In Maremma fra Natura, Arte e Vini d’autore – Le Sode di Sant’Angelo

Che terra straordinaria la Maremma, terre nella quale la natura ai limiti del selvaggio convive con l’uomo in eterno, simbolico, braccio di ferro nel quale nessuno dei due contendenti, in realtà, vuole vincere. Equilibri tanto labili quanto perfetti, in cui colline, mare e monti si tengono per mano in un ideale girotondo inverso, nel quale a girare è chi osserva. Una zona che non tutti sanno essere un’area densa di cantine tra le più belle e meglio contestualizzate d’Italia, in termini architettonici, che ne fanno connubio perfetto fra Vino ed Arte, fra natura e uomo.
E’ proprio in questo contesto, fra le coste della Maremma Toscana e le colline metallifere che nasce la cantina di cui vi parlerò oggi, sita più precisamente nel meraviglioso borgo medievale di Montebamboli.  Parlo de “Le Sode di Sant’Angelo”, una realtà relativamente giovane (2004), che dispone di una superficie di 40 ettari in zona DOC Maremma, ripartiti tra vigneti, oliveti e seminativo di vario genere. È proprio in questo terroir fatto di natura, uomo e magia, con terreni vocati, ricchi di silicio, argilla e sali minerali, che nascono le 3 etichette dell’azienda, che ho avuto il piacere di assaggiare.
La costante presenza di brezze marine e la scarsità di precipitazioni primaverili, permettono a Luca Purgatorio, il titolare, ed il suo staff, di portare uve sempre sane e mature in cantina.
Oltre alla grande passione per la Maremma e per le sue peculiarità territoriali, ciò che mi ha affascinato sin da subito di questa Cantina è la capacità rara di fare con consapevolezza e garbo, con artigianalità congiunta al più contemporaneo know how… una visione del Vino di grande equilibrio, nel quale la Natura resta al centro, ma l’uomo ha il triplice ruolo di custode, interprete e artista che infonde la propria personalità all’interno del prodotto finito.
Passiamo ai miei assaggi:
Sassi Dautore DOC Maremma 2014: Prodotto da
uve accuratamente selezionate in vigna, costituito per 85% da uve Sangiovese e 15% da uve a bacca rossa. Profumato, fresco, lineare come… bah… avete presente la promenade plantée? Mixatela al lungo mare di Castiglione della Pescaia, nel giorno del mercato… avete appena acquistato qualche frutto rosso e delle spezie, ovviamente per pagare avete tirato fuori dalla tasca il vostro portamonete in cuoio, ormai quasi privo del suo tipico odore, sa più di vissuto che di pelle! Ecco, se avete viaggiato con me avrete più o meno la mia idea di questo Vino, per atmosfera evocata e quel connubio divertente fra profumi verdi e floreali e quelli fruttati e speziati, il tutto veicolato dal vento che sa di mare.
Le Gessaie DOC Maremma 2014: Vermentino in purezza vinificato in acciaio e in seguito un lungo affinamento sur lies. Una di quelle bottiglie che ti porta in vacanza non appena gli aromi vengono recepiti dal sistema limbico del cervello… mmm… non appena li sentite! Ti ritrovi in un lampo in una piscina a sfioro, affacciata sul mare, con a pochi cm da te qualcuno (lascio a voi lavorare di fantasia) che si stia gustando una piña colada. La brezza porta con sè aria poesia e salsedine ed io amo la salsedine, sarà che non può nuocere alla mia ormai de-caduta chioma, e qui ce n’è in abbondanza!
In bocca è la freschezza a predonimare, con una sensazione tattile pietrosa, forse frutto del condizionamento dato dal nome? Non lo so, ma mi piace!
Dautore IGT Toscana: prodotto da uve selezionate di Sangiovese, Merlot e Alicante, con un blend che varia di anno in anno, in base alla massima espressione qualitativa relativa alla stagione.
Vinificate separatamente in acciaio, per poi essere affinate in barriques di rovere per 12 mesi, successivamente vengono assemblate e, dopo 3 mesi di armonizzazione segue l’imbottigliamento ed una leggera maturazione in bottiglia.
Ecco qui il Vino che mi ha colpito di più sin dal primo momento in cui ne ho notata l’etichetta. 
Etichetta che riporta l’opera del pittore Paolo Golinelli, artista e grande appassionato di vini, amico di Luca. L’idea è quella di un trait d’union fra Vino ed Arte, fra il territorio e chi lo valorizza, in sintonia con il concetto di annata, in quanto anche l’etichetta varietà di anno in anno come la composizione dello stesso Dautore. Vino giovane per essere compreso in tutta la sua complessità, ma di grande impatto aromatico, con un primo accenno di terziarizzazione che una volta assimilata ed evoluta la barrique tirerà fuori il meglio di sè. Un blend garbato ed oculato, dagli equilibri stabili, ma al contempo capace di mantenere una forte identità ed identificabilità dei varietali coinvolti. Freschezza, morbidezza e spezia, ma anche mineralità e profondità. Un Vino materico, che sarò molto curioso di riassaggiare tra qualche anno e poi ancor più in là.
 
Bel progetto, ormai diventato una luminosa realtà, quello de Le Sode di Sant’Angelo. Uomo, Natura, Arte e Vino si fondono ed infondono grande positività in ogni singolo assaggio. Da seguire.
 
 
F.S.R.
#WineIsSharing

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