La Giuva, la cantina della famiglia Malesani in Valpolicella – Nella Val Squaranto eleganza del gesto tecnico, agilità di beva e giocate inaspettate

Dacché mi diletto a girovagar per vigne e cantine, a destra e a manca, in lungo e in largo per l’Italia ho sempre trovato stimolanti e interessanti i percorsi di vita di ogni singolo produttore, in quanto la scelta di far vigna e di far vino non è mai così scontata!

cantina valpolicella alberto malesani

La storia del produttore di cui vi parlerò oggi, ad esempio, è un cerchio che si chiude, nonostante il suo tratto non sia proprio a la maniera di Giotto. Parlo della vita di Alberto Malesani, noto ai più per i suoi trascorsi come allenatore di calcio ma, a me, per la scelta che lo ha portato a coronare il suo sogno di aprire una propria cantina nella sua terra natìa. coltivava sin da bambino, quando a coltivare le vigne era la sua famiglia. Legame radicale quello con la terra e i vigneti della Val Squaranto ed è proprio grazie a questo forte richiamo della campagna e alla volontà di un sincero ritorno alle origini che il Mister e le sue due figlie Giulia e Valentina (dalle prime sillabe dei loro nomi nasce il nome dell’azienda) concretizzano quel sogno ogni giorno, dal 2003, con passione e dedizione e, soprattutto, senza ostentazione di sorta. In cantina pochissimi e ben nascosti i rimandi al calcio, perché “quella è stata solo una piccola parentesi della mia vita” dice Alberto, che ha fatto del vino la sua ragion d’essere.

alberto malesani vino

Ormai credo di avere abbastanza esperienza per comprendere se ciò che ho di fronte è qualcosa di fittizio e costruito o se, umanamente e tecnicamente parlando, ho la fortuna di imbattermi in chi ha vigna e vino nel cuore e nella mente e non ho alcun dubbio riguardo l’amore smisurato e la competenza acquisita da Alberto nei confronti del vigneto. Sì, perché la sua proverbiale schiettezza lo porta a sottolineare più volte quanto sia lui, assieme alla sua squadra di campo (con la quale ha fatto corsi di potatura e gestione agronomica), a occuparsi dei ca. 10ha di filari disegnati ex novo tutti attorno all’azienda, mentre è il suo enologo Lorenzo Caramazza a gestire le operazioni di cantina. Un lavoro di squadra completato dai ruoli fondamentali di Giulia e Valentina in ambito comunicativo, commerciale e gestionale.

valentina e giulia malesani figlie

Storia a parte, sono vigne e vini che parlano e lo fanno in un idioma a me ben familiare, votato all’esaltazione dell’identità di questo lembo di Alta Val Squaranto in cui esposizioni (parte del parco vigne è esposto a nord e a ovest), pedologia (qui il calcare è decisamente più presente che in gran parte della Valpolicella, con lenti di terra rossa che ricordano, invece, alcuni “cru” della zona classica) e altitudine (siamo a ca. 400m slm) suggeriscono la produzione di vini orientati alla finezza aromatica, a strutture più longilinee e a persistenti mineralità. Un micro-areale in cui sono sorte, sulla scia de La Giuva, altre realtà e altre ancora hanno iniziato a credere maggiormente nelle potenzialità di un territorio che vanta peculiarità uniche, ergo un’identità potenzialmente molto definita e riconoscibile. Sono certo che Alberto e la sua famiglia si faranno fautori di una valorizzazione corale e coesa di questa valle e dei suoi vini, attraverso un vero lavoro di squadra.

cantina malesani

Passiamo ora alla degustazione, a seguito della quale ho deciso di segnalarvi questi vini:

Valpolicella Doc “VALpo” 2021 La Giuva: 50% Corvina, 20% Corvinone e 30% Rondinella per uno dei Valpolicella più contemporanei ed eleganti mai assaggiati! Un vino che ammalia in gioventù per fragranza e freschezza, agilità e sapore e stupisce nell’evoluzione nel calice e nelle annate addietro che ho potuto assaggiare in comparazione con questa 2021 (tra le quali una 2014 a dir poco straordinaria per tenuta, freschezza e finezza). Il frutto è reso più elegante da spiccati sentori di rosa e intrigante dalle evidenti note pepate, preludio di un sorso succoso e slanciato, nitido e persistente come pochi vini di questa tipologia sanno essere. Non stupitevi se qualcuno alla cieca, a primo naso, lo confonderà per un Pinot Nero per poi collocarlo lì dove deve stare, grazie alla sua profonda e radicata identità.

Valpolicella Superiore Doc “Il RIenTrO” 2018 La Giuva: 50% Corvina, 20% Corvinone, 25% Rondinella, 5% Oseleta – Croatina, per un Valpolicella Superiore intenso nel frutto giustamente maturo, elegante nel fiore e fresco nei tratti balsamici di menta e liquirizia, con le tonalità boisé ben integrate. Sorso fiero, tonico e dall’incedere sicuro, con un finale decisamente saporito e capabrio. Bilanciato e persistente.

AMAronE della Valpolicella Docg 2016 La Giuva: 50% Corvina, 20% Corvinone, 25% Rondinella, 5% Oseleta – Croatina come per il Rientro, con un appassimento ponderato in cassetta e 2 anni di riposo in legno. Un’interpretazione dell’Amarone che conferma l’attitudine della famiglia Malesani a produrre vini orientati all’eleganza e mai all’opulenza. Naso ricco ma non eccessivo, moderatamente etereo, con fiore e spezia a ingentilire le note di appassimento e ad alleggerire la presa di legno. Sorso integro, pieno, con un nerbo acido che fa da spina dorsale tesa e longilinea dando profondità. Chiusura umami, con una suadenza equilibrata e non noiosa.

REcioto della Valpolicella Docg 2018 La Giuva: dare linearità all’approccio aziendale nei confronti dell’eleganza e dell’agilità di beva anche attraverso il Recioto non credevo fosse possibile, ma sta di fatto che La Giuva porta nel calice un vino dolce dagli equilibri talmente ben calibrati da tenere alla larga ogni accenno di potenziale stucchevolezza garantendo una beva che sembra quasi oltrepassare quella dell’Amarone. La dolcezza percepita è radicalmente inferiore al residuo zuccherino presente, grazie ad acidità e alcol ben bilanciati. Ergo, attenti alla glicemia, provoca dipendenza anche se non amate i vini “dolci”!

Fuori “campionato” la selezione di Amarone “Aristide” 2016 dedicata dal Alberto al padre di cui questo vino porta il nome. Un vino di grande potenza, intensità e fuori da ogni schema per la piacevolezza di beva che riesce ad avere nonostante la sua imponente materia.

vini malesani la giuva valpolicella amarone

N.B.: a giudicare da ciò che ho assaggiato direttamente da cantina, a breve, il buon Alberto Malesani stupirà anche con un bianco capace di coniugare amore per il territorio e passione per i vini d’Oltralpe.

cantina la giuva alberto malesani calcio

Ancora una volta, i pregiudizi avrebbero potuto precludermi una scoperta degna di essere raccontata e, ancor più, seguita nelle sue future evoluzioni. Per fortuna non ho mai avuto preconcetti se non postumi a chi mente e/o gioca a raccontarsi in maniera fuorviante e poco realistica. Non è questo il caso! Se c’è una cosa che a la Giuva è di casa quella è (oltre al buon vino) la sincerità!

F.S.R.

#WineIsSharing

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