La mia selezione dei migliori vini assaggiati a Montalcino all’anteprima Benvenuto Brunello Off 2021

I MIGLIORI ROSSO DI MONTALCINO DOC 2019, BRUNELLO DI MONTALCINO DOCG 2016 E RISERVA 2015

Fu l’ultimo evento prima del primo lockdown e si pensava sarebbe stato procrastinato come tutte le anteprime previste per il 2021, invece Benvenuto Brunello è stato organizzato e allestito in maniera impeccabile anche in questo difficilissimo periodo. Per questo non posso che iniziare il mio articolo dedicato, come ogni anno, ai migliori assaggi dell’anteprima del Brunello di Montalcino e degli altri vini prodotti in questo straordinario territorio, facendo i miei più sinceri complimenti al Consorzio del vino Brunello di Montalcino che ha dimostrato, ancora una volta, di saper arrivare dove altri non riescono a giungere, il tutto nel pieno rispetto delle norme anti-covid. Un evento che ha permesso a centinaia di persone divise in gruppi ristrettissimi, spalmati nell’arco di 4 weekend, la possibilità di degustare in tutta sicurezza le nuove annate che i produttori di Montalcino hanno deciso di presentare a questo Benvenuto Brunello Off. Nello specifico sono state presentate il Brunello di Montalcino 2016 (“annata” e selezione), Il Brunello di Montalcino Riserva 2015 e il Rosso di Montalcino 2019, oltre ai vini Moscadello e Sant’Antimo Rosso e Bianco.

 

Migliori Brunelli 2016 anteprime Benvenuto Brunello Off

 

Come di consueto, iniziamo con il report delle annate elaborato dai tecnici del Consorzio.
 
ANNATA 2015
Andamento stagionale – Inverno scarsamente piovoso, ovvero con episodi al di sotto della media ma con temperature nella media del periodo (Gennaio min. -3°C. e max 15,5°C.). Pioggia totale del mese di gennaio 2015: 40 mm. Lo stesso andamento stagionale si è riscontrato nel mese di febbraio con temperature min. -2° C. e max.15,5°C. Pioggia totale del mese di febbraio: 95 mm. Non ci sono state gelate e neppure presenza di neve.
Inizio Primavera: Marzo è stato caratterizzato da piogge nella media del periodo, complessivamente sono caduti 72 mm di pioggia. Temperature sempre al di sopra della media con oscillazioni tra i 1,5°C ed i 20°C della fine del mese.
Aprile ed apertura delle gemme – La fase vegetativa ha avuto inizio nella prima settimana di Aprile. Il mese di Aprile è stato ancora caratterizzato da fenomeni scarsi di pioggia. Pioggia totale del mese di Aprile: circa 50 mm. distribuiti in due periodi, prima settimana ed ultima settimana del mese. La temperatura è stata bassa nei primi giorni del mese; con esattezza il giorno 8 Aprile è scesa a -1°C. Con una graduale ripresa ha poi raggiunto i 24°C. nei giorni del 22-23 Aprile.
 
Maggio e fioritura – Le temperature sono state complessivamente nella media del periodo per tutto il mese. Ciò nonostante la caratteristica fondamentale del mese di maggio è che si sono verificati costati fenomeni di importante escursione termica nell’ultima settimana del mese con oscillazioni tra i 7°C ed 28°C. Le piogge sono state scarse e concentrate nella terza decade del mese di maggio.
La più importante si è verificata nei giorni 22 e 23 maggio, con circa 26 mm di pioggia. Accumulo totale del mese di maggio di circa 35 mm. Le piante hanno manifestato un ottimo stato vegetativo, la fioritura è iniziata intorno al 20 maggio, per i viticoltori non si sono avvertite particolari criticità dal punto di vista fitopatologico.
 
Giugno e allegagione – Il mese di giugno è iniziato con un assaggio di estate, determinato da un innalzamento delle temperature, che hanno raggiunto i 32° C. Il giorno 8 giugno una pioggia circa 20 mm. ha di nuovo portato un abbassamento delle temperature, ripristinando la media del periodo.
Le settimane successive sono state caratterizzate da un’alternanza fra fenomeni di piccole precipitazioni (8/10 mm) e giornate soleggiate e ventilate. Questo ha portato ad un nuovo innalzamento delle temperature fino a raggiungere 32°C. a fine giugno, tipico andamento proprio dell’estate.
Questa andamento stagionale ha portato le piante ad un ottimo equilibrio vegetativo, senza creare grandi criticità ai viticoltori, sia dal punto di vista fitosanitario sia nella gestione della chioma.
L’ultima settimana di giugno nella zona sud-ovest il sangiovese ha manifestato la chiusura del grappolo. Nel mese di giugno sono caduti complessivamente circa 45 mm di acqua.
 
Luglio e inizio invaiatura – Tutto il mese di luglio è stato caratterizzato dalla scarsità di precipitazioni. In totale 20 mm, concentrati negli ultimi giorni del mese di luglio.
Inoltre si è verificata continua persistenza di temperature max. molto al di sopra della media, con punte di oltre 40°C. nella parte centrale del mese. Questo ha determinato un innalzamento della media delle temperature minime a 22°-23° C. Questa situazione ha anticipato l’invaiatura di circa 8-10 giorni rispetto alla media del periodo. Il mese di luglio con queste caratteristiche ha creato le condizioni per un ottima maturazione del legno ed un anticipo dell’invaiatura. Con le prime piogge di fine luglio si sono quindi create le condizioni tipiche per una grande annata fino ad allora non ben definita.
 
Agosto e maturazione – Il mese di agosto è stato caratterizzato da pochissime piogge concentrate nella prima settimana di agosto. Pioggia totale del mese: 48 mm. Le temperature al di sopra della media della prima settimana si sono mitigate dopo la pioggia che ha caratterizzato i giorni 8 e 9 agosto (circa 30 mm) e vi è stata un’importante escursione termica con temperature max 26°-28°C di giorno e minime 15°-16°C di notte. Ottima condizione questa per la concentrazione di aromi.
Questo situazione ha permesso una maturazione lunga e di grande importanza sia per gli aromi che per la qualità dei tannini. L’aumento delle temperature di fine agosto con max fino a 33°-34°C hanno avuto un’importante influenza sulle bucce, concentrando gli aromi e l’estratto secco.
 
Settembre e raccolta – La prima settimana di settembre è stata caratterizzata da piogge concentrate tra i giorni 2-3-4-5 settembre ed un nuovo sensibile abbassamento delle temperature comprese fra max 25°C e min. 15°C. Nella metà del mese di settembre ritornano ad alzarsi fino a raggiungere i 33°-34°C e sono accompagnate da un’ottima ventilazione da est.
L’ultima decade di Settembre è stata caratterizzata da piccole precipitazioni e basse temperature scendendo fino a 9°C le min. e 18°C le max. Nel mese di Settembre sono caduti complessivamente circa 48 mm di pioggia. Le prime uve di sangiovese si sono raccolte tra il 15 ed il 20 settembre, nella zona sud / sud-est.
 
Ottobre – I primi dodici giorni di ottobre hanno visto la continuazione dell’andamento stagionale di fine Settembre; solamente nella giornata del 10 Ottobre abbiamo avuto un rilevante fenomeno piovoso (30 mm). L’alternanza di bel tempo e piccole piogge si è protratta fino a metà mese di Ottobre. La maggior parte dei viticoltori avevano vendemmiato già prima della pioggia del 10 Ottobre.
Le uve raccolte hanno subito manifestato una notevole complessità in aromi, ed eleganza dei tannini. Di notevole importanza è stata l’acidità naturale, al di sopra delle medie, non tipica delle annate caratterizzate da temperature al di sopra delle medie del periodo, nel periodo invaiatura e maturazione.
Questi segnali hanno dato subito la percezione di un’annata di altissimo e raro livello qualitativo.
 
Caratteristiche del prodotto – Colore rosso vinoso intenso, profumi caratteristici di frutta rossa fresca. In bocca presenta una grande struttura tannica ed un ottimo quadro acido. Vino di ottima e lunga persistenza aromatica sia al naso che in bocca.
 
ANNATA 2016
Andamento stagionale – Mesi finali del 2015 scarsamente piovosi, con precipitazioni praticamente assenti nel mese di dicembre. Con il nuovo anno le precipitazioni sono riprese, facendo registrare 120 mm nell’arco del mese. Temperature nella media del periodo durante gennaio, che registra punte di minime di – 6°C e massime sui 10 °C.
Simile l’andamento stagionale che si è riscontrato nel mese di febbraio, con temperature notturne sempre attorno agli zero gradi e massime sui 10°C. Pioggia totale del mese di febbraio: 150 mm. Assenza quasi completa di neve, limitata ad una leggerissima nevicata al 20 gennaio.
 
Inizio primavera – Marzo è stato caratterizzato da piogge nella media del periodo, complessivamente caduta per circa 70 mm. Temperature nella media stagionale con oscillazioni tra i – 2°C ed i 15 °C.
 
Aprile ed apertura delle gemme – Con il mese di aprile ha avuto inizio la fase vegetativa. Il periodo è stato caratterizzato da fenomeni di pioggia, soprattutto verso la fine del mese. Pioggia totale del mese di Aprile: circa 60 mm. Il mese è iniziato con un sensibile rialzo delle temperature notturne, per poi tornare a scendere attorno ai 5 °C verso la fine del mese. Le temperature diurne, solo in pochi casi, nella prima metà del mese, hanno raggiunto i 20 °C.
 
Maggio e fioritura – Le temperature sono state complessivamente nella media del periodo per tutto il mese, oscillando tra i 7°C ed i 23°C. Le piogge si sono concentrate nella metà del mese, con precipitazioni complessive per 80 mm. Le piante hanno manifestato un ottimo stato vegetativo. La fioritura è iniziata successivamente alla metà del mese; per i viticoltori non si sono avvertite particolari criticità dal punto di vista fitopatologico.
 
Giugno e allegagione – Prima fase del mese caratterizzata da piogge, che si sono quindi diradate dalla metà del mese, portando a temperature prossime ai 30 °C solo nell’ultima decade, caratterizzata da giornate molto soleggiate e anche da buona ventilazione.
Questo andamento stagionale ha portato le piante ad un ottimo equilibrio vegetativo, senza creare grandi criticità ai viticoltori, sia dal punto di vista della gestione del verde che da quello fitosanitario. Nel mese di giugno sono caduti complessivamente circa 80 mm di acqua.
 
Luglio e inizio invaiatura – Il mese di luglio è stato caratterizzato da scarsità di precipitazioni. Gli unici veri fenomeni piovosi si sono registrati tra il 13 ed il 15 luglio, per un totale di circa 20 mm.
Le temperature del mese, nel complesso, seppur alte, sono state nelle medie stagionali ormai consuete, costantemente sopra ai 30°C nelle ore diurne, con minime tra i 15 °C ed i 25 °C a seconda delle zone. Con queste condizioni l’invaiatura è avvenuta in modo regolare, a partire dalla seconda metà del mese. Le piogge centrali del mese hanno predisposto le condizioni tipiche per una grande annata, fornendo una risorsa idrica adeguata per bilanciare le alte temperature del mese di luglio e del successivo agosto.
 
Agosto e maturazione – Il mese di agosto è stato caratterizzato da poche piogge, concentrate all’inizio ed alla fine del mese, per un totale di circa 70 mm. Le temperature hanno registrato un’importante escursione termica con temperature max 26°-28°C, con punte di 32 °C di giorno e minime 15°-16°C di notte, in alcuni casi anche 12 °C. La maturazione è stata quindi lunga, di grande importanza sia per gli aromi che per la qualità dei tannini. Le importanti escursioni termiche hanno inoltre avuto un’influenza sulle maturazioni delle bucce, concentrando gli aromi e l’estratto secco, caratteristiche ideali per una produzione di grande qualità.
 
Settembre e raccolta – la prima settimana di settembre ha registrato una unica giornata di pioggia, quella del 6 settembre, in cui si sono registrati circa 15 mm. Le piogge sono poi riprese nei giorni centrali del mese quando, tra il 16 ed il 20, si sono registrati circa 80 mm. Le temperature massime si sono mantenute a ridosso dei 30 °C nella prima metà del mese, per poi diminuire nella seconda metà attorno ai 25 °C di media. L’escursione notturna si è mantenuta rilevante, con media mensile inferiore ai 15 °C. Queste condizioni, abbinate ad una buona ventilazione, hanno permesso una raccolta di uve sane e con caratteristiche organolettiche importanti. Le prime operazioni di raccolta si sono registrate attorno alla metà del mese, nella zona sud-ovest.
 
Ottobre – la prima metà del mese ha visto una graduale diminuzione delle temperature, culminata attorno al 12 del mese con massime attorno ai 10 °C, per poi risalire nella seconda metà del mese ai 20 °C di media. La metà del mese ha coinciso con giornate piovose, quando si sono raggiunti oltre 60 mm il 15 di ottobre. La chiusura delle operazioni di raccolta è coincisa con la metà del mese, beneficiando di lunghi periodi secchi e ben ventilati. Le uve raccolte hanno così manifestato una notevole complessità in aromi, tannini eleganti ed ottima acidità naturale.
Caratteristiche che hanno dato da subito la percezione di un’annata di livello qualitativo altissimo.
 
Caratteristiche del prodotto – Colore rosso vinoso intenso, profumi caratteristici di frutta rossa fresca. In bocca presenta una grande struttura tannica ed un ottimo quadro acido; ottima e lunga persistenza aromatica sia al naso che in bocca, con spiccate caratteristiche di eleganza e mineralità. Elementi di una longevità straordinaria.
 
ANNATA 2019
Andamento stagionale – Inverno con temperature leggermente sopra alla media degli ultimi anni; solo temperature minime sotto lo zero, concentrate soprattutto nella prima metà del mese di gennaio. Piovosità concentrate tra il 18 ed il 25 gennaio e nei primi 5 giorni di febbraio, per un totale nei due mesi di circa 70 mm.
 
Primavera – Il germogliamento è avvenuto nel tempi consueti, con precipitazioni attorno ai 100 mm e temperature medie sui 10 C° nei mesi di marzo, aprile e maggio. L’andamento stagionale di questi mesi ha portato ad un rallentamento vegetativo di circa due settimane.
 
Inizio estate – Nei mesi di giugno e luglio non si sono registrati eventi piovosi di rilievo, ad esclusione di un importante fenomeno alla fine del mese di luglio – circa 70 mm in due giorni. Le temperature medie in questi due mesi si sono mantenute tra i 20 C° ed i 25 C°, con picchi a 35 C° in sole due giornate.
 
Agosto e maturazione – Il mese di agosto non ha registrato precipitazioni, se non attorno al 25 con 20 mm totali; le temperature nelle medie consuete, con massime tra i 30 C° ed i 35 C°.
Grazie alle riserve idriche accumulate ed alle temperature che non hanno raggiunto picchi eccessivamente elevati, l’apparato fogliare è rimasto pressoché intatto ed efficiente. Tutto ciò ha permesso una lenta ed omogenea maturazione delle uve, ottimale per l’ottenimento di una perfetta maturità fenolica e tecnologica.
 
Settembre e raccolta – Eventi piovosi durante la prima settimana di settembre hanno permesso, oltre a posticipare i tempi della raccolta, un contenimento del tenore alcolico delle uve.
 
Caratteristiche del prodotto: le uve Sangiovese si sono presentate in ottimale stato fitosanitario. I vini prodotti presentano caratteristiche di eleganza e finezza, con tannini equilibrati, profumi ben definiti e spiccati aromi primari.
migliori brunello 2016

I migliori assaggi: Rosso di Montalcino Doc 2019

La sessione di assaggio completa ha confermato in toto la bontà dell’annata tanto da spingermi a vedere questa 2019 come una delle migliori annate di sempre per i rossi di Montalcino. Peculiare la freschezza del frutto ed esemplare l’equilibrio del sorso, fresco ma concreto, fine ma non esile. Come sostengo da tempo, il Rosso di Montalcino meriterebbe maggiore attenzione da parte di critica, addetti ai lavori e consumatori/appassionati, in quanto in grado di ritagliarsi una nicchia importante tra quei vini che amo definire “contemporanei”, buoni “ora” e in grado di stupire con qualche anno di bottiglia alle spalle. Vini agili ma mai scontati che in annate come questa 2019 coniugano con grande garbo slancio ed eleganza.
 
Rosso di Montalcino Doc 2019 – Baricci: l’azienda di Montosoli si conferma una sicurezza su tutta la linea, con un rosso sempre in linea con la tradizione, capace di ricalcare fedelmente identità territoriale e annata. Fresco e coerente.
 
Rosso di Montalcino Doc 2019 – Capanna: la tradizione mai anacronistica grazie alla contemporaneità di un vino dal frutto nitido e il fiore gentile. Ottimo bilanciamento fra materia e acidità, per un sorso vivo e brillante, senza alcun intoppo tannico e dal finale giustamente persistente.
 
Rosso di Montalcino Doc 2019 – Caprili: ottima esposizione del frutto, maturo ma non troppo! Lieve ma intrigante la speziatura naturale di un Sangiovese lineare, materico nel centro bocca e nella trama tannica.
 
Rosso di Montalcino Doc 2019 “Giovanni Neri” – Casanova di Neri: il secondo anno di produzione di questo Rosso conferma la vocazione dei vigneti di Sesta dai quali l’azienda produrrà anche il relativo “cru” di Brunello. Un rosso che stupisce per la complessità aromatica in cui frutto, spezia e folate balsamiche si integrano in maniera impeccabile. Rimandi d’Oltralpe e sinestesie inattese per un Sangiovese che in due sole annate ha già tracciato un profilo chiaro dell’identità del suo “cru” di riferimento.
 
Rosso di Montalcino Doc 2019 – Ferrero: un Rosso dai tratti gioviali, agile ma non facile! Buona complessità al naso, fresco e dinamico il sorso. La tessitura tannica è fitta e per nulla sgarbata.
 
Rosso di Montalcino Doc 2019 – Giuseppe Gorelli: anche in questo caso si tratta di una seconda annata di produzione di un Rosso che nella precedente vendemmia aveva colpito molti per integrità ed equilibrio. Una 2019 più intensa e matura della 2018, ma ugualmente slanciata nel sorso. Grip tannico ben domato e finale ematico saporito.
 
Rosso di Montalcino Doc 2019 – La Palazzetta Fanti: un Rosso che anela ad essere qualcosa di più! Fresco nel frutto, elegante nel fiore e intrigante nella spezia. Sorso denso ma di buona spinta. Tannino ben delineato. Deciso e lungo il finale minerale.
 
Rosso di Montalcino Doc 2019 – Pietroso: a primo naso il frutto sembra voler urlare a gran voce la sua perfetta maturazione. Goloso nella polpa e disinvolto nell’incedere privo di ostacoli ma definito nella tessitura.
 
Rosso di Montalcino Doc 2019 – Salvioni: un Rosso che per molte realtà fuori da Montalcino sarebbe un primo vino per intensità, consistenza e fierezza. Piglio sicuro e sorso concreto.
 
Rosso di Montalcino Doc 2019 – Talenti: classico, fresco e avvolgente. Un Rosso gastronomico che anela alla tavola e invita alla beva con buona dinamica agevolata da una chiusura decisamente saporita.
 
Rosso di Montalcino Doc 2019 – Tenuta di Sesta: fedele al varietale nel frutto, lieve speziatura a rendere il profilo aromatico più complesso e prospettico. Sorso integro e armonico, tannino cesellato.
 
Rosso di Montalcino Doc 2019 – Tornesi: frutto fresco e fiore fine si fondono con accenni mediterranei di mirto e rosmarino. Sorso fiero e sicuro, materico e sapido.
 

I migliori assaggi: Brunello di Montalcino 2016

Attendevamo tutti la presentazione di quella che è stata considerata, da molti, l’annata più equilibrata dal 2000 ad oggi. Le attese sono state più che onorate, con vini figli di un andamento stagionale in cui luce e acqua hanno giocato di squadra per agevolare un ciclo vegetativo, per molte zone, classico come non se ne vedeva da anni. A differenza della 2015, l’annata 2016 manifesta più freschezza e gioca su finezze che i picchi di caldo dell’annata precedente avevano, spesso, inibito. Pochi i casi in cui la maturità è, seppur di pochissimo, oltre il grado ottimale ed evidente il fil rouge armonico e fresco che caratterizza molti assaggi. Un’annata ottima oggi ma in grado di stupire nel tempo grazie alla buona struttura ma, soprattutto, alla spina dorsale acida sempre più rara. Un’annata lineare ma non del tutto omogenea, in cui i versanti, le selezioni e la sensibilità interpretativa del produttore hanno portato a picchi di finezza ed armonia ben più percettibili di quanto accaduto lo scorso anno.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – Albatreti: Gaetano Salvioni e le sue vigne colpiscono ancora! Imperterrito il suo Brunello continua a stupire con effetti reali, più che speciali. Un vino che fa della sua energia quasi sintropica, che tende naturalmente all’ordine e all’armonia senza alcuno sforzo, senza alcuna forzatura. Intenso ma elegante, forte ma garbato, tannico ma agilissimo alla beva. 
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – Baricci: una sicurezza con la sua classicità che trascende tempo e trend. Un Brunello giocato tutto sull’equilibrio fra maturità e freschezza dal frutto alla materia. Il finale ematico invoglia al refill.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – Beatesca: realtà giovane che dimostra di aver già inquadrato bene la propria cifra stilistica votata alla nitidezza e alla finezza. L’annata 2016 calza a pennello a questo Brunello ben definito al naso e di ottima armonia fra componenti morbide e dure al sorso.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – Caprili: classicità e pulizia, due fattori che non sempre vanno a braccetto ma che, quando lo fanno, regalano nel calice il mio comfort-Brunello integro nel frutto, fiero e disinvolto in bocca, senza alcuna stortura.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – Casisano: il nuovo corso dell’azienda ha trovato con questa annata l’apice della propria espressività di vigna e di cantina. Un Brunello armonico, di buon nerbo e dalla trama tannica fitta e definita. La chiusura è saporita, umami.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – Cava d’Onice: probabilmente l’azienda che è cresciuta nelle ultime 10 annate, almeno per quanto riguarda i miei parametri di valutazione. L’annata è stata interpretata al meglio, mantenendo freschezza e anelando alla finezza che è già percettibile. Un Brunello concreto che fa della dinamica di beva la sua forza. Tannino disegnato con mano sicura e finale ematico.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – “La Mannella” Cortonesi: una sicurezza ormai! Un Brunello figlio di un’interpretazione che attinge alla tradizione con consapevolezza odierna, spigliato nel concedersi ma mai sopra le righe. Tensione e materia, tannino e mineralità ne tracciano il profilo.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – Fattoria del Pino: un talento in vigna che si sta dimostrando un grande “manico” in cantina. Jessica stupisce ancora una volta con uno dei Brunello 2016 più luminosi. Frutto in bella vista, spezia lieve e inserzioni balsamiche che fanno da coerente preludio ad un sorso integro ma fresco, dal tannino fine e la forte sapidità.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – Franco Pacenti: precisione e determinazione per un Brunello netto nell’esprimere la propria volontà di essere pronto a farsi apprezzare sin dal primo sorso, senza rinunciare alle proprie prospettive evolutive. Il grip tannico dona carattere al sorso.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – Le Chiuse: un grande Sangiovese che non manca di nulla. Polpa e acidità, grip ed eleganza. Qualcuno lo definirebbe un Brunello d’antàn, ma per me è una delle interpretazioni più contemporanee dell’annata.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – Le Ragnaie: l’agilità di questo Brunello è proverbiale! Una linea fresca e tesa attraversa una materia matura quanto basta ad offrire un’esposizione di frutto ad un equilibrio di maturità sempre più raro di questi tempi.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – Padelletti: crescita notevole per questa storica realtà ilcinese che nelle ultime annate sembra aver trovato un piglio ancor più nitido e definito nel proprio Brunello. Frutto maturo e buona spina dorsale acido-minerale. Tannino fitto.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – Pietroso: tutto al suo posto, dalla struttura fiera al passo sicuro e slanciato. Tannino prospettico e finale ematico per un vino che sa di sole e di vento, di frutto e di terra. Forza ed eleganza.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – Poggio Lucina: un Brunello che coniuga al meglio l’involucro duro e l’animo più affabile e generoso del Sangiovese, se ben interpretato. Tannini ancora in piena trazione, ma si faranno!
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – San Guglielmo di Martini Ilaria: un Brunello intenso, pieno e coerente, capace di mostrare i muscoli senza ledere la propria eleganza di fondo. Una novità per me questa piccola realtà che mi ha subito spinto ad andare oltre la bottiglia ma non vi dico di più per ora!
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – San Lorenzo: quando Luciano Ciolfi e le sue vigne imbroccano la strada giusta nell’annata giusta il suo Brunello finisce sempre tra i migliori assaggi! Nitidezza di frutto, balsamicità mediterranea, struttura e freschezza in perfetto equilibrio. Tannino che sa di terra e finale che sa di sale.
Brunello di Montalcino Doc 2016 – Tassi di Franci Franca: per la seconda volta consecutiva fra i migliori assaggi, con due belle annate sì, ma davvero ben interpretate. Armonico e profondo, di buona dinamica e dalla texture tannica cesellata.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – Tenuta Crocedimezzo: sincero nel frutto, con una spezia appena accennata a rendere il naso più intrigante. Il sorso è volitivo e di giusta tensione. Tannino ferreo ma fine.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – Terre Nere: sempre più identitari i vini di questa piccola realtà che negli ultimi anni ha visto un crescendo importante della sicurezza interpretativa del proprio Brunello. Completo il naso nel frutto e nel fiore, con accenni balsamici mediterranei. Sorso vibrante e saporito.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – Tiezzi Enzo e Monica: più scuro degli altri, austero appena versato nel calice. Poi si concede, con garbo e integrità. Un sorso pieno e profondo per un ottimo Brunello della tradizione.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – Roberto Cipresso: non chiamatelo modernista! Con questa 2016 inserisco per la prima volta un Brunello del noto enologo internazionale tra i miei migliori assaggi in quanto tra i più coerenti e concreti vini assaggiati in anteprima. L’annata e il Sangiovese di Montalcino vanno ben oltre la cifra stilistica e gli esercizi di stile e Roberto è riuscito a trattare con garbo e rispetto uve di percettibile elevatissima qualità.  Polpa e tonicità, materia e finezza.
 

I migliori assaggi: Brunello di Montalcino Docg 2016 Selezione

Se le selezioni di vigna erano considerate il futuro nella terra del Brunello, con queste 2016 dimostrano di essere il presente di un territorio e di un vino che non necessita di zonazioni sulla carta, ma che può esprimere le proprie singolarità attraverso cru e clos di vigna pienamente rispondenti alle identità di ciascuna micro-area e di ciascuna realtà produttiva.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – “Montosoli” Altesino: intensità e nerbo per un Brunello che ha ancora bisogno di bottiglia ma fa già intravedere la sua stoffa innata.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – “Vigna del Fiore” Fattoria dei Barbi: complessità e profondità, per una selezione che sa di passato ma è tutt’altro che anacronistica. A mio avviso, una delle 2016 con più prospettiva in termini di longevità.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – “La Casaccia” Canalicchio di Sopra: completo e vibrante, per questa vigna che sta dimostrando di annata in annata la sua grande vocazione alla produzione di vini potenti ma al contempo molto eleganti.
 
Brunello di Montalcino Docg – “A.D. 1441” Castello Tricerchi: il ragazzo si farà, dicevano! Ormai Tommaso Squarcia ha compreso il suo potenziale e sta lavorando sulle finezze che il suo micro-areale può offrirgli senza particolari forzature. Questa selezione 2016 è un esempio lampante di quanto questa realtà sia cresciuta e di quanto equilibrio i suoi vini siano riusciti a trovare. Ottimo!
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – “Diletta” Col di Lamo: buona la prima! Quando un assaggio fa parlare molti e per molto sin dal suo debutto in “società” ha già vinto! La selezione Diletta di Giovanna Neri è piena, intensa ma di buon slancio. I tannini di grande finezza e succosità chiudono un sorso netto e saporito.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – “Campo Marzio” 2016 Corte Pavone Loacker Wine Estates: complesso ma nitido nell’esposizione varietale coerente con l’annata e con una profondità espressiva non comune. Sorso intenso e tannino cesellato. Finale minerale tra ferro e sale.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – “Poggiarelli” Cortonesi: l’altra faccia del Brunello della famiglia Cortonesi, più forte, materico e profondo questo Sangiovese del “cru” Poggiarelli. Un sorso dalla postura composta e ben eretta, che procede con opportuna cadenza e fermezza tannica, verso un finale decisamente sanguigno.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – “Origini” La Fornace: l’ho voluto riassaggiare durante la sessione di “riassaggi” che sono solito concedere ad alcuni vini al termine della prima carrellata. L’ho fatto perché la diversità di questo vino può essere fuorviante, ma nel momento in cui entri in empatia con quella che suppongo fosse l’idea del produttore (il nome “origini” presumo sia evocativo di un ritorno al passato) questo Brunello regala un naso complesso e un sorso d’altri tempi per nerbo e tessitura tannica.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – “Ciliegio” La Magia: luminoso e goloso. Questi sono i termini che mi vengono in mente per questo Brunello che invoglia alla beva senza alcun ostacolo e, al contempo, evolve nel calice con cangiante complessità. Slanciato e deciso.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – “Vigna Montosoli” Le Gode: per un azienda che dispone di vigne tutte a Montosoli questa selezione potrebbe essere definita più un clos che un cru. C’è la luce della 2016 e la materia che ci si aspetta dal vino di riferimento di questa piccola realtà familiare. Eleganza da vendere!
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – “Amore e Magia” Podere Le Ripi: impatto classico, con frutto, fiore e spezia in grande armonia. Tratti agrumati che ritornano al sorso, concreto nel centro bocca ma longilineo. Tannini soft. Saporito il finale.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – “31 anni” Solaria di Cencioni Patrizia: una selezione di grande pienezza che in questa annata gode del fondamentale slancio per agevolarne la dinamica di beva. Un vino dalla struttura importante, che stupirà nel tempo.
 
Brunello di Montalcino Docg 2016 – “Piero” Talenti: se la prima annata aveva stupito per concentrazione e suadenza, questa 2016 si presenta armonica ed elegante, con una prospettiva evolutiva, a mio parere, superiore alla precedente. Un vino che non manca di nulla.
 

I migliori assaggi: Brunello di Montalcino Docg 2015 Riserva

Considerata una delle migliori annate degli ultimi 20 anni la 2015 è stata, sicuramente, agevole in termini agronomici con un inverno nella norma e una primavera classica con piogge di poco al di sotto della media stagionale. L’estate è stata calda con temperature al di sopra della media, ma picchi di calore non eccessivi. E’ stato proprio il contenuto numero di giornate torride che ha scongiurato il rischio di scottature e surmaturazioni, le provvidenziali piogge di fine luglio ed inizio agosto hanno fatto il resto. L’approvvigionamento idrico delle piante è stato, così, regolare e le sensibili escursioni termiche dell’ultimo mese di maturazione ha permesso alle uve di sviluppare al meglio il corredo aromatico e di raggiungere un buon equilibrio fra maturazione fenolica e tecnologica, senza perdere troppa acidità totale. La vendemmia è stata asciutta e agile in termini di sanità e di equilibrio. A fare la differenza in questa annata, come in altre annate calde del nuovo millennio, è stata la gestione oculata della parete fogliare e la ponderata azione di diradamento che non doveva essere mirata al solo abbassamento della resa, bensì alla ricerca dell’equilibrio generale della vite, evitando eccessi di concentrazione. Un annata perfetta per la produzione di un Brunello Riserva di struttura ed eleganza. Mai così tanti Brunello Riserva fra i miei migliori assaggi.
 
Brunello di Montalcino Docg 2015 Riserva – “Nello” Baricci: pienamente rispondente all’annata per materia e potenza. Un vino da attendere ma che si fa già strada al palato con vellutata profondità.
 
Brunello di Montalcino Docg 2015 Riserva – Canalicchio di Sopra: complessa intensità, di buona maturità, profondo nel sorso. Tannini definiti e prospettici. Un’ottima Riserva!
 
Brunello di Montalcino Docg 2015 Riserva – Il Palazzone: naso è pulito, netto nel frutto, balsamico dopo qualche ampio respiro nel calice. Nonostante l’annata tendenzialmente calda, questa Riserva non lesina nerbo acido. Tannini decisi, fitti ma per nulla sgranati. Lungo il finale.
 
Brunello di Montalcino Docg 2015 Riserva – “Vigna Paganelli” Il Poggione: una Riserva che sa fare la Riserva! Robusto, forte, intenso con una buona spalla a slanciarne il sorso. Tannini già ben delineati.
 
Brunello di Montalcino Docg 2015 Riserva – Padelletti: confermata la bontà dell’annata anche nella Riserva che fa il paio con l’ottimo Brunello presentato l’anno scorso. Potenza ponderata e nerbo ben dosato. Tannini già godibili.
 
Brunello di Montalcino Docg 2015 Riserva – “Bramante” San Lorenzo: Bramante ne sarebbe fiero! Un vino di grande spessore, dalla maturità equilibrata. Sorso che manifesta grande spinta e notevole persistenza.
 
Brunello di Montalcino Docg 2015 Riserva – Sesti: armonico il naso, profondo il sorso. Un connubio raro di struttura, acidità e mineralità. Grip tannico in via di definizione. Da tenere in cantina.
 
Brunello di Montalcino Docg 2015 Riserva – “Due Lecci” Tenuta di Sesta: frutto e spezia, note balsamiche e sanguigne. Una Riserva dalla complessità olfattiva notevole, giusto preambolo di un sorso pieno, intenso e saporito in cui balsamicità mediterranea e spezia tornano in un intrigante abbraccio con i garbati tannini.
 
Brunello di Montalcino Docg 2015 Riserva – “Capriolo” Terre Nere: la prima volta di questa Riserva “selezione” e non poteva scegliere annata migliore per integrità e completezza. Naso ancora fresco nel frutto, con sottobosco appena accennato e folate balsamiche che fanno da preludio al sorso integro e profondo. Tannini morbidi e finale umami.
 
Brunello di Montalcino Docg 2015 Riserva – “Vigna Soccorso” Tiezzi Enzo e Monica: la classe innata di questa vigna e di chi la conduce, anche in un’annata tendenzialmente calda, si sente tutta! Vino che già mostra grande complessità, ma che mal cela un potenziale evolutivo comune a pochi. Sorso pieno ma teso, tannini saporiti come il finale di un gran bel bere!
 
Extra:
Brunello di Montalcino Docg 2015 “Nastagio” Col d’Orcia: un Sangiovese dal portamento impeccabile, capace di costruire un’importante struttura intorno ad una  silhouette tonica ma senza eccessi muscolari. Forte e profondo.
 
N.B.: Come sempre e ancor di più quest’anno, ci tengo a sottolineare che le mie valutazione emergono da assaggi fatti in lunghe sessioni da centinaia di vini e che, a prescindere dagli esiti dell’anteprima, ogni referenza presentata merita di essere assaggiata e approfondita singolarmente. 
 
Conclusioni
Un’anteprima in cui si sono alternate 3 annate di grande spessore che hanno fatto dimenticare, seppur per poche ore, il periodo nefasto che stiamo vivendo.
le voci del brunello montalcino
 
Un format, quello di Benvenuto Brunello Off, che ha fatto riflettere e che potrebbe agevolare alcuni cambiamenti futuri per quella che, speriamo, tornerà ad essere l’anteprima del Brunello di Montalcino già dal 2022. Ciò che è mancato, ovviamente, è stato il contatto con i produttori, che io, però, ho avuto l’onore e l’onere di intervistare per voi attraverso la realizzazione di una “serie” che ho chiamato “Le Voci del Brunello” e che condividerò con voi nelle prossime settimane, cercando di portare nelle vostre case le testimonianze di chi il vino lo fa, in un anno in cui per molti è stato difficile visitare vigne e cantine.
sommelier mascherina

 

 
 
Concludo ringraziando tutto il personale coinvolto nell’organizzazione dell’anteprima e i Sommelier per l’egregio lavoro svolto in una situazione di certo non di facile gestione.
 
 
F.S.R.
#WineIsSharing
 
N.B.: Per correttezza viste le annate in presentazione ho evitato di parlarvi delle uscite ritardate dei Rossi 2018, che meritano comunque molta attenzione e delle 2016 e 2015 Riserva di cantine che hanno deciso di non partecipare a questa edizione dell’anteprima ma che ho ugualmente avuto modo di assaggiare. Sono certo non mancherà occasione di di condividere le mie personali opinioni su questi vini in altri contesti.
 

 

 

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