precisamente a Canale, sui colli Orvietani, dove è situata
un’azienda davvero interessante che si estende su una superficie di
circa 70 Ha coltivati a oliveto, seminativo e vigneto(Ha 40),
caratterizzata da terreni di natura vulcanica ed ubicati ad un
altitudine di 330-350 m s.l.m.: L’Azienda AgricolaCustodi.
In una posizione da sempre nota tra gli orvietani per la produzione di vini di qualità, l’Az. Agr. Custodi, nasce definitivamente nel 2003, grazie al titolare, Gianfranco Custodi, che fin dal 1965, anno in cui l’azienda iniziò già la sua gestazione, ha partecipato attivamente a tutte le fasi dell’evoluzione della viticoltura nell’area orvietana: dall’ utilizzo di nuove tecniche viticole all’adozione dei disciplinari di produzione della D.O.C., passando per la partecipazione ad una cooperativa di produttori e la costituzione del Consorzio Tutela Vini di Orvieto, per arrivare ai giorni nostri con la realizzazione di una moderna e funzionale cantina.
L’Azienda coltiva in particolare uve autoctone, appartenebti alla D.O.C.Orvieto Classico, come: Grechetto , Trebbiano, Drupeggio, Verdello e Malvasia, ma anche altri vitigni internazionali quali Chardonnay, Viogner, Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Cabernet Sauvignon.
L’impatto ambientale, in vigna, è volto al rispetto ed all’equilibrio della vite, del terreno e dell’ambiente, cercando di ottenere basse rese per ettaro, al fine di portare in cantina uve di alta qualità. In cantina con l’ausilio di lieviti selezionati vengono trasformate le uve in vino per preservarne profumi ed aromi originali, evitando lavorazioni invasive, cosa sempre più rara.
prevalentemente ai tradizionali zolfo e rame e riducendo al minimo
l’intervento chimico, nel totale rispetto della materia
prima.
Grazie alla qualità delle uve e alla meticolosa
vinificazione l’Azienda Custodi riesce a contenere la presenza di
solforosa nei propri Vini, dimostrando un occhio di riguardo nei
confronto del consumatore.
questo straordinario territorio, quest’azienda riesce ad esprimere
vini dall’ottimo potenziale ed una filosofia professionale ed umana
che la rendono tra le realtà da conoscere e da approfondire, sia per
la qualità dei propri prodotti che per la perfetta ed armonica
convivenza fra tradizione e modernità.
realtà medio-piccola, che permette a chi, come me, venera il Vino,
in quanto massima espressione dell’eterno e coinvolgente passo a due
fra uomo e Natura, di confrontarsi direttamente con chi, essendo
proprietario dell’azienda stessa, non può che essere il perfetto
trait d’union fra Noi e la bottiglia.
Veniamo
al calice…anzi…ai calici! Per l’Azienda Custodi ho potuto
degustare 2 Vini che in ambo i casi, vi anticipo, mi hanno
piacevolmente colpito, eccovi le mie sensazioni e le mie emozioni a
riguardo:
(2010) IGT Umbria Rosso: un altro Merlot?…direte voi… mmm…no!
Tutt’altro! Questo Austero, è il Merlot, nella sua umbra
interpretazione. Coerente il colore, rosso carico, dai consueti
riflessi violacei, con un impenetrabile e lucente alone “dark”!
Il naso stupisce, sin dal tappo! Un vento caldo, che porta con se
profumi intensi di piccoli frutti di bosco, mora fra tutti resi più
intriganti da una nota di radice di liquirizia e vaniglia.
corpo tosto che ne anticipa la potenza in bocca, che nella sua
avvolgenza sfocia in un finale lungo e piacevolissimo.
Merlot davvero da provare, che a mio parere, nonostante già di
grande equilibrio, avrebbe potuto prendere ancora un po’ di polvere.
Vendemmia Tardiva (2012): Procanico,
Malvasia bianca lunga, Grechetto, Sauvignon, Drupeggio (quello che in
Toscana chiamiamo Canaiolo bianco) …un blend di uve autoctone, con
l’aggiunta dell’internazionale Sauvignon, che, fidatevi… ci sta da
Dio! In questa annata il colore sembra aver assunto un tono più
antico, ramato, prezioso e senza tempo! Un Vino che a mio parere, va
degustato ad una temperatura che ne faccia percepire il tepore, la
premura e la dolcezza al meglio.
matura e succosa, il miele quasi caramellato ed una punta di
zafferano…che naso!
bocca è coerente nella sua “fruttosa” integrità.
vendemmia tardiva di quelle che…una bottiglia non basta mai,
specialmente se stappata come finale perfetto per una cena
romantica, Tête-à-tête! “Per non saper né scrivere né leggere”
non siate parchi nell’acquisto o vi proverete più di qualche istante
di reale sconforto quando vi accorgerete che la vostra unica
bottiglia è vuota e ne siete già diventati dipendenti!!!
miei assaggi sono stati davvero degni di nota e l’Umbria si dimostra
sempre più capace di regalare intense e sincere espressioni del
territorio, con quel tocco di unicità ed originalità che,
specialmente nelle terre di Orvieto, aziende come quella
dell’affiatata ed instancabile famiglia Custodi (tempo fa vi parlai
anche dei vicini Barberani), danno vita a calici di grande
godibilità, senza il minimo compromesso.
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