![]() |
Ampliamento della cantina storica, tributo a “La Rotonda” di Palladio |
![]() |
Vigneti Dal Maso: Monti Lessini, Gambellara, Colli Berici |
Come spesso accade, però, la svolta arriva solo qualche lustro più avanti grazie a Luigino Dal Maso, capace di percepire e anticipare le dinamiche dei mercati degli ultimi decenni dello scorso millennio, senza snaturare l’identità territoriale aziendale ma cercando di acquisire nuovi vigneti nelle zone più vocate di Gambellara e dei Colli Berici.
Al fine di comprendere al meglio le peculiarità e la personalità che questi terreni unitamente all’intero spettro pedoclimatico di ciascuna zona sanno infondere in ogni vino ho avuto modo di degustare ciascuna batteria in tempi differenti subito dopo aver visitare il vigneto di provenienza.
-
A Gambellara troviamo vini tesi grazie ad un’acidità spiccata, vulcanici nella loro distintiva mineralità solfurea al naso e sapida al sorso.
-
Sui Monti Lessini trovano il proprio habitat naturale le pergole di uva Durella che grazie alla loro sferzante acidità di base, all’altitudine e alla matrice vulcanica dei terreni rappresentano una base ideale per la spumantizzazione Metodo Martinotti e ancor più Metodo Classico, freschi, varietali, sapidi ed eleganti.
-
Nei Colli Berici avremo vini dallo spettro olfattivo fine e un sorso di buon corpo e una struttura forte, sicura, con tannini fitti e un armonico equilibrio gustativo tra tutte le sue componenti. Il potenziale evolutivo è importante e anela palesemente all’eleganza.
Monti Lessini
Metodo Classico Monti Lessini Durello Doc (da uve Durella): ci tengo a precisare che si tratta di un vino che sta ancora compiendo il suo affinamento in bottiglia e che non uscirà prima dei di febbraio 2019. Detto questo, questa prima spumantizzazione metodo classico dell’azienda Dal Maso sembra non dover chiedere molto al tempo in quanto già molto equilibrata nella sua espressione fine e varietale di un’uva e di un territorio che si dimostrano più che adatti a questa tipologia di vinificazione. La bolla è fine, il sorso è teso, dritto, fresco e sapido tanto da far pensare che un futuro dosaggio potrebbe solo lederne la naturale e fresca eleganza. Non voglio spoilerare troppo, ma mi prendo la responsabilità di definire questo Metodo Classico un vino dalla sicura prospettiva. Buona la prima!
Casara Roveri Merlot Colli Berici Doc 2015: la dimostrazione che il Merlot ha trovato nei Colli Berici, specie nelle zone più alte con argille maggiormente ricche di calcare, il proprio habitat naturale. Un habitat che permette a questo varietale di acquisire connotazioni territoriali distintive e identificative, che lo vedono esprimere un ottimo equilibrio fra potenza espressiva ed eleganza, con buono slancio acido e tannini molti fini, se portato a giusta maturazione. Assenti le note vegetali spesso omologanti, il Merlot di Dal Maso si fa apprezzare per la sua complessità in divenire, ma ancor più per la grande beva nonostante la struttura importante. Uno dei migliori Merlot dell’annata 2015 che ho avuto modo di assaggiare e per me che non amo particolarmente questo vitigno è tutto dire!
Un particolare plauso va fatto a Nicola e alle sue sorella per aver portato avanti la tradizione del Vin Santo Classico di Gambellara Doc che, insieme al Recioto, chiude la linea dei vini prodotti dalla Dal Maso con due vini dolci tradizionali distinti dal loro rapporto con l’ossigeno che diviene amico fedele che ne permette un lungo affinamento in carati (10 anni) prima e in bottiglia poi per quanto concerne il Vin Santo (vino ossidativo), e nemico nel Recioto che è vinificato come un classico passito. Due vini straordinariamente equilibrati, in grado di attraversare il tempo caricandosi sulle spalle la saggezza di due vini classici, in cui l’uomo non deve far altro che assecondare in maniera consapevole e artigianale la natura (da qui la scelta di non produrre Recioto nell’annata corrente).
In conclusione, grazie alla Cantina Dal Maso ho avuto modo di approfondire questi tre territori dell’areale vitivinicolo vicentino partendo dalla vigna per poi ritrovarmi nel calice vini nitidi, in cui le peculiari diversità rispecchiano a pieno le connotazioni delle singole condizioni pedoclimatiche del singolo vigneto.
Una famiglia dedita al rispetto del territorio che, però, sa guardare avanti senza snaturare quella che è l’identità di ciascun micro-areale cedendo alle mere dinamiche di mercato.
Ho passato una giornata perfetta per me che ho, da sempre, posto l’attenzione sul connubio vigna-vino in cui l’uomo e la natura devono, necessariamente, attuare un lavoro di squadra in rigorosa armonia.
Credo che Gambellara per i vini bianchi freschi e minerali ma mai poveri di materia, i Colli Berici per i rossi pieni ma eleganti e slanciati e i Monti Lessini per i metodo classico sempre più fini e varietali, rappresentino una macro zona verso la quale rivolgere maggiore interesse, specie se si ha, come me, sempre voglia e bisogno di essere sorpresi, stupiti, colpiti da progressi tesi alla valorizzazione pulita e consapevole dell’identità varietale e territoriale.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.