La Fattoria di Fugnano di Laura – A San Gimignano non solo Vernaccia

Oggi vi porto a San Gimignano, terra di Vernaccia e si storia.

Una storia senza tempo come quella del Borgo di Fugnano che affonda le proprie radici nella notte dei tempi, già citato in alcuni scritti del 1200.

laura dall'aira fugnano

La storia di cui vi voglio parlare oggi, però, non è quella di un Borgo passato attraverso una percorso fatto di vicissitudini e di rinascita, bensì vi parlerò di Laura dell’Aira e della sua Fattoria di Fugnano.

Fattoria Fugnano San Gimignano Vernaccia

Nel 1997 Laura aveva 23 anni e giovanissima decise di cambiare vita, lasciando gli studi di legge e la sua Sicilia per trasferirsi in Toscana e prendere in mano le redini della realtà agricola nella quale suo nonno aveva riversato molte delle sue energie e dei suoi anni.

Così, una volta comprese le potenzialità di quelle terre Laura decide di improntare l’azienda sulla produzione di vino dando vita a quella che oggi è la Fattoria di Fugnano. Parliamo di una Cantina sita tra il Poggio del Comune di San Gimignano e la Frazione di Bombereto, in posizione sud – est con i suoi 24ha di vigna adagiati ad un’altitudine di ca. 350m slm.

fattoria fugnano

Le viti principalmente di Vernaccia e Sangiovese, con alcune parcelle di Canaiolo, Merlot e Cabernet affondano le proprie radici in terreni di matrice pliocenica, principalmente caratterizzati da sabbie gialle di tufo e argille stratificate che presentano una buona componete ferrosa. 

vigne fugnano vernaccia san gimignano

Il clima è quello tipico della colline di quest’area, con inverni freddi ed estati ventilate e miti, ideali per la coltivazione sia delle uve a bacca bianca che dei varietali a bacca rossa, che nonostante ci troviamo nel cuore dell’unica denominazione a trazione totalmente bianchista della regione, rappresentano una buona fetta della produzione aziendale.

Il mio incontro con Laura mi ha fatto comprendere quando l’aver ereditato un luogo dalla così potente bellezza e dall’innata vocazione l’abbia portata a mettersi in discussione continuamente, quasi come se il suo obiettivo, ancor prima di fare ottimi vini, fosse quello di onorare la memoria di suo nonno rispettando e custodendo un’azienda agricola intrisa di sogni e dotata di un potenziale ancora solo parzialmente esplorato. A testimoniarlo gli assaggi da vasca più che promettenti.

assaggi vasca cantina fugnano

Passiamo ai vini che ho avuto modo di assaggiare, tutti vinificati secondo processi votati a quella che definirei un’artigianalità tecnicamente consapevole, anche per quanto concerne la fermentazione spontanea.

Donna Gina Vernaccia di San Gimignano Docg 2018: se la Vernaccia 2019 della linea “classica” Fugnano è tutta votata all’agilità di beva nel rispetto del varietale, questa interpretazione vuole portare nel calice una Vernaccia ancor più integra e concreta. Un anno in più di evoluzione che ne complessa gli aromi senza perdere la freschezza di frutto ma spostando l’attenzione su principi minerali e balsamici di grande finezza. Il sorso è equilibrato nella materia e disteso nello svolgimento, cadenzato e per nulla scivoloso. Una Vernaccia di San Gimignano integra e identitaria.

Fugnano Chianti Colli Senesi Docg 2016 : che Fugnano sia un’azienda atipica per l’odierna San Gimignano l’ho già accennato, ma questo Chianti (Sangiovese 90% e Canaiolo 10%) è una testimonianza contemporanea di ciò che l’areale è stato e potrebbe ancora essere in materia di rossi. Un vino che espone al meglio la grande annata che è stata la 2016 conferendo all’uvaggio base Sangiovese grande armonia aromatica fra maturità di frutto, freschezza di fiore e accenni di spezia e sottobosco. Armonia che si riflette anche su struttura e acidità in perfetto equilibrio. Fine la trama tannica. Un Chianti Colli Senesi che si fa bere con ottima dinamica senza risultare affatto scontato. 

Donna Gina Sangiovese IGT Toscana 2016: interessante avere l’opportunità di comparare il Chianti Colli Senesi e una versione di Sangiovese in purezza della stessa annata per rendersi conto di quanto il vitigno rosso principe della regione possa arrivare a picchi d’eccellenza in questa zona anche senza necessità di gregari a sostegno, ma solo in annate di grande equilibrio come la 2016. Un vino giustamente introverso nei primi istanti ma che, una volta apertosi, sa esprimere una buona identità varietcale che fa da preludio ad un sorso pieno, fiero e longilineo, senza orpelli. Il tannino è di ottima prospettiva e il finale saporito agevola il refill del calice.

Poi ci sarebbe una chicca, il Colorino in purezza 2018, che io aspetterei ancora un po’ in bottiglia seppur già dimostri una personalità unica come unico è il vitigno dal quale prende vita. Frutto maturo, chiodi di garofano, bouquet garnì, viola e lavanda e un accenno di spezia nera, per uno spettro aromatico che diverte nella sua complessità sin da ora ma che incuriosisce ancor di più per le sue potenziali evoluzioni. Il sorso è ciò che non ti aspetti da un Colorino, ovvero grande freschezza e una struttura esile ma non priva di concretezza, agilità e grip tannico presente e in via di definizione. Il finale ematico fa il paio con il colore, intenso come si confà al vitigno ma, al contempo, non carico come altre interpretazioni in purezza.

vini cantina fugnano san gimignano

Una realtà, quella della Fattoria di Fugnano, che Laura non ha solo ereditato, bensì ha saputo far sua nel rispetto del lascito di suo nonno e del territorio in cui insistono le sue vigne e in cui è incastonata la sua cantina. 

F.S.R.

#WineIsSharing

 

Lascia un commento

Blog at WordPress.com.

Up ↑

%d