a pochi chilometri dal mare.
dopo un po’ di latitanza dalla mia terra natìa ma lo farò
portandovi in un areale meno conosciuto che negli ultimi anni è stato fonte di piccole grandi scoperte per me, sia per la qualità media raggiunta da gran parte
dei produttori locali sia per l’attenzione rivolta a vitigni che rischiavano di andare perduti. L’areale è quello della Doc del Bianchello del Metauro e la realtà di cui vi parlerò oggi è l’Azienda Agricola Giuseppe
Vitali, una piccola azienda a conduzione familiare adagiata sulle colline tra Fano e
Pesaro, a pochi chilometri dal mare.
Nati agli inizi del ‘900
dai resti di un’antica vigna ormai decimata dalla fillossera e
reimpiantata totalmente, i vigneti dell’azienda sorgono dove
anticamente esistevano delle cave di gesso poi trasformatesi in 5
ettari di vigneto a conduzione familiare.
dai resti di un’antica vigna ormai decimata dalla fillossera e
reimpiantata totalmente, i vigneti dell’azienda sorgono dove
anticamente esistevano delle cave di gesso poi trasformatesi in 5
ettari di vigneto a conduzione familiare.
Le vigne sono in
produzione dal 1935 senza soluzione di continuità, ma è solo dal 2000 che la famiglia Vitali ha deciso di dare una svolta all’azienda con
il primo imbottigliamento.
produzione dal 1935 senza soluzione di continuità, ma è solo dal 2000 che la famiglia Vitali ha deciso di dare una svolta all’azienda con
il primo imbottigliamento.
Le uve coltivate sono
quelle tipiche di questo areale Biancame (uva di produzione del
Bianchello del Metauro, con piccole percentuali 5% di Malvasia
lunga/toscana ammessa) e Sangiovese, con una piccola parte di
sperimentazione con nuovi impianti di varietali non tipici della zona
come Montepulciano, Cabernet Sauvignon, Syrah, Sauvignon e Semillon.
Uve che convergono nella produzione di sei etichette per un totale –
nelle annate eccellenti – di 10 mila bottiglie ca., a testimonianza
dell’attenzione dedicata a ogni singolo vino.
quelle tipiche di questo areale Biancame (uva di produzione del
Bianchello del Metauro, con piccole percentuali 5% di Malvasia
lunga/toscana ammessa) e Sangiovese, con una piccola parte di
sperimentazione con nuovi impianti di varietali non tipici della zona
come Montepulciano, Cabernet Sauvignon, Syrah, Sauvignon e Semillon.
Uve che convergono nella produzione di sei etichette per un totale –
nelle annate eccellenti – di 10 mila bottiglie ca., a testimonianza
dell’attenzione dedicata a ogni singolo vino.
La volontà della
famiglia Vitali è quella di puntare sulla qualità piuttosto che
sulla quantità, perciò la resa per ettaro è molto bassa,
attestandosi intorno ai 50 quintali. La raccolta viene effettuata a
mano, segue una vinificazione attenta in cantina con tecniche “moderne”, quindi pressatura soffice e raffreddamento per i bianchi e
diraspatura con fermentazione in acciaio sulle bucce per i rossi.
famiglia Vitali è quella di puntare sulla qualità piuttosto che
sulla quantità, perciò la resa per ettaro è molto bassa,
attestandosi intorno ai 50 quintali. La raccolta viene effettuata a
mano, segue una vinificazione attenta in cantina con tecniche “moderne”, quindi pressatura soffice e raffreddamento per i bianchi e
diraspatura con fermentazione in acciaio sulle bucce per i rossi.
Il rapporto con il
territorio è – come piace a me – di estremo rispetto, così ora
come in passato: assolutamente vietato l’uso di diserbanti e
concimi chimici, i trattamenti sono ridotti al minimo indispensabile,
con un uso molto limitato di solforosa.
territorio è – come piace a me – di estremo rispetto, così ora
come in passato: assolutamente vietato l’uso di diserbanti e
concimi chimici, i trattamenti sono ridotti al minimo indispensabile,
con un uso molto limitato di solforosa.
Alla guida dell’azienda
ora c’è Francesco, terza generazione della famiglia Vitali,
viticoltore per propria scelta e non solo per scelta del destino.
Francesco è cresciuto vendendo suo padre portare avanti l’azienda
con grande passione, attenzione e dedizione nonostante non fosse –
e non potesse essere – la sua attività principale. Avrebbe potuto
fare l’ingegnere, dato il suo percorso di studi, ma il richiamo della
terra… della terra dei suoi avi… è stato più forte di quello di
qualsiasi altra prospettiva lavorativa.
ora c’è Francesco, terza generazione della famiglia Vitali,
viticoltore per propria scelta e non solo per scelta del destino.
Francesco è cresciuto vendendo suo padre portare avanti l’azienda
con grande passione, attenzione e dedizione nonostante non fosse –
e non potesse essere – la sua attività principale. Avrebbe potuto
fare l’ingegnere, dato il suo percorso di studi, ma il richiamo della
terra… della terra dei suoi avi… è stato più forte di quello di
qualsiasi altra prospettiva lavorativa.
“Ho sempre amato
lavorare a contatto con la natura e, nonostante la grande fatica, il
tempo trascorso in vigna è impagabile sia per quanto riguarda i
risultati che dal punto di vista umano.
lavorare a contatto con la natura e, nonostante la grande fatica, il
tempo trascorso in vigna è impagabile sia per quanto riguarda i
risultati che dal punto di vista umano.
Mio nonno mi ha sempre
detto che un vero contadino si riconosce dalle mani; soprattutto da
settembre a dicembre quando anche le mie esibiscono i segni del gran
lavoro per me, oltre a rappresentare una soddisfazione, rappresentano
un segno di riconoscenza e gratitudine nei confronti di chi mi ha
trasmesso l’amore per la terra. Diffido molto dei viticoltori che
mi parlano di vinificazione e vino e hanno mani molto ‘curate’,
mi affido più a chi, nonostante tutto, riesce ancora ad andare sul
‘campo’ per fare vigna ancor prima di fare vino.”
detto che un vero contadino si riconosce dalle mani; soprattutto da
settembre a dicembre quando anche le mie esibiscono i segni del gran
lavoro per me, oltre a rappresentare una soddisfazione, rappresentano
un segno di riconoscenza e gratitudine nei confronti di chi mi ha
trasmesso l’amore per la terra. Diffido molto dei viticoltori che
mi parlano di vinificazione e vino e hanno mani molto ‘curate’,
mi affido più a chi, nonostante tutto, riesce ancora ad andare sul
‘campo’ per fare vigna ancor prima di fare vino.”
Il Bianchello è
storicamente un vino che fa della sua beva una delle sue principali
peculiarità, ma – come accade in molti casi – questa storia del
“vino beverino” può fuorviare facendo pensare a un vino
semplice, pronto, di poco conto.
storicamente un vino che fa della sua beva una delle sue principali
peculiarità, ma – come accade in molti casi – questa storia del
“vino beverino” può fuorviare facendo pensare a un vino
semplice, pronto, di poco conto.
Devono averlo pensato
anche i soldati cartaginesi dell’esercito di Asdrubale, quando pronti
a invadere Roma bevvero Bianchello e Verdicchio in quantità tale da
non essere in condizione di guerreggiare al meglio.
anche i soldati cartaginesi dell’esercito di Asdrubale, quando pronti
a invadere Roma bevvero Bianchello e Verdicchio in quantità tale da
non essere in condizione di guerreggiare al meglio.
Il Bianchello è un vino
antico ma mai stato più attuale di quanto lo sia adesso, grazie alle
sue doti peculiari: freschezza e sapidità minerale, enfatizzate da
terreni come quello in cui affondano le proprie radici le viti dalle
quali nascono i vini della Cantina Vitali ed in particolare del
Gessara.
antico ma mai stato più attuale di quanto lo sia adesso, grazie alle
sue doti peculiari: freschezza e sapidità minerale, enfatizzate da
terreni come quello in cui affondano le proprie radici le viti dalle
quali nascono i vini della Cantina Vitali ed in particolare del
Gessara.
Gessara – Bianchello del
Metauro Superiore Doc 2015 – Az. Agr. Giuseppe Vitali: il nome non condiziona,
ma preannuncia una delicatezza minerale, gessosa, che strizza
l’occhio alle basi champagne. Il sorso è slanciato e dinamico, ma
non privo di struttura. L’allungo è fresco e deciso, favorito
dall’acidità sferzante donata al Biancame da questi terreni ricchi
di gesso. Una chiosa sapida e asciutta sembra voler ribadire
l’identità e la vocazione del terroir. Nel complesso tutto fa
pensare a una longevità non così scontata quando si parla di
Bianchello del Metauro.
Metauro Superiore Doc 2015 – Az. Agr. Giuseppe Vitali: il nome non condiziona,
ma preannuncia una delicatezza minerale, gessosa, che strizza
l’occhio alle basi champagne. Il sorso è slanciato e dinamico, ma
non privo di struttura. L’allungo è fresco e deciso, favorito
dall’acidità sferzante donata al Biancame da questi terreni ricchi
di gesso. Una chiosa sapida e asciutta sembra voler ribadire
l’identità e la vocazione del terroir. Nel complesso tutto fa
pensare a una longevità non così scontata quando si parla di
Bianchello del Metauro.
Un riferimento assoluto
per la denominazione e, a mio parere, uno dei bianchi più
rappresentativi del potenziale bianchista marchigiano
nell’interpretazione più fine e territoriale.
per la denominazione e, a mio parere, uno dei bianchi più
rappresentativi del potenziale bianchista marchigiano
nell’interpretazione più fine e territoriale.
L’azienda produce
anche un Sangiovese degno di nota, il Villa Alta, che nell’annata
2015 manifesta una forte attinenza con il territorio, mantenendo
forte la percezione di freschezza che ne agevola una beva che con
qualche anno di vetro sarà ancor più lineare.
anche un Sangiovese degno di nota, il Villa Alta, che nell’annata
2015 manifesta una forte attinenza con il territorio, mantenendo
forte la percezione di freschezza che ne agevola una beva che con
qualche anno di vetro sarà ancor più lineare.
Una micro cantina condotta con saggezza e consapevolezza, capace di produrre vini di nicchia ma per nulla fighetti. L’esclusività risiede tutta nell’attenzione dedicata a ogni singola vigna, a ogni singola massa, a ogni singolo futuro vino e l’esiguo numero di bottiglie prodotte vuole testimoniare solo e soltanto la volontà di utilizzare solo le uve migliori delle parcelle più vocate. A prescindere dal mio palese campanilismo, le Marche si dimostrano ancora una volta bacino di eccellenze sussurrate, quasi nascoste, da ascoltare in silenzio e da cercare con curiosità e rispetto e l’Az. Agr. Vitali incarna al meglio queste prerogative.
F.S.R.
#WineIsSharing
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