Addio Maestro…

 Ho perso tante persone care, gran parte della mia famiglia, amici, conoscenti enoici e non ma in questo ultimo anno ho perso dei maestri che tanto mi avevano insegnato, tanto mi avevano dato, senza mai pretendere nulla in cambio, senza prendere nulla in cambio se non, forse, quel che ho potuto donare inconsciamente e incoscientemente in un impari confronto con chi sapeva più di me, con chi era e sarà sempre più di me. Per questo scrivo questo pezzo, unendomi al cordoglio di chi è stato accanto a Lorenzo Corino durante questi lunghi anni di malattia e ancor più in questo ultimo periodo di dolore.

lorenzo corino morte

Ieri se n’è andato un uomo buono, un uomo acuto, che ho avuto l’onore, il piacere e la fortuna di incontrare in una delle tante vigne in cui ho voluto e amato camminare e che ho voluto e amato solcare e conoscere ancor di più proprio grazie a lui.

Se n’è andato un uomo che non ho mai nascosto di considerare un mentore, un uomo della terra, saggio come la terra, forte come la terra eppure così pacato, così educato che era impossibile non sentirsi a proprio agio mentre si dialogava con lui, nonostante il suo sapere e la sua sensibilità in termini agronomici fossero inarrivabili, almeno per me. Un uomo che ha raggiunto solo un millesimo della notorietà che avrebbe meritato per i suoi scritti in campo agronomico e per la sua visione così nitida – ma non sempre compresa – del fare vigna e del fare vino. Ma a Lorenzo della notorietà non è mai importato nulla. Ricordo ancora quando gli presentai quel genio dello Stadera e mi emozionai, consapevole di aver unito, seppur per pochi istanti, due uomini che hanno fatto, più o meno consciamente, un pezzo di storia del vino italiano. Ricordo quando mi dedicò una delle prime due copie del suo primo libro “Vigne, Vino, Vita: i Miei Pensieri Naturali” che conservo ancora gelosamente e non manco di sfogliare quando il tempo è così galante da concedermi attimi per la lettura.  Libro che accettò di presentare all’only wine festival, con me umilmente al suo fianco (dall’altro lato Antonella Manuli de l’azienda La Maliosa con la quale condivideva visione e prospettive enoiche da anni e fautrice del progetto editoriale che lo ha visto coinvolto). Potrei raccontare decine di aneddoti che non manco mai di condividere con chi ama il vino e le terre del vino come me durante degustazioni o semplici chiacchierate enoiche. Eppure, voglio gelosamente ed egoisticamente tenermi qualcosa per me e solo per me, come a voler cercare di colmare con quei ricordi il vuoto che lascerà nel mondo del vino Lorenzo.

Il dispiacere è tanto e diviene ancora più grande quando penso a quanti avrebbero potuto attingere ancora al suo sapere e quanti avrebbero potuto farsi contagiare dalla sua passione per la vigna, a prescindere da pensieri e convinzioni, solo guardandolo in campo, solo guardandogli le mani nella terra, con la terra. Poi c’è il suo metodo: il Metodo Corino. Del quale abbiamo parlato molto e che ha condiviso qualche tempo fa anche tramite queste pagine: www.wineblogroll.com/metodo-corino. Se ne va un Maestro per molti e di certo anche per me.

libro lorenzo corino vino naturale


Non servirà a molto ma, per chi non ha avuto modo di conoscere prima Lorenzo Corino, quanto segue è la sintesi della sua biografia:

“Sono nato due mesi dopo la vendemmia del 1947, memorabile per l’eccellenza nei gusti della Barbera. Le decisioni fondamentali nel mio cammino sono state prese da ottimi suggeritori che ho saputo ascoltare ricevendone incalcolabile profitto. Ho lavorato volitivo ed anche un poco ostinato rifiutando scorciatoie e compromessi: per questo ho anche sofferto ma mi ha fatto molto bene. Ho conosciuto e vissuto il mondo della ricerca pubblica in agricoltura nazionale e all’estero, son felice di aver colto nel segno del mio connaturale . La riconoscenza verso i miei antenati ho cercato di esprimerla anche attraverso l’impegno nell’azienda di famiglia, un ristoro importantissimo e fonte di tante emozioni. La curiosità e il gusto per l’avventura non mi sono mai mancate così, appena congedato dal mondo della ricerca in viticoltura ed enologia, ho prontamente aderito ad una proposta di biodinamica in Maremma, si chiama La Maliosa. Detesto l’arroganza e l’inganno, mi piace tremendamente conoscere luoghi, persone e fidarmi.

Laureato in Scienze Agrarie nel 1972, inizio da subito la mia attività di ricercatore presso l’Istituto Sperimentale per la Cerealicoltura di Roma. Grazie ad una borsa di studio CNR presso Plant Breeding Institute di Cambridge (UK), lavoro su un progetto di ricerca sulle resistenze genetiche dei cereali. Tornato in Italia, entro come sperimentatore all’Istituto Sperimentale perla Cerealicoltura e successivamente all’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano Veneto, sede di Asti, di cui divento direttore nel 1989. Dal maggio 2008 ad Ottobre 2009 ricevo l’incarico di direzione dell’Unità di Ricerca per l’Uva da Tavola e la Vitivinicoltura in ambiente Mediterraneo (Bari). Dal Dicembre 2009 sono Dirigente presso Il Centro di Ricerca per l’ Enologia di Asti fino a tutto il 2012. Ho svolto ricerche in diversi settori: aspetti della gestione del terreno viticolo e delle piante, equilibri vegetoproduttivi, andamenti climatici e comportamenti di vitigni e portinnesti in relazione agli ambienti, il sistema biologico del vigneto nella sua complessità. Divento responsabile di ricerca per diversi progetti e coordinatore del progetto Labter sulla Viticoltura sostenibile nel Parco Nazionale delle Cinque Terre; membro O.I.L.B. (Organizzazione Internazionale Lotta Biologica ed Integrata) Socio S.I.G.A. (Società Italiana Genetica Agraria) Accademico Accademia Italiana della Vite e del Vino. Ho fatto tanti i viaggi tecnici e di studio: Francia – Svizzera – Germania – Austria – Ungheria – Croazia – Spagna – Portogallo – Cile – Sud Africa, U.K. , U.S.A. Sono autore e coautore di oltre 90 pubblicazioni a carattere tecnico-scientifico nel settore vitivinicolo. Molte le collaborazioni con le Istituzioni italiane e straniere, amministrazioni regionali, consorzi, associazioni produttori, aziende private ed imprese di settore. Sono da sempre attento alle produzioni agricole maggiormente in armonia con il mondo rurale, con particolare attenzione alle gestioni con metodi biologici. Ritengo fondamentale un ripensamento del modo di fare viticoltura ed enologia in Italia, e sostengo la necessità del maggiore rispetto dei valori ambientali ed etici. Tra questi sicuramente l’impegno nel buon uso delle risorse energetiche rinnovabili. Il mio pensiero si lega al valore fondamentale del capitale terreno ed ambiente circostante, e del suo utilizzo ottimale per accrescere la valenza salutistica dei suoi frutti. Rappresento la sesta generazione di vignaioli a Costigliole d’Asti; ho preso la conduzione del progetto vitivinicolo della Fattoria La Maliosa dal gennaio 2013.”

lorenzo corino

Concludo con uno dei suoi tanti illuminati e illuminanti pensieri:

“Sono convinto che la nostra storia del vino non mancherà di continuare nella sua disordinata corsa verso un profitto immediato, investimenti verso speculazioni e non nel valorizzare i patrimoni; ma sono altrettanto convinto che ci siano le condizioni affinché sempre più consumatori alla ricerca di autenticità e produttori lungimiranti potranno incontrarsi per scrivere nuove pagine del vino e della viticoltura italiana con più solidità, originalità e in ultima analisi, più futuro.”

Ciao Lorenzo… che la tua amata terra ti sia lieve e che le tue vigne che ti sono sopravvissute conservino e tramandino il tuo ricordo e il tuo sapere unico e prezioso.

 

F.S.R.

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