Avete mai sentito parlare della
Romangia? Terra splendida di Sardegna, chiamata così perché
conquistata dai romani, che già ai tempi ne avevano intuito e
compreso la vocazione in termini di fertilità. Terra vocata e votata
alla coltivazione di alberi da frutto, ma soprattutto della vite, che
in questo luogo magico riesce ad esprimersi al meglio. A condividere con me il frutto della propria terra, del
proprio lavoro e della propria passione sono due sorelle, Laura e
Delia, della Cantina Sorres che per l’appunto significa sorella in
sardo.
Romangia? Terra splendida di Sardegna, chiamata così perché
conquistata dai romani, che già ai tempi ne avevano intuito e
compreso la vocazione in termini di fertilità. Terra vocata e votata
alla coltivazione di alberi da frutto, ma soprattutto della vite, che
in questo luogo magico riesce ad esprimersi al meglio. A condividere con me il frutto della propria terra, del
proprio lavoro e della propria passione sono due sorelle, Laura e
Delia, della Cantina Sorres che per l’appunto significa sorella in
sardo.
Come in molte realtà vitivinicole
italiane, ma purtroppo non più in maniera così scontata, Laura e
Delia sono subentrate nella gestione dell’azienda al padre Nicolino
che a propria volta aveva ereditato le vigne dai suoi genitori. A
volte si pensa che chi erediti un’azienda sia fortunato a prescindere
e che si ritrovi già il lavoro che non debbano far altro che portare
avanti, ma non è così, soprattutto nel mondo del Vino, nel quale,
spesso, le piccole aziende che passano in mano alle nuove generazioni
necessitano di cambiamenti radicali, come nel caso della Cantina
Sorres, che solo grazie all’avvento delle due sorelle Fiori è
passata dalla produzione del vino sfuso al primo imbottigliamento,
nel 2013. Non è deve esser stata una decisione semplice, tanto che
entrambi hanno ritenuto importante formarsi, prima di iniziare a
produrre la prima propria etichetta. Laura e Delia hanno fatto
diverse esperienze che hanno consentito loro di avere una visione
nuova delle cose, hanno voluto imparare concretamente il lavoro in
vigna, perché la teoria non basta mai quando si è “sul campo”.
italiane, ma purtroppo non più in maniera così scontata, Laura e
Delia sono subentrate nella gestione dell’azienda al padre Nicolino
che a propria volta aveva ereditato le vigne dai suoi genitori. A
volte si pensa che chi erediti un’azienda sia fortunato a prescindere
e che si ritrovi già il lavoro che non debbano far altro che portare
avanti, ma non è così, soprattutto nel mondo del Vino, nel quale,
spesso, le piccole aziende che passano in mano alle nuove generazioni
necessitano di cambiamenti radicali, come nel caso della Cantina
Sorres, che solo grazie all’avvento delle due sorelle Fiori è
passata dalla produzione del vino sfuso al primo imbottigliamento,
nel 2013. Non è deve esser stata una decisione semplice, tanto che
entrambi hanno ritenuto importante formarsi, prima di iniziare a
produrre la prima propria etichetta. Laura e Delia hanno fatto
diverse esperienze che hanno consentito loro di avere una visione
nuova delle cose, hanno voluto imparare concretamente il lavoro in
vigna, perché la teoria non basta mai quando si è “sul campo”.
Quando loro padre ha ereditato la sua
parte di terreno, c’era molto lavoro da fare una parte di vigneto
ormai improduttivo da estirpare e terreno ancora vergine e pieno di
rovi da bonificare. Se poi ci mettiamo che si trattasse di due donne,
è facile immaginare quali fossero i consigli rivolti alla famiglia
riguardo il da farsi, ma a discapito di tutto e tutti le due figlie
femmine hanno deciso di portare avanti questo lavoro da “uomini”
ed è già pronta una nuova piccola vignaiola che se tanto mi da
tanto porterà anch’essa avanti il lavoro in vigna, con la dedizione,
la passione e la determinazione della mamma e della zia.
parte di terreno, c’era molto lavoro da fare una parte di vigneto
ormai improduttivo da estirpare e terreno ancora vergine e pieno di
rovi da bonificare. Se poi ci mettiamo che si trattasse di due donne,
è facile immaginare quali fossero i consigli rivolti alla famiglia
riguardo il da farsi, ma a discapito di tutto e tutti le due figlie
femmine hanno deciso di portare avanti questo lavoro da “uomini”
ed è già pronta una nuova piccola vignaiola che se tanto mi da
tanto porterà anch’essa avanti il lavoro in vigna, con la dedizione,
la passione e la determinazione della mamma e della zia.
Con una superficie vitata di circa 3ha,
quasi tutta destinata alla coltivazione del Cannonau, la Cantina
Sorres sfrutta al meglio quelle che sono le peculiarità uniche della
Romangia sia in termini pedoclimatici che per la vicinanza dal mare.
Una sola etichetta, un solo Vino nel quale Laura e Delia mettono
davvero anima e corpo, che ora vorrei raccontarvi in due annate
diverse:
quasi tutta destinata alla coltivazione del Cannonau, la Cantina
Sorres sfrutta al meglio quelle che sono le peculiarità uniche della
Romangia sia in termini pedoclimatici che per la vicinanza dal mare.
Una sola etichetta, un solo Vino nel quale Laura e Delia mettono
davvero anima e corpo, che ora vorrei raccontarvi in due annate
diverse:
Cannonau di Sardegna DOC “Pensamentu”
2014: un cannonau di rara femminilità, tutto frutto e musicalità.
Un Vino che sa esprimersi in varietalità, senza se e senza ma.
Freschezza e mineralità, armonia e bevibilità. Un pensiero intenso,
di quelli che si confondono con la realtà, per la loro grande
verità.
2014: un cannonau di rara femminilità, tutto frutto e musicalità.
Un Vino che sa esprimersi in varietalità, senza se e senza ma.
Freschezza e mineralità, armonia e bevibilità. Un pensiero intenso,
di quelli che si confondono con la realtà, per la loro grande
verità.
Un Cannonau che porta in sé dell’isola
il caldo sole, del mare il sale minerale, delle due sorelle
l’eleganza femminile.
il caldo sole, del mare il sale minerale, delle due sorelle
l’eleganza femminile.
Cannonau di Sardegna DOC
“Pensamentu” 2013: altro giro altra corsa, altra annata ed
un anno in più per evolversi in bottiglia. Un Vino di quelli in cui
il legno non c’è, eppure trovi un primo step di terziarizzazione che
ne ricordi gli effetti benefici e lo stesso vale per il tannino, così
morbido e fine.
“Pensamentu” 2013: altro giro altra corsa, altra annata ed
un anno in più per evolversi in bottiglia. Un Vino di quelli in cui
il legno non c’è, eppure trovi un primo step di terziarizzazione che
ne ricordi gli effetti benefici e lo stesso vale per il tannino, così
morbido e fine.
Profondo ed intrigante, ma ancora pieno
ed integro, con equilibri davvero impeccabili. Maggiore in questo
caso la contestualizzazione, ovvero l’espressione di ciò che quei
vigneti hanno tutto intorno, come la tipica macchia mediterranea e
l’ancor più tipico mirto.
ed integro, con equilibri davvero impeccabili. Maggiore in questo
caso la contestualizzazione, ovvero l’espressione di ciò che quei
vigneti hanno tutto intorno, come la tipica macchia mediterranea e
l’ancor più tipico mirto.
Questo Pensamentu è piuttosto uno
scaccia pensieri, che non impone la sua importante struttura, bensì
la mostra con savoir faire e garbo, mantenendo la sua “calienza”,
ma facendosi apprezzare con una leggerezza propria di una passeggiata
in spiaggia, al tramonto, con il golfo dell’Asinara a far da sfondo
ed il maestrale, mai invadente, quasi a sostenere i nostri passi ed
ad accompagnare lontani i nostri pensieri.
scaccia pensieri, che non impone la sua importante struttura, bensì
la mostra con savoir faire e garbo, mantenendo la sua “calienza”,
ma facendosi apprezzare con una leggerezza propria di una passeggiata
in spiaggia, al tramonto, con il golfo dell’Asinara a far da sfondo
ed il maestrale, mai invadente, quasi a sostenere i nostri passi ed
ad accompagnare lontani i nostri pensieri.
Queste due bottiglie mostrano e
dimostrano l’attaccamento ed il rispetto della Cantina Sorres e delle
due sorelle Fiori nei confronti del proprio territorio.
dimostrano l’attaccamento ed il rispetto della Cantina Sorres e delle
due sorelle Fiori nei confronti del proprio territorio.
Due sono i principi fondanti del loro
lavoro: qualità e sostenibilità. Una produzione che miri sempre ad
uno standard qualitativamente importante, ma al contempo un occhio di
riguardo nei confronti dell’ecosistema che permette a Laura e Delia
di fare grandi Vini. In questo senso vengono seguiti i principi delle
produzioni integrate riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente.
lavoro: qualità e sostenibilità. Una produzione che miri sempre ad
uno standard qualitativamente importante, ma al contempo un occhio di
riguardo nei confronti dell’ecosistema che permette a Laura e Delia
di fare grandi Vini. In questo senso vengono seguiti i principi delle
produzioni integrate riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente.
Come diceva Baden Powell fondatore
degli Scout…
degli Scout…
“Lascia il mondo migliore di come
l’hai trovato!”
l’hai trovato!”
Un bellissimo incontro quello con la
Cantina Sorres che confido di seguire attentamente nei prossimi anni,
data la qualità e l’attenzione dimostrate in ogni ambito del loro
lavoro.
Cantina Sorres che confido di seguire attentamente nei prossimi anni,
data la qualità e l’attenzione dimostrate in ogni ambito del loro
lavoro.
F.S.R.
#WineIsSharing
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.