Le Enoteche italiane, messe in ginocchio dalla pandemia, scrivono a Conte in merito al nuovo DPCM

La lettera aperta di Vinarius, Associazione Enoteche Italiane, al Presidente Giuseppe Conte a causa dell’ultimo DPCM

Come già ripetuto più volte (ma non sono mai troppe!) è l’intera filiera del vino ad essere in estrema difficoltà a causa dell’emergenza “covid-19” e delle limitazioni dovute ai vari DPCM emanati dal marzo 2020 ad oggi. Uno degli anelli della catena che ha subito di più le ultime “evoluzioni” dei decreti è quello delle enoteche fisiche. Situazione già grave per la quale l’ultimo DPCM sembra avere le sembianze di un vero e proprio colpo di grazia. Il decreto, infatti, vieta espressamente la vendita per asporto di qualsiasi bevanda alcolica e analcolica da parte di tutti i negozi specializzati con codici ATECO 47.25 dalle ore 18, lasciando invece libertà di vendita di tali bevande a tutti gli altri negozi commerciali.
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E’ per questo che il caro amico, nonché presidente dell”associazione delle Enoteche italiane Vinarius, Andrea Terraneo ha firmato e condiviso una lettera aperta per il Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte a fronte della pubblicazione del nuovo DPCM entrato in vigore ieri 16 gennaio 2021.

Lettera che condivido integralmente con tutti voi nella speranza di dar voce agli enotecari italiani che tanto fanno per il mondo del vino e che rappresentano una delle poche ancore di salvataggio per i piccolo e medi produttori in questo nefasto periodo.

“Signor Presidente,

in qualità di Presidente di Vinarius, l’Associazione delle Enoteche Italiane, Le scrivo per porre alla Sua attenzione quella che con ogni probabilità si è trattato di un errore dettato dal carattere di urgenza con cui è stato redatto il nuovo DPCM entrato oggi in vigore. Il decreto infatti vieta espressamente la vendita per asporto di qualsiasi bevanda alcolica e analcolica da parte di tutti i negozi specializzati con codici ATECO 47.25 dalle ore 18, lasciando invece libertà di vendita di tali bevande a tutti gli altri negozi commerciali. Comprendiamo il momento di forte difficoltà che sta attraversando il nostro Paese a causa della pandemia e il complesso contesto con cui vengono prese le relative decisioni incorrendo in possibili errori nella indicazione dei codici ATECO, ma chiediamo un sollecito chiarimento in merito affinché non vengano discriminati attività e operatori professionali appartenenti al settore del commercio di bevande alcoliche. Non comprendiamo infatti il criterio utilizzato dal nuovo DPCM su questo tema, che non inserisce nel divieto di vendita per asporto dopo le ore 18 anche tutte quelle attività previste dal codice ATECO 47.1 e relativi sottogruppi che comunque commerciano prevalentemente in bevande e alimentari. La preoccupazione deriva dal fatto che inibire l’apertura dopo le 18 toglie all’enoteca il 30% del fatturato giornaliero in un quadro economico generale che ci vede già penalizzati.

Appare evidente, Signor Presidente, che lo spirito che anima tale divieto non è demonizzatorio nei confronti delle bevande alcoliche in sè ma è invece quello sanitario volto a evitare assembramenti, fattore di primaria importanza per tutti noi in questo difficile momento. Non comprendiamo però il motivo per cui viene impedito a centinaia di enoteche sparse sul territorio nazionale di operare lasciando invece libertà di farlo alla grande distribuzione organizzata incorrendo maggiormente nel rischio di assembramenti. Le chiediamo pertanto la cancellazione di questa misura affinché non vengano penalizzate tutte quelle attività comprese nel divieto che stanno operando da mesi con massimo rigore e attenzione alla tutela della clientela e nel rispetto delle normative. Siamo certi, Signor Presidente che le ragioni da noi esposte possano portare ad un pronto accoglimento della nostra richiesta basandosi essa stessa su criteri di ragionevolezza e coerenza con lo spirito di tutela della salute pubblica e di salvaguardia delle attività commerciali che stanno a cuore a tutti quanti noi.

La ringrazio, signor Presidente, per il tempo dedicato a questa lettera e certo di un favorevole accoglimento della richiesta Le invio i sensi della mia sincera considerazione.


Cordialmente

Andrea Terraneo

Presidente”.

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Cerchiamo di dare voce a tutta la filiera condividendo questa lettera e sostenendo i produttori che tanto amiamo anche e soprattutto attraverso l’acquisto tramite le nostre qualificate enoteche di fiducia di cui l’Italia è ricca.


F.S.R.

#WineIsSharing

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