Dal Maso – Una famiglia interprete di vigne e vini in 3 areali vitivinicoli: Gambellara, Colli Berici e Monti Lessini

Sono appena rientrato da un viaggio di quelli che non vedi l’ora di inserire in agenda ma il destino si ostina a rimandare. Parlo del mio tour attraverso i 3 areali vitivinicoli della provincia di Vicenza: Gambellara, Colli Berici e Monti Lessini.
Ampliamento della cantina storica, tributo a “La Rotonda” di Palladio
Per farlo ho accolto l’invito di una famiglia che in queste zone e in queste terre affonda le proprie radici e quelle dei propri vigneti. Parlo della famiglia Dal Maso che sin dall’Ottocento coltiva vigneti sulle dolci colline di Montebello Vicentino.
Una realtà che rappresenta a 360° questo territorio e che deve le sue origini a Serafino Dal Maso fondatore dell’azienda nel 1919.
Vigneti Dal Maso: Monti Lessini, Gambellara, Colli Berici

Come spesso accade, però, la svolta arriva solo qualche lustro più avanti grazie a Luigino Dal Maso, capace di percepire e anticipare le dinamiche dei mercati degli ultimi decenni dello scorso millennio, senza snaturare l’identità territoriale aziendale ma cercando di acquisire nuovi vigneti nelle zone più vocate di Gambellara e dei Colli Berici.

Intuizioni alle quali hanno dato seguito i figli di Luigino: Nicola, Silvia e Anna.
Sono loro a gestire un’azienda che è sempre rimasta fedele al territorio e alle proprie origini proprio grazie alla tradizione, la passione e la dedizione al lavoro tramandata di padre in figlio.

cantina vini dal maso
E’ proprio Nicola a farmi da Cicerone attraverso i vigneti siti in ciascuna dei principali areali del vicentino e non è difficile comprendere quanta saggezza sia stata riposta nell’impianto di ogni singola barbatella e nella scelta dei sistemi di allevamento prediligendo varietali a bacca bianca come Garganega e Durella nei terreni di origine vulcanica (Gambellara e Monti Lessini) e uve a bacca rossa (Tai Rosso, Merlot e Cabernet Sauvignon) nelle terre rosse di matrice franco argillosa con grande presenza di scheletro.
vini dalmaso

Al fine di comprendere al meglio le peculiarità e la personalità che questi terreni unitamente all’intero spettro pedoclimatico di ciascuna zona sanno infondere in ogni vino ho avuto modo di degustare ciascuna batteria in tempi differenti subito dopo aver visitare il vigneto di provenienza.

Questa scelta si è dimostrata più che azzeccata e ha messo in risalto in maniera ancor più nitida le due caratteristiche più importanti del fare vigna e del fare vino dei Dal Maso: il rispetto delle piante a partire dall’impianto alla vendemmia passando per le forme di allevamento/potatura; la saggezza e la competenza nell’andare a veicolare le specifiche di ogni varietale e di ogni terreno tramite vinificazioni tecnicamente accorte ma con mano molto educata.
Questo approccio alla vigna e al vino permette una chiara riconducibilità degli assaggi a ciascun areale di provenienza:
  • A Gambellara troviamo vini tesi grazie ad un’acidità spiccata, vulcanici nella loro distintiva mineralità solfurea al naso e sapida al sorso.
  • Sui Monti Lessini trovano il proprio habitat naturale le pergole di uva Durella che grazie alla loro sferzante acidità di base, all’altitudine e alla matrice vulcanica dei terreni rappresentano una base ideale per la spumantizzazione Metodo Martinotti e ancor più Metodo Classico, freschi, varietali, sapidi ed eleganti.
  • Nei Colli Berici avremo vini dallo spettro olfattivo fine e un sorso di buon corpo e una struttura forte, sicura, con tannini fitti e un armonico equilibrio gustativo tra tutte le sue componenti. Il potenziale evolutivo è importante e anela palesemente all’eleganza.
A spingermi in questi 3 areali è stata proprio questo sodalizio fra terra e vitigno che vede in tre vitigni autoctoni come Durella, Garganega e Tai Rosso l’espressione più identitaria e in un internazionale come il Merlot una scommessa vinta in grande stile.
Eccovi, quindi i vini che mi hanno colpito di più per identità ed eleganza suddivisi per territori:

Monti Lessini

monti lessini metodo classico durello

Metodo Classico Monti Lessini Durello Doc (da uve Durella): ci tengo a precisare che si tratta di un vino che sta ancora compiendo il suo affinamento in bottiglia e che non uscirà prima dei di febbraio 2019. Detto questo, questa prima spumantizzazione metodo classico dell’azienda Dal Maso sembra non dover chiedere molto al tempo in quanto già molto equilibrata nella sua espressione fine e varietale di un’uva e di un territorio che si dimostrano più che adatti a questa tipologia di vinificazione. La bolla è fine, il sorso è teso, dritto, fresco e sapido tanto da far pensare che un futuro dosaggio potrebbe solo lederne la naturale e fresca eleganza. Non voglio spoilerare troppo, ma mi prendo la responsabilità di definire questo Metodo Classico un vino dalla sicura prospettiva. Buona la prima!

Gambellara

gambellara
Ca’ Fischele Gambellara Doc 2017: la freschezza della Garganega e la complessità delle vecchie vigne, per un vino dal naso armonico e fine spostato più sul fiore che sul frutto, preludio coerente per un sorso di agile dinamica di beva, fresco e salino. Luminoso.
Riva del Molino Gambellara Doc 2016 e 2017: una veste che vuole arricchire la Garganega senza addossarle pesanti e inutili orpelli. Un ponderato affinamento in legno più marcato nella 2016 che non lo ha affatto subito, mantenendo uno spettro olfattivo intenso nelle note floreali e nella sua lieve speziatura, elegante ed intrigante. Il sorso entra ampio per poi distendersi con grande disinvoltura e profondità. La 2017 è decisamente più “pronta”, fresca, dinamica, dalla beva inerziale sin da ora ma non per questo cederà il passo al tempo. Entrambe le annate chi per struttura chi per freschezza mostrano anime della Garganega complementari, due binari paralleli che si avvicineranno idealmente in longeva prospettiva.

Colli Berici

colli berici tai rosso
Montemitorio Tai Rosso Colli Berici Doc: il trait d’union fra la tradizione – che vorrebbe il Tai Rosso (uva della famiglia delle Grenache, anticamente presente in questo territorio) vinificato con una brevissima macerazione sulle bucce a mo’ di rosato – e la concezione di Dal Maso delle grandi potenzialità di questo vitigno – che lo vede adatto a sostenere macerazioni importanti e lunghi affinamenti in legno. Un vino capace di mettere in risalto le note croccanti, fresche e speziate del Tai al naso e di non tradire al sorso con una coerente pienezza di frutto ed un’ottima dinamica di beva fresca e profonda nelle sue note piacevolmente ferrose.
Colpizzarda Tai Rosso Colli Berici Doc 2015: il Tai Rosso nella versione che un tempo poteva sembrare ostinata, addirittura fuori luogo, ma che oggi nobilita un vitigno al rango che gli compete. Vino ponderato nell’intensità, acuto nell’esplicare la sua naturale vocazione all’eleganza senza lasciarsi soverchiare dalla materia che lo ha accudito per più di un anno solare. Tipico nella sua identità varietale ma unico nella sua forza espressiva e nella lunghezza di un sorso che grazie al suo finale ferroso rifugge la noia.

Casara Roveri Merlot Colli Berici Doc 2015: la dimostrazione che il Merlot ha trovato nei Colli Berici, specie nelle zone più alte con argille maggiormente ricche di calcare, il proprio habitat naturale. Un habitat che permette a questo varietale di acquisire connotazioni territoriali distintive e identificative, che lo vedono esprimere un ottimo equilibrio fra potenza espressiva ed eleganza, con buono slancio acido e tannini molti fini, se portato a giusta maturazione. Assenti le note vegetali spesso omologanti, il Merlot di Dal Maso si fa apprezzare per la sua complessità in divenire, ma ancor più per la grande beva nonostante la struttura importante. Uno dei migliori Merlot dell’annata 2015 che ho avuto modo di assaggiare e per me che non amo particolarmente questo vitigno è tutto dire!

vin santo classico gambellara

Un particolare plauso va fatto a Nicola e alle sue sorella per aver portato avanti la tradizione del Vin Santo Classico di Gambellara Doc che, insieme al Recioto, chiude la linea dei vini prodotti dalla Dal Maso con due vini dolci tradizionali distinti dal loro rapporto con l’ossigeno che diviene amico fedele che ne permette un lungo affinamento in carati (10 anni) prima e in bottiglia poi per quanto concerne il Vin Santo (vino ossidativo), e nemico nel Recioto che è vinificato come un classico passito. Due vini straordinariamente equilibrati, in grado di attraversare il tempo caricandosi sulle spalle la saggezza di due vini classici, in cui l’uomo non deve far altro che assecondare in maniera consapevole e artigianale la natura (da qui la scelta di non produrre Recioto nell’annata corrente).

In conclusione, grazie alla Cantina Dal Maso ho avuto modo di approfondire questi tre territori dell’areale vitivinicolo vicentino partendo dalla vigna per poi ritrovarmi nel calice vini nitidi, in cui le peculiari diversità rispecchiano a pieno le connotazioni delle singole condizioni pedoclimatiche del singolo vigneto.

famiglia dal maso

Una famiglia dedita al rispetto del territorio che, però, sa guardare avanti senza snaturare quella che è l’identità di ciascun micro-areale cedendo alle mere dinamiche di mercato.
Ho passato una giornata perfetta per me che ho, da sempre, posto l’attenzione sul connubio vigna-vino in cui l’uomo e la natura devono, necessariamente, attuare un lavoro di squadra in rigorosa armonia.
Credo che Gambellara per i vini bianchi freschi e minerali ma mai poveri di materia, i Colli Berici per i rossi pieni ma eleganti e slanciati e i Monti Lessini per i metodo classico sempre più fini e varietali, rappresentino una macro zona verso la quale rivolgere maggiore interesse, specie se si ha, come me, sempre voglia e bisogno di essere sorpresi, stupiti, colpiti da progressi tesi alla valorizzazione pulita e consapevole dell’identità varietale e territoriale.

F.S.R.
#WineIsSharing

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