Pochi giorni fa si è tenuta l’ultima edizione della tradizionale anteprima del vino Nobile di Montepulciano, con il ritorno dei banchi d’assaggio, messi da parte nel pieno della Pandemia. Un’occasione per assaggiare una selezione di 27 campioni dell’annata 2019 (23 “classici” e 4 selezioni), 10 Nobile Riserva e 31 Nobile (classico, selezione o riserva) di annata precedenti e con uscita ritardata rispetto al disciplinare, oltre a tutte le referenze portate dai produttori nei rispettivi banchi d’assaggio (che non essendo stati degustati alla cieca, lascerò fuori dalla selezione dei migliori vini dell’anteprima, ma dei quali terrò conto per le consuete selezione di fini anno).
Un Nobile di Montepulciano che ha vissuto anni complessi che hanno, però, portato ad una sorta di maieutica finalizzata al ritrovamento di quella che poteva essere l’anima della prima DOCG italiana. Probabilmente, gli ultimi 2 anni, anche per i produttori poliziani, sono stati “utili” a riflettere sul da farsi e su come valorizzare davvero e in forma congiunta la denominazione e il territorio in cui insiste.

Tra le scelte di cui più si è parlato (anche in questa edizione dell’anteprima) vi è, senza dubbio, l’introduzione della menzione “Pieve”. Una zonazione che permetterà ai produttori (sono più di 40 le aziende che hanno già selezionato una massa dell’annata 2021 da destinare alle proprie menzioni “Pieve”) di far riferimento a una o più delle 12 “UGA” o “Pievi”, appunto, in cui è stato suddiviso l’areale del Vino Nobile di Montepulciano Docg.

Come da etichetta dimostrativa in foto, la nomenclatura definitiva che caratterizzerà l’etichetta sarà dunque “Pieve nome” Vino Nobile di Montepulciano – Docg – Toscana.
Ecco le Pievi nello specifico:
– Ascianello
– Badia
– Caggiole
– Cervognano
– Gracciano
– San Biagio
– Sant’Albino
– Valardegna
– Valiano
– Ciarliana
– Le Grazie
Potete leggere di più a riguardo nel mio articolo pubblicato in occasione della comunicazione ufficiale del Consorzio:
I MIGLIORI ASSAGGI DELL’ANTEPRIMA DEL VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO 2022
Tornando alla recente anteprima del Vino Nobile di Montepulciano eccovi i miei migliori assaggi, preceduti da alcuni appunti sulle due annate principali in degustazione:
Annata 2019
Un’annata da annoverare fra le più equilibrate del millennio, con buona struttura e dotazione polifenolica ideale. Buoni i valori dei pH e coerente l’espressività aromatica. Vini già buoni oggi in virtù di un’ottima definizione tannica (al netto dell’auspicabile grip di vini giovani come quelli in degustazione), ma dal sicuro potenziale evolutivo.
ANDAMENTO CLIMATICO ANNATA 2019
La piovosità del primo trimestre dell’anno è stata complessivamente scarsa, in particolare nel mese di marzo, e appena sufficiente al reintegro delle riserve idriche dei terreni. Le temperature, rispetto alle medie dello stesso periodo, sono state più basse in gennaio e più alte in febbraio e marzo. I mesi di aprile e maggio sono stati caratterizzati da abbondante piovosità e da temperature nella norma in aprile e decisamente sotto la norma in maggio. Al contrario, in giugno non si sono verificate piogge e le temperature sono state più alte che nella norma. Anche in luglio e agosto le temperature si sono mantenute sopra la media del periodo ma, diversamente da quanto registrato negli ultimi anni, sono stati pochissimi i giorni in cui le massime hanno superato i valori critici di 35-36°C. La piovosità di questi due mesi si è concentrata quasi totalmente in due giorni in luglio (il 28 e il 29) e in due giorni in agosto (il 23 e il 24), pertanto, a dispetto dei mm totali di pioggia caduti, questi due mesi sono stati caratterizzati dalla prevalenza di giornate calde e luminose e da media o bassa umidità relativa. In settembre le temperature si sono mantenute nella media del periodo mentre le piogge, di nuovo, si sono concentrate in soli tre giorni (tra il 22 e il 24). In ottobre la piovosità è stata bassa, ma gli eventi piovosi sono stati frequenti, soprattutto nella seconda metà del mese. I successivi mesi di novembre e dicembre sono stati molto piovosi e relativamente caldi. In sintesi il 2019 ha alternato due periodi intensamente piovosi, aprile-maggio e novembre- dicembre, durante i quali è caduto il 65% della pioggia dell’anno (538 mm su 824 mm totali), a un periodo, giugno-ottobre, prevalentemente secco ma contraddistinto da brevi e intensi eventi piovosi. Le temperature sono state mediamente più alte nella gran parte dell’anno tranne che in gennaio e in maggio.
ANDAMENTO VEGETO-PRODUTTIVO
Il germogliamento è iniziato tra la ne di marzo e gli inizi di aprile ma le temperature poco sopra lo zero termico della vite (10°C) nelle prime 2 settimane di aprile hanno dilatato notevolmente questa fase che si è conclusa soltanto intorno al 19-20 aprile. Il persistere delle basse temperature nelle settimane successive ha rallentato fortemente l’attività vegetativa delle piante le quali, a ne maggio, avevano germogli la cui lunghezza non superava gli 80 cm. Come spesso accaduto negli ultimi anni, il passaggio dalle condizioni primaverili a quelle tipicamente estive è stato repentino, infatti, tra gli ultimi giorni di maggio e la prima settimana di giugno le temperature medie sono salite da 15°C a oltre 20°C. La risposta dei vigneti è stata rapida: nell’arco di una settimana la vegetazione ha dapprima cambiato colore passando da un verde pallido ad un verde molto intenso, poi ha cominciato a crescere con grande velocità e, subito a seguire, ha dato inizio alla fioritura. L’ulteriore incremento termico registra- to nella seconda settimana di giugno ha impresso ancora una accelerazione ai processi vegeto-riproduttivi, per cui la fioritura è stata rapida e contemporanea nei vari vigneti, sia nel Sangiovese che nelle altre varietà presenti nel territorio. La rapida fioritura e la contemporanea forte attività vegetativa, o forse le basse temperature che hanno preceduto la fioritura, sono state molto probabilmente la causa dei frequenti fenomeni di colatura (caduta dei ori) e acinellatura (limitato accrescimento degli acini) osservati sui grappoli; tali fenomeni hanno avuto come conseguenza (positiva!) la formazione di grappoli meno compatti del normale. Altra particolarità dell’annata è stata l’alta fertilità delle gemme, ovvero la frequente presenza di due grappoli per germoglio (di solito, mediamente, i grappoli sono meno di due per germoglio). La buona disponibilità idrica e le temperature di giugno e luglio hanno indotto un forte accrescimento vegetativo che è stato inizialmente molto rapido, poi moderato. Infatti, la totale assenza di piogge in giugno e in buona parte di luglio ha ridotto le riserve di acqua ed ha gradualmente frenato l’attività vegetativa. La progressiva restrizione idrica ha anche avuto l’e etto, di grande importanza ai ni della produzione di vini da invecchiamento, di limitare la crescita degli acini. A ne luglio, quando i vigneti cominciavano a manifestare i primi segni di stress idrico, si è verificata una provvidenziale pioggia, di carattere torrenziale, che ha ripristinato nei terreni le condizioni idriche ottimali. Nel mese di agosto, con i vigneti che mostravano delle pareti vegetative eccezionalmente uniformi e sane, c’è stata l’invaiatura che, ricalcando i tempi della fioritura, si è svolta in un intervallo di tempo relativamente breve. In questo periodo, in alcuni vigneti, è stato necessario provvedere alla riduzione dei carichi produttivi per evitare scadimenti qualitativi. La successiva fase di maturazione ha potuto godere della buona luminosità e delle temperature ottimali di tutto il mese di settembre. Le piogge cadute tra il 22 e il 24 settembre e nei primi giorni di ottobre, con le uve perfettamente mature, non hanno avuto e etti sulla qualità delle stesse, salvo far guadagnare un po’ di peso agli acini, ma hanno interferito sull’inizio delle operazioni di vendemmia. Le uve infatti sono arrivate a maturità in un intervallo di tempo ristretto ed è stato necessario concentrare le operazioni di raccolta per evitare fenomeni di surmaturazione e danni da botrite. L’andamento meteorologico non ha favorito l’insorgenza delle note e temute infezioni fungine: quando l’umidità era confacente allo sviluppo dei funghi, ovvero in aprile e maggio, le temperature basse si sono dimostrate essere il fattore limitante. Tali condizioni però hanno favorito l’incremento delle popolazioni di tignoletta che in varie zone hanno raggiunto livelli tali da produrre danni apprezzabili. La raccolta si è svolta in gran parte, per il Sangiovese, tra il 25 settembre e il 10 ottobre.
I MIGLIORI ASSAGGI DEI VINI NOBILE DI MONTEPULCIANO “CLASSICO” 2019
Boscarelli – Classico nell’espressività olfattiva. Sorso di buon equilibrio fra struttura e acidità, con una trama tannica precisa e non terrosa. Ematico il finale.
Dei – Al naso frutto, fiore e spezia ben armonizzati. Sorso succoso e slanciato, con tannini già ben definiti. Saporito in chiusura.
Il Molinaccio “La Spinosa” – Naso nitido, già molto disponibile alla beva grazie alla buona tensione e a una trama tannica fitta ma non frenante. Saporito il finale.
De’ Ricci – Stupisce per finezza olfattiva, con lo spettro floreale a ingentilire il frutto. Sorso completo ma di grande agilità. Fine la texture tannica. Chiude fra ferro e sale.
I MIGLIORI ASSAGGI DEI VINI NOBILE DI MONTEPULCIANO “SELEZIONE” 2019
Tenuta Valdipiatta “Vigna d’Alfiero” – Legno ben integrato che lascia scorgere in maniera esaustiva il varietale. Buona struttura e tonicità da vendere per un sorso che sa distendersi nonostante l’opportuno grip tannico in divenire. Chiude saporito.
Lunadoro “Pagliareto” – Buona maturità di frutto, intrigante la speziatura. Fiero e intenso l’ingresso, concreto e profondo l’incedere. Tannini già ben definiti e finale umami.
Riserva 2018
Un’annata considerata inferiore alla 2019 ma, a mio parere, degna di essere tenuta in grande considerazione per la sua finezza tannica e per l’agilità di beva espressa persino nelle, solitamente, più “dure” versioni riserva. Parametri che analiticamente potrebbero far pensare a vini meno strutturati e longevi di quelli di annate meno piovose e più regolari, ma che potranno riservare piacevoli sorprese nei prossimi 5/10 anni e, magari anche più in là!
ANDAMENTO CLIMATICO ANNATA 2018
Al mese di gennaio, mite e poco piovoso, è seguito un periodo freddo e di abbondanti piogge che ha interessato febbraio e marzo. La pioggia caduta in questi due mesi, che ha consentito un buon reintegro delle scarse riserve idriche dei terreni, è stata all’incirca la stessa che è caduta nell’intero anno 2017. Aprile è stato decisamente caldo, in particolare nelle temperature massime, e mediamente piovoso, mentre in maggio si sono registrate nuovamente piogge molto copiose, in qualche caso accompagnate da locali grandinate. Giugno e le prime due decadi di luglio sono stati caratterizzati da valori termici nella media del periodo, da circa una decina di giorni di pioggia e da livelli di umidità relativa frequentemente piuttosto alti. A partire dalla metà di luglio, il lungo periodo di piogge e di elevata umidità relativa ha ceduto rapidamente il passo ad un periodo asciutto, con giornate calde e luminose, spesso ventose, che ha interessato il resto dell’estate e buona parte dell’autunno. In agosto, settembre e ottobre, infatti, a fronte di temperature superiori alla media del periodo, si sono registrate solo scarse e sporadiche piogge. I successivi mesi di novembre e dicembre hanno avuto un decorso simile a quello dei mesi precedenti. In sintesi, dopo un 2017 connotato da una scarsissima piovosità (420 mm di pioggia totali), è seguito un 2018 che ha avuto, in particolar modo relativamente alla piovosità, due fasi nettamente distinte: una prima fase abbondantemente piovosa, con circa 800 mm di pioggia, che si è protratta da febbraio fino alla seconda decade di luglio, e una successiva fase scarsamente piovosa, che ha interessato il resto dell’anno.
Andamento vegeto-produttivo
Il descritto andamento meteorologico e lo “strascico” del torrido 2017 hanno avuto evidenti e particolari effetti sul comportamento vegeto-produttivo dei vigneti. Il risveglio vegetativo (germogliamento) delle viti è iniziato intorno al 5-6 aprile nelle aree più calde del territorio ed è terminato all’incirca dopo due settimane nelle altre zone. Al germogliamento, regolare ed uniforme, nelle settimane successive è seguito un lento e talvolta disforme accrescimento della vegetazione nonostante le temperature nelle medie o poco sopra; tale condizione è da ricondurre in parte alle piogge che hanno quasi saturato i terreni rendendone difficile il riscaldamento e, di conseguenza, l’assorbimento dei sali minerali da parte delle viti; in parte allo scarso accumulo di riserve nei fusti e nelle radici delle viti nel corso del 2017. Nonostante i germogli non fossero molto sviluppati, soprattutto nei vigneti in cui a causa delle piogge la potatura verde è stata effettuata in ritardo, la rapida impennata delle temperature, avvenuta intorno al 23 di maggio, ha fatto “esplodere” e concludere la fioritura nell’arco di meno di due settimane, sia nel Sangiovese che nelle altre varietà presenti nel territorio. Il numero di infiorescenze presenti sui germogli è stato in generale più basso del solito, in particolare nel Sangiovese, inoltre le stesse erano piuttosto corte: molto probabilmente, anche questa particolare condizione è da attribuire ad una difficile “differenziazione” delle gemme nel corso del 2017. Lo stesso fenomeno, molto più enfatizzato, si è potuto osservare anche nei vigneti colpiti dalle gravi gelate del 2017 nei quali la vegetazione si è ricostituita a partire dalle gemme latenti o dalle gemme pronte (femminelle), notoriamente poco fertili. In giugno e luglio, con le temperature favorevoli e la grande disponibilità idrica, la vegetazione si è sviluppata con vigore e gli acini si sono notevolmente accresciuti portando nel Sangiovese alla formazione di grappoli tozzi e compatti, a causa delle relativamente grosse dimensioni degli acini in rapporto alla scarsa lunghezza del rachide del grappolo. I grappoli serrati, in caso di piogge, diventano facile preda della botrite, quindi tale condizione all’esordio dell’invaiatura destava non poche preoccupazioni. Fortunatamente, però, come detto, a partire dalla fine di luglio le piogge sono drasticamente diminuite e la disponibilità idrica dei terreni è andata via via riducendosi grazie alla forte evapotraspirazione indotta dalle temperature ben sopra le medie del periodo. Pertanto durante l’invaiatura, che è iniziata nell’ultima settimana di luglio e si è conclusa a metà agosto, la graduale costrizione idrica ha indotto l’atteso arresto dell’attività vegetativa e la caduta degli apici dei germogli. Il peso dell’acino, mediamente elevato, è aumentato leggermente nel corso della maturazione, ma già verso la metà di settembre in molti vigneti esso ha cominciato a diminuire per effetto di una iniziale disidratazione. Le temute infezioni di botrite non hanno avuto quindi alcuna possibilità “d’innesco”. A livello agronomico e organizzativo la gestione dei vigneti nel corso del 2018, dal germogliamento all’invaiatura, è stata davvero complessa: le piogge hanno interrotto frequentemente le operazioni di potatura verde mentre i terreni saturi hanno reso impossibile in alcuni momenti l’accesso con i mezzi meccanici per effettuare i necessari interventi di difesa fitosanitaria; allo stesso tempo, a causa dell’elevata umidità relativa, la pressione delle avversità fungine, peronospora in primis, è stata molto forte. Per contro, dall’invaiatura in poi è bastato monitorare il procedere della maturazione per decidere il momento della raccolta. La vendemmia è avvenuta tra l’ultima decade di settembre e la prima di ottobre. A livello quantitativo la produzione è stata più bassa di circa il 15% rispetto alla media degli ultimi anni.
I MIGLIORI ASSAGGI DEI VINI NOBILE DI MONTEPULCIANO RISERVA 2018
Boscarelli – Ancora agli albori della sua piena espressività, come si confà a questa Riserva. Al sorso integrità, tonicità e nerbo, con una trama tannica decisa e il consueto finale sapido.
Fattoria della Talosa – Legno ben integrato e profilo aromatico armonico. Sorso pieno ma dal buon nerbo acido. Tannini fini e chiusura ematica.
Le Bèrne – Naso già complesso con sottobosco in evidenza. Sorso composto e cadenzato. Tannini in divenire e chiusura saporita.
I MIGLIORI ASSAGGI DEI VINI NOBILE DI MONTEPULCIANO “ANNATE PRECEDENTI”
Az. Agr. Tiberini “Podere Le Caggiole” 2018 – Austero riservato, non si concede ancora in tutta la sua espressività ma fa ben sperare nella proiezione a breve e a lungo termine. Un vino integro e sfaccettato, con un finale giustamente tannico e una buona persistenza saporita.
Croce di Febo “Classico” 2018 – Luminoso! Integro nel frutto e fresco nel fiore, con accenni di spezia e arancia sanguinella. Sorso longilineo a dinamico, profondo ed ematico il finale.
Montemercurio “Messaggero” 2018 – Intenso al naso nel frutto e nella spezia, con toni balsamici in evidenza. Materico e concreto al sorso. Umami in chisura.
De’ Ricci Selezione “Soraldo” 2017 – Nitido al naso, con nessun accenno evolutivo negativo. Ancora molto fresco nonostante l’annata. Elegante.
Icario Selezione “Sansasìa” 2017 – Intensità di frutto, legno ben integrato con una speziatura fine e intrigante. Sorso ampio ma non eccessivamente potente. Buona profondità e finale sapido.
Contucci Selezione “Mulinvecchio” 2017 – Esempio di classicità, anche in un’annata non semplice. Frutto e fiore ancora freschi e spezia ben dosata, con accenni balsamici mentolati. Integrità e nerbo, complessità e sapore.

Conclusioni
Nel complesso un’anteprima dalla qualità altalenante che mette comunque in evidenza la bontà della 2019 e sorprende con alcune interpretazioni della 2018 (riserva e non) e ancor più con le 2017, che dimostrano quanto sia sbagliato essere prevenuti su annate non di certo semplici come quella in oggetto. Poche le selezioni presenti che si auspica aumentino con l’introduzione delle “Pievi”. Una novità che confido possa portare i produttori ad alzare ancora l’asticella e a ricercare una sempre più nitida e fedele traduzione del territorio. La speranza è anche quella di poter assaggiare un numero maggiore di vini nelle prossime anteprime per quanto concerne la sessione stampa, in quanto il numero di referenze di quest’anno non rende onore al reale livello raggiunto dai vini dell’areale. A dimostrazione di ciò c’è la lunga lista di ottimi assaggi fatta durante il rapido ma esaustivo “walk around tasting”, del quale – come accennato precedentemente – ho preferito non tener conto in questa disamina dell’anteprima in quanto non degustati alla cieca.
F.S.R.
#WineIsSharing
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