Piccola selezione di vini rossi da bere (anche) freschi

Siamo appena usciti da un maggio da record in termini di temperature e il caldo si è fatto sentire così in anticipo da portare molti “consumatori” a switchare dai vini rossi a bianchi e rosati con notevole anticipo. Un cambio di rotta che non coinvolge, ovviamente, appassionati più avvezzi e addetti ai lavori ma che, di certo, implica delle considerazioni nei riguardi del perché il vino rosso perda il suo appeal in maniera così generica e poco assennata durante la stagione più calda. Per questo ripropongo alcune mie valutazioni riguardo la temperatura di servizio e una selezione di vini rossi da bere anche d’estate, rigorosamente freschi!

vino rosso nel frigo fresco d'estate

Quante volte abbiamo letto sulla retroetichetta di un vino rosso “servire a temperatura ambiente”? Nulla di più insensato! Per fortuna, negli ultimi anni, questa controproducente affermazione ha sempre più ceduto il passo all’indicazione di temperature ben definite che, comunque, non tengono conto di un fattore fondamentale che è dato proprio da quella fatidica “temperatura ambiente” che muta col mutare dei contesti e delle stagioni.
Eppure, ancora oggi, sono davvero pochi i locali che presentano vini rossi alla temperatura di servizio ideale nella stagione estiva.

Questo avviene a causa dell’anacronistico pregiudizio che noi italiani abbiamo nei confronti del “frigorifero” quando si parla di rossi. Sembra quasi di urlare al sacrilegio, di compiere un atto eretico, un gesto incauto e poco rispettoso nei confronti di quel vino che, in quanto rosso, non può varcare la rigida soglia del frigo! Per quanto possa sembrare semplicistico è anche a causa di questo pregiudizio che d’estate, in Italia, il consumo di vini rossi cala drasticamente in favore degli spumanti, dei bianchi e, negli ultimi anni (per fortuna) dei rosati.

Di solito si considera ottimale, per i vini rossi, una temperatura di servizio tra i 15 e i 18 gradi centigradi, ma all’aumento della temperatura ambiente e, soprattutto, della temperatura percepita dal nostro corpo è palese che la percezione del sorso cambi. Quindi se è vero che più caldo fa più una temperatura di 15°C verrà percepita come inferiore è ancor più vero che per servire un calice di vino rosso a 15°C la bottiglia dovrà necessariamente essere uscita da pochi istanti da una cantina o da una cantinetta refrigerata attorno ai 10°C/12°C calcolando che già solo nel momento del servizio guadagnerà 2°C/3°C. Ovviamente, questo vale per il primo calice, in quanto se doveste lasciare la bottiglia in balia della temperatura ambiente potreste ritrovarvi a vivere una delle più sgradevoli esperienze estive, ovvero passare dal primo calice a giusta e fresca temperatura al secondo caldo e “brodoso”.

In questo caso perpetrare il sacrosanto sacrilegio sarà d’obbligo e potrete farlo ricorrendo ad una glacette (ne esistono di varie tipologie oggi e non necessariamente abbatteranno la temperatura del vostro vino in maniera drastica) con la quale potrete divertirvi a gestire in maniera empirica ma ponderata l’abbassamento di temperatura della bottiglia. In caso optaste per il vecchio e caro ghiaccio, per quanto sia poco elegante, inserite il tappo e fate in modo di omogenizzare la temperatura del liquido capovolgendo la bottiglia e facendo passare il vino della parte bassa fino al collo della bottiglia prima di servirlo. Preparatevi a beccarvi un’espressione mista fra sorpresa e disprezzo nel momento in cui chiederete una glacette per un rosso al ristorante (a meno che non vi stiate confrontando con un sommelier preparato o un vero appassionato). Non curatevene, ne varrà la pena!
Per quanto riguarda il consumo casalingo, non tutti hanno una cantina a 12°C o una cantinetta frigo da regolare a piacere ma un normale frigorifero potrà comunque coadiuvare la vostra esperienza estiva con i vini rossi. Il mio consiglio è quello di regolarvi in base alla temperatura che raggiungono le vostre bottiglie nei vari comparti del frigorifero e, soprattutto, di non lasciare bottiglie a bassissime temperature per molti giorni in quanto lo shock termico potrebbe lederne l’espressività.

Questo preambolo prettamente estivo non poteva che avere un seguito riferito a quei vini che non possono mai mancare nella mia cantinetta d’estate. Vini rossi da bere freschi perché capaci di esprimere la loro personalità spigliata e la loro dinamica di sorso anche a temperature più basse con grande godibilità, senza mai risultare banali o scontati.

Vini che sanno divertire ma non per questo vanno considerati vini di second’ordine, anzi saranno in grado di giocarsi le carte dell’eleganza e della finezza in maniera spensierata e senza fronzoli. Va da sè che il freddo aumenterà le durezze del vino, ergo i vini troppo tannici non potranno beneficiare di temperature di servizio troppo basse.

Eccovi alcuni dei vini rossi da bere (anche) freschi, grazie alla loro agile dinamica di beva ma, soprattutto, alla capacità di non depauperare la loro identità abbassando notevolmente la temperatura di servizio.

SELEZIONE “VINI ROSSI DA BERE FRESCHI

“Gamay” Valle d’Aosta Doc – Grosjean

Schiava Vigneti delle Dolomiti Igt – Az. Agr. Simoni

St. Magdalener Classico Sud Tirol Doc – Pfannenstielhof

Igitì Alpi Retiche – Azienda Agricola Pizzo Coca

Groppello di Revò Vigneti delle Dolomiti – Laste Rosse

Bardolino Dop – Le Fraghe

Bardolino Doc Classico – Bigagnoli Wines

“L’Antenato” Veneto Igt Rosso – Antichi Reassi

Valpolicella Classico Doc – Cantina Monteci

Il Valpo Valpolicella Classico Doc – La Giuva

Corvina Veneto Igt – Ca’ dei Maghi

Tai Rosso Colli Berici Doc – Dal Maso

“Lucone” Riviera del Garda Classico Groppello Dop – Tenute del Garda

Pinot Nero Provincia di Pavia Igt – Tenuta Belvedere

La Giulietta Freisa d’Asti Doc (lievemente vivace) – Tenuta Tamburnin

Grignolino d’Asti Doc – Garrone Evasio & Figlio

Grignolino d’Asti Doc – Cascina Rey

“Speziale” Pelaverga di Verduno Doc – Fratelli Alessandria

“Il More” Vespolina Coste della Sesia Doc – Cascina Preziosa

“San Luigi” (Dolcetto) Dogliani Docg – Poderi Cellario

Ormeasco di Pornassio Doc – Cascina Nirasca

Rossese (di Campochiesa) Albenganese Doc- La Vecchia Cantina

“Du Nemu” Rossese di Dolceacqua Doc – Dallorto Luca

Granaccia Colline Savonesi Igt – Bio Vio

Berzamì Capriano del Colle Marzemino Doc – Lazzari

Schioppettino di Prepotto Colli Orientali del Friuli Doc – Vie d’Alt

Raro Vino Rosso (Terrano – Carso) – Peter Radovič

Friuli Isonzo Cabernet Franc Doc – I Feudi di Romans

Vermentino Nero Toscana Igt – Terenzuola

Re’d Toscana Igt – Cantina Dainelli

“Il Legato” Toscana Igt Mammolo – Cincinelli

Montalbino Rosso Toscana Igt – Montalbino

Iuli’o Toscana Igt Sangiovese – Castello Tricerchi

“Sei come la mia moto” Toscana Igt – Cantina Canaio

Prova il Secondo Costa Toscana Igt – Poggio al Grillo

Centesimino Ravenna Igt – Ancarani

“Opra” Gamay del Trasimeno Doc – Madrevite

“Melograno” Umbria Igt Rosso – Roccafiore

Pepato Vernaccia Nera di Serrapetrona Doc – Fontezoppa

Violante Marche Igt Rosso – Montecappone

“Rubico” Lacrima di Morro d’Alba Doc – Marotti Campi

“Il Fresco” Olevano Romano Cesanese Doc – Marco Antonelli

“Pezza” Piedirosso Sannio Doc – Fosso degli Angeli

Piedirosso Sannio Doc – Fontanavecchia

“Guiscardo” Sannio Dop Rosso – Corte Normanna

“Il Monte” Tramonti Costa d’Amalfi Doc – Ida Giordano

“Beat” Tintilia del Molise Doc – Agricola Vi.Ni.Ca.

“I Sassi” Primitivo di Matera Doc – Taverna

“Puragioia” Nero di Troia Puglia Igt – Antica Enotria

“Murru” Monica di Sardegna Doc – I Garagisti di Sorgono

“Libici” Magliocco Canino Calabria Igp – Casa Comerci

Perricone Terre Siciliane Igt – Cantine Fina

Frappato Terre Siciliane Igt – Pianogrillo

Dumè Frappato Sicilia Doc – Gorghi Tondi

Rasola Vino Rosso – Terra Costantino

Ce ne sarebbero ancora molti da segnalare, scoperti nell’ambito delle mie selezioni di “vini da merenda“, ma per ora mi limito a consigliarvi quelli che di più si sono distinti negli ultimi mesi, a prescindere da dimensioni e dinamiche commerciali.

F.S.R.

#WineIsSharing

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